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domenica 17 marzo 2019

Il pianeta di Paperino

Ora siamo a posto.Migliaia di studenti (subito diventati milioni su tv e giornali), hanno "riempito" le piazze di alcune citta' italiane per la manifestazione "contro i cambiamenti climatici" (sic!). "E' l'ultima occasione per salvare la terra" dichiara pomposamente il giornale che detta la linea ai radical chic italiani (La Repubblica). Il principale obiettivo della manifestazione? La politica di Donald Trump, notoriamente all'origine del cambiamento climatico che, sembra stando agli slogan degli illuminati, prima della sua elezione pare non esistesse. Poi l'altro grande obiettivo (e ci sarebbe mancato!) e' il sempre nefasto capitalismo origine della tecnologia inquinante e di tutti i mali, dalle disuguaglianze allo sfruttamento dei lavoratori. Ovviamente gli epigoni di Rousseau hanno tutti il telefonino e ci hanno pure la macchina e hanno già' prenotato le vacanze in qualche posto del globo da raggiungere con l'aereo, tutti prodotti dell'odiato tecnocapitalismo. Ma tutto questo non e' ancora nulla rispetto al grande afflato universalistico che sottende le menti dei novelli ecologisti. Pare che il Guru del nuovo movimento che si batte contro McDonald's e ha come inni Imagine e The Times they are a-changing, sia una ragazzetta svedese campione mondiale del politicamente corretto e di frasi fatte fritte e rifritte scopiazzate dalla paccottiglia verde-rosso ambientalista di tradizione tardo novecentesca. Certa Greta. E quale sarebbe la soluzione dell'ideologa (che fa rimpiangere il buon vecchio Suslov del Politburo sovietico che almeno una visione ce l'aveva)? Semplice: per salvare il mondo dalla bollitura climatica, abbattere le emissioni di carbonio conta fino ad un certo punto,anzi probabilmente non conta una mazza, quello che conta veramente e' la pace, l'uguaglianza, l'accoglienza, la fratellanza, l'apertura, l'abbattimento dei muri (Ah l'odiato Trump!)in una parola l'umanizzazione del mondo. Umanizzazione non nel senso del rispetto umano verso la natura, si badi bene...sarebbe concetto troppo ardito per le menti social-ecologiste, ma umanizzazione nel senso di hominazione, di trasformazione del pianeta in un recipiente antropizzato dalle vette montane dell'Himalaya fino ai fondi abissali degli oceani. Solo se c'e' umanità' solidale sarà' possibile vivere con gli specchietti solari e i mulini a vento. Qualche mente eccelsa ha addirittura ipotizzato una antropizzazione colonialista di Marte e di altri pianeti per consentire al globo terrestre di respirare, almeno temporaneamente. Con quale tecnologia rimane un mistero, visto che ogni progresso tecnologico -sottoprodotto dell'odiato capitalismo- e' visto dai neo-ambientalisti come fumo negli occhi. Ma non e' improbabile che qualcuno degli studenti manifestanti, futuro ingegnere, abbia magari già' in mente qualche astronave mossa dalle pale eoliche, cosa che nelle menti waltdisneyane dei neo-ecologisti e' perfettamente possibile nel mondo delle fiabe che cercano di realizzare. Sempre sul giornale dei radical chic si legge che i rivoluzionari sedicenni nel corteo di Milano invocano che "il mondo deve cambiare adesso" e che il primo obiettivo e' la "giustizia climatica". Che si tratti chiaramente di imboccatura di slogan da parte di professori del politicamente stantio e' evidente. Che vuol dire giustizia climatica? Che il caldo va ripartito tanto a te e tanto a me, tanto all'africano, tanto all'indiano e tanto all'europeo? Bisognerebbe consultare Greta, il dilemma e' amletico. Comunque nell'Ultima occasione per salvare la Terra spicca una assenza. Cio' che manca in queste gigantesche manifestazioni giovanili per l'ambiente e il clima e', banalmente, la verità'. Tra i mille slogan c'era quello che l'acqua va bevuta non nelle bottigliette di plastica, ma nelle borracce, come sui monti del Cadore nella Prima Guerra mondiale. Puo' darsi che la Terra si salvi con le borracce. Ma nessuno in questi cortei ha accennato al fatto che, nel tempo di poche ore in cui si e' svolta la manifestazione, centomila nuovi nati sono arrivati sul pianeta. Centomila nuovi utilizzatori di acqua, cibo, mezzi di trasporto, riscaldamento, chimica, fertilizzanti e via emettendo. Centomila nuovi consumatori si sono materializzati nell'arco di tempo del corteo. Ogni slogan gridato equivaleva a migliaia di nuovi consumatori sfornati in ogni parte della Terra da salvare dal consumo. Per questi nuovi umani sara' necessario deforestare e cementificare, asfaltare ed edificare, produrre e lavorare, consumare energia ed inquinare. Ma negli slogan nessuno vi ha accennato. Silenzio assoluto. Le menti sono tutte rivolte a Greta. Come alle santone di una volta. Attraverso la sua bocca parla la Madonna...

