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venerdì 30 settembre 2016

Elogio di Theresa May

Theresa May ha capito molte cose. Ha capito che l’occidente è a una svolta, forse definitiva, che l’Europa è la forma che assume il declino irreversibile di una società, una economia e una cultura. La nuova Premier inglese ha capito che il mondo anglosassone può fare qualcosa, non per arrestare la corsa verso la fine, perché ormai è forse troppo tardi e non vi sono le condizioni perché un solo paese possa invertire la tendenza, ma almeno per salvare l’isola inglese per qualche decennio, un isola che vede sempre più legata al Nord America e lontana dall’Europa.
Per ben tredici volte, infatti, l'allora ministra degli Interni e attuale premier britannica si astenne dall'esprimere pubblicamente il suo sostegno a Remain, cioè al fronte schierato per la permanenza della Gran Bretagna nella Ue, capeggiato da Cameron e a cui teoricamente May aveva aderito. Spazientito per il silenzio della sua ministra, alla fine il primo ministro le fece una furiosa telefonata, ordinandole di dichiararsi: ma neanche questo servì a molto, spingendo May a fare soltanto, con riluttanza, una tiepida dichiarazione a favore di Remain, per poi tornare a evitare risolutamente la questione. Tanto che a Downing street si era guadagnata un soprannome: "Submarine May", sottomarino May, per come cercava di rimanere invisibile, sommersa appunto, sull'argomento del referendum; qualcuno la chiamava anche "agente nemico", perché di fatto il suo silenzio contribuiva ad aiutare il fronte avverso, quello per Brexit, ovvero per l'uscita del Regno Unito dall'Europa dei 28.
Troviamo queste rivelazioni in "Unleashing demons: the inside story of the referendum" , un libro in via di pubblicazione in Inghilterra, scritto da Craig Oliver, per cinque anni direttore delle comunicazioni, "spin doctor" e portavoce di Cameron, di cui è stato sino alla fine uno dei più stretti collaboratori. Nel libro, anticipato dal Mail on Sunday, Oliver racconta che Cameron considerò brevemente l'ipotesi di restare al suo posto nonostante la sconfitta di Remain, il fronte per cui si era battuto, ma nel corso di una lunga e concitata notte concluse che sarebbe stato difficile mantenere la sua leadership dopo una sconfitta politica così cocente. Theresa ha poi vinto facilmente le primarie per la successione nel partito conservatore, privo di personalità rilevanti, a parte Boris Johnson, l'ex sindaco di Londra e ora ministro degli Esteri nel governo di Theresa May. Jhonson, dopo un inizio titubante, s’era schierato risolutamente per la Brexit, diventando il leader de facto per la campagna per l'uscita dalla Ue e in pratica l'artefice della vittoria di Brexit. Ma poi il suo partito non l’ha giudicato all’altezza del compito di premier, ed ha prevalso “Submarine May”.
La Signora Theresa May, nuovo primo ministro britannico dopo la Brexit, ha un aspetto dimesso, quasi sotto tono. Ma la sua azione di governo si sta rivelando tra le più incisive ed in grado di cambiare molti aspetti della politica e dell’economia del suo paese. La Signora May ha deciso di ridare alla Gran Bretagna un ruolo che non sia più di contorno ai burocrati della UE, i quali stanno portando l’Europa ad un declino talmente rapido che si può parlare ormai di collasso. Theresa May , dopo il referendum, sta traghettando il paese fuori dalle stagnanti paludi di Bruxelles, a cominciare dall’economia. Prima di tutto è intervenuta a difesa della sterlina e delle finanze della GB la quale non si è mai adattata ai fitti e insignificanti (oltre che inutili) regolamenti della Commissione Europea, che ritiene all’origine della rigidità del sistema economico in Europa basato sulla burocrazia e su regolamenti che obbligano a politiche produttive complicate e costose e a spese assistenziali difficili da coprire. Theresa è decisa ad intervenire per semplificare e ridurre le spese, perché l’economia inglese risente sempre di più del costo spropositato per i contribuenti del sistema di Welfare e ha promesso di rivedere i criteri troppo generosi con cui vengono assegnati i sussidi , causa prima del richiamo di milioni di migranti verso la Gran Bretagna. La presenza di milioni di immigrati non ha solo conseguenze negative sul piano economico. La Premier è sensibile al richiamo ambientalista per quanto riguarda la tutela del territorio e del paesaggio inglese, e la preoccupazione sulle emissioni di CO2 quale causa primaria del riscaldamento della biosfera. Oltre all’economia Theresa ha posto tra le sue priorità la difesa dell’ambiente. Ma piuttosto che inseguire l’ambientalismo mainstream nelle sue contraddizioni e impotenze, ha deciso di passare all’azione secondo la classica cultura pragmatista dei Tories inglesi. La premier è preoccupata in quanto sull’onda dell’aumento demografico degli ultimi anni , l’espansione delle città inglesi e della megalopoli di Londra sta devastando il territorio con la necessità di nuove costruzioni e la conseguente cementificazione massiccia, le infrastrutture stradali di trasporto e logistiche, le industrie e i servizi di supporto necessari per la popolazione in forte aumento. L’Inghilterra non è un grande paese come estensione territoriale, ed il consumo di suolo ha raggiunto velocità che la pongono ai primi posti nel mondo, come denunciano gli stessi ambientalisti inglesi, in contraddizione con se stessi in quanto allo stesso tempo predicano accoglienza e la necessita di assicurare lavoro, case e infrastrutture per la nuova popolazione. Inaspettatamente per la vecchia classe politica, la May ha deciso di contrastare risolutamente l’immigrazione