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giovedì 28 febbraio 2013

L'OCCASIONE A 5 STELLE

Un movimento politico nascente è una opportunità, specie nella realtà italiana fatta di politicume ideologico e corruzione diffusa. Il movimento 5 stelle, che ha avuto una buona affermazione nelle recenti elezioni, raggiungendo in un colpo solo il 25 %, è una grande opportunità se saprà cogliere l'occasione. L'Italia, come tutta l'Europa e l'Occidente deve cambiare rapidamente. Non è più possibile andare avanti con l'industrializzazione tradizionale, la cementificazione, l'ambiente inteso come grande discarica delle attività umane. Propongo agli eletti del M5S di prendere alcuni testi storici del vero ambientalismo, come "I limiti dello sviluppo"  di D. Meadows (club di Roma), "La bomba demografica" di Paul Ehrlich, "Primavera silenziosa" di Rachel Carson, "Gaia, nuove idee sull'ecologia di James Lovelock, e leggerli attentamente per farne la base  di  proposte nuove per noi, l'Italia, l'Europa, il pianeta. Stop alla crescita demografica esponenziale, stop al consumo sempre crescente di idrocarburi, stop all'uso sconsiderato di veleni e pesticidi, stop alle emissioni senza limiti di particolato e fumi industriali, stop alla cementificazione a tappeto e alla distruzione di paesaggio. Propongo al M5S di presentare come prima proposta di legge il divieto di consumo ulteriore di suolo verde e di   devastazione del paesaggio italiano. Ogni costruttore che edifica su terreno verde, di alto valore paesaggistico o meno, deve essere considerato un criminale fino a prova contraria      ( eccezioni per particolari casi di interesse pubblico). L'unica attività edilizia consentita dovrebbero essere le infrastrutture di assoluta necessità (non certo la Tav!) e la riqualificazione del   già costruito o la sua riedificazione su nuovi progetti compatibili. Lo spettacolo di Berlusconi e Bersani che si lamentano della crisi del settore delle costruzioni deve essere un triste esempio di vecchia politica. Il settore delle costruzioni va ridimensionato e riqualificato come settore delle ristrutturazioni e ricostruzioni delle aree degradate dallo scempio edilizio degli anni dal dopoguerra ad oggi. Va interrotta, come espressione di politica mafiosa, ogni speculazione che riguardi suolo privato o pubblico verde. Le aree agricole o verdi di pertinenza dei privati non dovrebbero poter essere vendute, se non allo stato a un prezzo anti-speculazione. Sarà poi lo stato a provvedere alla eventuale vendita incassando le plusvalenze, e solo per opere di interesse pubblico. Non si può speculare sul suolo verde, chi lo fa compie un crimine che non solo deturpa il paesaggio e ci priva di verde, ma  deruba le generazioni future di natura, bellezza, vita, libertà. La cementificazione è una delle più odiose e brutali violenze che stiamo commettendo contro la natura e noi stessi.   Sui temi ambientali molti del M5S hanno una nuova sensibilità. Speriamo non si tratti delle solite promesse.

3 commenti:

  1. << Sui temi ambientali molti del M5S hanno una nuova sensibilità. >>

    Caro Agobit, il nocciolo della questione è tutto in questa frase.
    Gli stellini non sono ancora, nel loro insieme, sulle nostre posizioni di decrescita economica e demografica, ma, come dici tu, HANNO UNA NUOVA SENSIBILITA' e quindi possono arrivarci.
    Perchè sono umili, attenti, curiosi e desiderosi di capire. E soprattutto NON sono figli del BAU imperante, non sono conniventi con le consorterie del malaffare, non sono condizionati da vecchie cambiali da ripagare.
    Ecco perchè c'è speranza.
    Ma la strada da compiere è ancora tanta.
    Siamo noi della decrescita (a cominciare, ovviamente, dai personaggi più noti), che dobbiamo continuare a fare informazione, col vantaggio che gli stellini, magari, ci staranno a sentire.

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    1. Mi trovo d'accordo con quanto scritto da Lumen.

      Aggiungo solo un piccolo accorgimento

      parliamo di decrescita DEMOGRAFICA ,senza fare accenno a quella economica perchè andiamo a far insospettire quei poteri forti (finanza internazionale in primis) che,purtroppo sono ancora necessari per farci andare avanti.
      Poi quando saremo in posizione più forte faremo si che l'alta finanza e più in generale il BAU non siano cosi determinanti per le sorti dell'umanità.

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  2. Concordo sulla speranza che possiamo riporre verso il nuovo movimento e sulla necessità, necessità veramente drammatica perché la situazione sta rapidamente precipitando, di una politica mondiale di decrescita DEMOGRAFICA. Sulla decrescita economica vorrei invitare a fare attenzione, in quanto il termine è equivoco e soggetto a più interpretazioni. Come la intende Latouche è per me irricevibile. Non si può tornare ad una economia di povertà generalizzata, tra l'altro senza che il filosofo accetti di accompagnare la riduzione del Pil con quella demografica. Non credo che sia sostenibile quanto lui afferma: di tornare ad una economia agricola su basi ecosostenibili (a basso rendimento) su cui convogliare la disoccupazione degli altri settori. Non tanti giovani, credo, sarebbero disponibili a tornare alla campagna tra l'altro con basse rese ed economie di scala. Credo si possa parlare invece di "diversa" crescita, in cui si dovrebbero definanziare alcuni settori di vecchia industrializzazione e indirizzare gli investimenti sulla ricerca e sulle alte tecnologie. Il rischio, gravissimo, di una cosiddetta decrescita felice è infatti non solo il prezzo sociale da pagare (non sarebbero solo i ricchi a pagare, come crede Latouche...). E' anche, e soprattutto, il mancato sviluppo tecnologico con ricadute disastrose e devastanti per il pianeta. Nuove tecnologie energetiche, come ad esempio l'idrogeno o un fotovoltaico efficiente, richiedono ricerche, investimenti e settori industriali avanzati, incompatibili con una economia di pura decrescita.

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