7 commenti:

  1. !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. << Centomila nuovi consumatori si sono materializzati nell'arco di tempo del corteo. >>

    Spaventoso, assolutamente spaventoso !
    Eppure il bandolo della matassa sta tutto qui.
    Se solo si riuscisse a riavvolgere il nastro all'indietro...

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  3. Ben tornato, Agobit. La Greta mi fa tenerezza, povera bambina. Che ne sa lei, cosa ne può sapere del clima? Forse è stata plagiata dai genitori. Quanto ai "manifestaroli", be', tutte le occasioni sono buone per stare insieme, esserci, gridare slogan senza senso. Qualcuno gli ha forse detto o spiegato a quante cose dovrebbero rinunciare per salvare il clima, a cominciare dal loro fottuto smartphone a cui non rinunciano nemmeno al cesso o quando scopano? Nel frattempo, durante quelle poche ore di manifestazioni, sono nate altre centomila bocche da sfamare (duecentocinquantamila circa al giorno). E come le sfami senza una robusta crescita? - ci raccontano i Foglianti (= i globalisti e antisovranisti del Foglio) e persino i preti. La demografia, questa sconosciuta. Ma c'è chi dice che le nostre preoccupazioni per l'incremento demografico sono fisime ormai superate, i tassi di natalità calano ovunque - tranne che in Africa e in qualche paese asiatico. La Cina intanto ha abbandonato la politica del figlio unico che minacciava crescita e consumi e proiezione mondiale (ma i Cinesi hanno preso gusto al figlio unico, il governo dovrà inventarsi qualcosa per renderli di nuovo più prolifici, forse dei campi di rieducazione).
    Comunque i dieci miliardi per il 2050 sono pressoché sicuri, altro che nove miliardi per fine secolo. Vedremo come si riuscirà a tenere a bada una tale spaventosa massa di gente che - modestamente - vuole tutto (casa, istruzione, sanità, reddito di cittadinanza, lavoro, cultura, viaggi, sesso a volontà, chincaglieria tecnologica, magari anche l'ascensore sociale).

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  4. Eh, sì, Agobit. Sicuramente tra i manifestanti la consapevolezza della questione demografica è altissima, solo che nell'eccitazione del momento si sono distratti e hanno dimenticato di parlarne e di rivendicare qualcosa di sensato in merito. E' una dimenticanza "inspiegabile" e che si fa appena appena notare. Li perdoniamo perché sono tanto giovani e portano con sè la freschezza della speranza. Magari ne parleranno venerdì prossimo, no?

    (spero sia chiaro il tono)

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  5. Eravamo quatto amici al bar
    ...........................................
    Son rimasto io da solo al bar.

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  6. "Nel tempo di poche ore (...) centomila nuovi nati sono arrivati sul Pianeta."

    Questo breve passo mette opportunamente in evidenza il "convitato di pietra" di ogni discussione sull'attuale crisi ecologica (e anche su gran parte delle crisi economico-sociali odierne): la crescita esponenziale della popolazione umana. Le ultime manifestazioni internazionali contro i cambiamenti climatici (al di là della controversa figura di G.Thunberg) hanno l'oggettivo merito di (ri)portare al centro del dibattito pubblico e politico la 'questione ambientale' ma per risultare davvero efficaci non possono/non devono trascurare il fondamentale tema demografico, peraltro notoriamente indigesto tanto alle Destre nazional-populiste e tradizionalmente nataliste quanto alle Sinistre pauperiste e terzomondiste (per tacere delle principali Confessioni religiose, degli Ultras del liberismo produttivista/consumista e delle femministe "dure & pure", pregiudizialmente e implacabilmente ostili a qualsivoglia intervento "maschile" pro birth control & family planning)... Saluti

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  7. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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