con nuovi limiti legali, con più facili espulsioni, e con la costruzione di un muro a Calais per impedire l’arrivo di clandestini. Theresa non vuole respingere i profughi veri, ma se la prende soprattutto contro i migranti economici, a cui ha dichiarato guerra e promette risoluta inderogabili respingimenti. Ma la premier inglese non si è fermata alla politica finanziaria e a quella sugli immigrati. Con una decisione che ha colto di sorpresa tutti i politici ed in particolare quelli della sicumera democratica e progressista e i seguaci del’ambientalismo mainstream, ha sbloccato la costruzione della grande centrale nucleare di Hinkley Point con i suoi reattori costruiti con la collaborazione della CGN Cinese e della EDF francese. CGN è anche entrato nella proprietà della Centrale partecipando all’investimento. Non solo, la May sta lavorando per dare l’autorizzazione definitiva alla nuova centrale a Bradwell nell'Essex anche essa un progetto sviluppato in collaborazione con la società statale cinese CGN.
La centrale di Hinkley Point era ferma da mesi per l’incertezza del governo di Cameron, più attento agli umori di Bruxelles, degli ambientalisti inglesi e della Merkel. Con i suoi 18 miliardi di sterline di investimento la centrale è il più grande progetto sull’energia in Europa degli ultimi anni. L’impianto è di nuova generazione e risponde a tutti i più rigorosi criteri di sicurezza. Il governo inglese prenderà una quota speciale di possesso della centrale e ha concluso un accordo per cui corrisponderà 92,50 sterline per Megawattora prodotto alla francese DEF che ha contribuito alla costruzione. Accennando a severi controlli del Regno Unito in futuro sugli investimenti esteri, Downing Street ha fatto la seguente dichiarazione: "Ci saranno riforme sull'approccio del governo alla proprietà e al controllo delle infrastrutture critiche per garantire che tutte le implicazioni di proprietà straniera siano esaminate ai fini della sicurezza nazionale ". Per questo il governo inglese entrerà nella proprietà della Centrale e ne seguirà direttamente il funzionamento e la produzione. Jean-Bernard Lévy, CEO EDF, ha detto che la decisione "segna il rilancio del nucleare in Europa" e ha dimostrato "il desiderio del Regno Unito di guidare la lotta ai cambiamenti climatici attraverso lo sviluppo di energia elettrica a bassa emissione di carbonio". EDF assicura che l’impresa, specializzata nella costruzione delle nuove centrali, ha imparato le lezioni dai suoi problemi di costruzione altrove e che il costo di energia elettrica da Hinkley Point è competitivo con le altre forme di energia a basso tenore di carbonio come l'energia eolica, ma con una resa enormemente maggiore e sicura e con livelli costanti e programmabili in base alla richiesta. Tutto questo contribuirà ad ammortizzare l’investimento iniziale e a produrre energia a costi inferiori e con rese più certe e costanti rispetto alle rinnovabili.
Hinkley Point sarebbe il primo nuovo reattore nucleare nel Regno Unito realizzato dal 1995. Altri sono previsti a seguire, con gli investitori giapponesi e sudcoreani in fila per aiutare il governo a soddisfare l’ obiettivo per 14GW di nuova capacità di generazione di energia nucleare entro il 2035, programma che la premier si è affrettata a confermare.
la signora May ha dichiarato che Hinkley Point è fondamentale per mantenere le luci e le produzioni industriali della Gran Bretagna e, allo stesso tempo, ridurre le emissioni di carbonio. Inoltre la nuova produzione energetica nucleare consentirà la chiusura delle vecchie centrali elettriche a carbone e a idrocarburi che rappresentano attualmente più della metà della capacità di generazione esistente del paese, causa di forti immissioni di anidride in atmosfera e di inquinamento di particolato, e di cui è prevista la dismissione graduale nel corso dei prossimi 15 anni. Le reazioni nel Regno Unito per la decisione sono state variabili. I sindacati ed le organizzazioni legate al lavoro sono stati generalmente favorevoli al progetto che, nonostante la forte partecipazione di CGA e EDF, ha promesso il governo che coinvolgerà per il 60 per cento della sua spesa le aziende britanniche. Il gruppo di lobby CBI ha affermato che la decisione avrebbe dato agli investitori una "vera spinta per la loro fiducia nel Regno Unito". Justin Bowden, segretario nazionale per l'energia presso il sindacato GMB, ha detto: "Sarà un grande sollievo per i posti di lavoro di qualità, circa 25.000, che sono stati messi a rischio dalle indecisioni del precedente governo con un ritardo, che ha conportato danni all’economia e alla reputazione della industria UK. Tony Ward, capo dei servizi a EY, la società di consulenza, ha confermato che Hinkley Point "porterà occupazione a lungo termine per una forza lavoro altamente qualificata, stimoli per la catena industriale del Regno Unito, e benefici sociali ed economici positivi per la regione sud-occidentale L'industria siderurgica in crisi nella vicina regione sud del Galles è probabile che sia un altro dei vincitori, con le 230.000 tonnellate di acciaio necessari alla costruzione e al funzionamento della centrale. Il rilancio della lotta alle emissioni di CO2 e la nuova spinta ad un nucleare pulito –anche in termini di ricerca e di ricadute sul progetto della fusione in corso a Cadarache, in Francia- sono altre conseguenze delle scelte della May.
Silenziosamente, secondo il suo stile, ma con scelte nette e dalle conseguenze enormi rispetto alla politica stantia e depressa della UE, Submarine May sta dando una svolta alla politica occidentale le cui conseguenze saranno da valutare nei prossimi anni.

54 commenti:

  1. Evito, questa volta almeno, di spendere anche una sola parola sulla questione del nucleare.

    Al contrario, non evito di spendere una frase breve ma esplicitamente univoca per un esito favorevole del nostro prossimo referendum, auspicando che il NO possa vincere senza mezzi termini, con un margine tale da rendere vani i brogli che son certo i fautori del (quelli che attualmente hanno in mano il manico del coltello) non esiteranno a mettere in atto per falsare gli esiti.

    Conoscendo ormai fin troppo bene la natura delle dirigenze che appestano la nostra Repubblica, non mi spingo invece neppure con la fantasia a sperare in un ulteriore referendum, sull'opportunità di invertire con misure dal necessario vigore il processo migratorio in atto, misure indispensabili anche ma non solo ambientalmente. Su quel versante i rimedi non possono venire dalla via istituzionale -- le dirigenze (Monti, con la sua dottrina del sedimento, docet) ci hanno portato troppo in là.

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  2. "la centrale nucleare di Hinkley Point è fondamentale per mantenere le luci e le produzioni industriali della Gran Bretagna e, allo stesso tempo, ridurre le emissioni di carbonio"

    Vi ricordo che la questione della "dannosita'" della CO2 venne inventata per la prima volta se non erro negli anni '70 proprio dagli inglesi, e proprio allo scopo di superare le obiezioni sul nucleare da parte degli ambientalisti.

    Funziono' talmente bene che, con la tipica eterogenesi dei fini, da quella invenzione abbastanza favolistica e prevedibilmente di ridicolo se non controproducente impatto comunicativo, scaturi' l'ossessione mediatica ambientalista per il riscaldamento globale, ai limiti della paranoia di massa, che funesta i tempi attuali.

    Di tale paranoia noi italiani siamo fra quelli che ne soffrono di piu' economicamente, dato che essa non e' servita a promuovere il nucleare, anzi abbiamo chiuso pure le tre-quattro costosissime centrali operative che avevamo senza minimamente ammortarne i costi, che sono ancora come oneri in bolletta, e abbiamo incentivato con una generosita' tafazziana il fotovoltaico che ha creato debito estero per un centinaio di miliardi in apparecchiature acquistate fuori, e costa a regime 10 miliardi di euro l'anno per i prossimi vent'anni di ulteriori oneri in bolletta (per avere un'idea dell'enormita' della cifra, rappresenta il triplo della vecchia ici prima casa, e per finanziare il misero 5 per cento della produzione elettrica nazionale, quella peraltro meno pregiata, di valore prossimo allo zero, che nessuno comprerebbe se fosse libero di farlo, in quanto intermittente).

    Il "conto energia" piu' diffuso garantisce al produttore per vent'anni l'acquisto obbligatorio di tutto quanto produce con ben 38 centesimi al KWh prodotto di solo incentivo, piu' il prezzo dell'energia alla borsa elettrica, cioe' circa 500 euro al MWh, un'enormita' rispetto al prezzo di mercato che pagano i nostri concorrenti meno idioti.

    Tant'e' che l'italia nonostante, anzi proprio perche' e' il paese europeo di gran lunga col maggior riciclo, la maggiore efficienza energetica e la massima produzione rinnovabile, e' il fanalino di coda economico col trend di gran lunga di maggior declino dell'intera unione. Cioe' esattamente il contrario di cio' che avrebbe dovuto succedere se le previsioni dei vari ambientalisti e picchisti fossero state anche solo lontanamente corrette. Eppure tali personaggi continuano a influenzare al massimo le decisioni "strategiche" nazionali, con la complicita' degli apparati industriali e politici che, su questi business vergognosamente assistiti e complessivamente controproducenti per il paese, si strariempiono le tasche.

    Sul nucleare c'e' pero' da dire, a vantaggio della avvedutezza economica degli inglesi, che essi concentrano nel loro commonwealth di libero scambio praticamente tutta la produzione di uranio del mondo, che avviene in australia, canada e sudafrica.

    Tant'e' che a suo tempo, negli anni 50-60, quando l'italia era all'avanguardia mondiale nella tecnologia nucleare civile, si penso' di usare il torio al posto dell'uranio, perche' minerale molto piu' diffuso d economico rispetto all'uranio, e di cui addirittura possediamo qualche giacimento se non ricordo male. Fra l'altro le centrali nucleari al torio sarebbero state "intrinsecamente sicure" gia' dall'epoca. Ma poi prevalse la scelta piu' conveniente per gli anglosassoni, e ripiegammo sulle loro tecnologie, che peraltro loro scelsero soprattutto perche' col torio non si fanno bombe, e a loro servivano le bombe.

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  3. (continua)

    Bene. Quanto detto sopra mostra come avrebbe potuto svolgersi la storia per il nostro paese se le scelte fossero state fatte da chi gia' allora aveva chiarissimo il quadro della situazione, per come e' andata veramente vi basta aprire un giornale e leggere la pubblicita' oppure andare a fare la spesa, dove tutto viene spacciato come green, bio, verde, riciclabile, sostenibile, mentre in realta' si tratta solo di un enorme business che ci porta, come paese, diritti al baratro. Come Italia, e' come se avessimo scelto, ipotecando il futuro a lunga scadenza, di andare a mangiare la pizza in gruppo scegliendo di stare a digiuno con un bicchiere d'acqua semplice, mentre tutti gli altri si strafogano, per pagare alla fine il conto alla "romana", cioe' diviso in parti uguali. Come esempio fra l'altro e' pure benevolo.

    Oltretutto, data la completa irrilevanza nel quadro globale del nostro paese (se cercate l'italia sul mappamondo ve ne rendete subito conto), qualunque nostro sacrificio, anche totale, e' comunque completamente inifluente sul corso degli eventi globale. Il bello e' che NESSUNO se ne rende conto, anzi crediamo di essere i piu' saggi e virtuosi, di essere quelli che salvano il mondo, mentre stanno solo condannando se stessi.

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  4. Winston, l'Italia è affondata senza remissione, una gran pena ma un dato di fatto. Andando al di là della politica, non è che gli altri campi siano senza mende...

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  5. Il grande ambientalista britannico James Lovelock che aveva allertato il mondo contro il riscaldamento globale da emissioni di CO2 ha fatto ammenda dei suoi errori, dichiarando che il riscaldamento da emissioni, se pur esiste, ha un effetto molto inferiore a quanto calcolato in precedenza e la terra possiede come sistema complesso numerosi effetti di compensazione che tendono a mantenere il clima e rallentare il riscaldamento. Ma lo stesso Lovelock ha rotto con il movimento ambientalista sul nucleare che vede come l'unica prospettiva energetica per un pianeta avviato verso i dieci miliardi di umani. Ha dichiarato: "le energie rinnovabili non basteranno mai, non saranno mai sufficienti per le necessità di tanti abitanti. Il nucleare ad emissioni 0 è l'unica possibilità. Gli ambientalisti sostengono cause perse". Concordo con le osservazioni di Winston e con quanto afferma Lovelock..

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  6. guarda Agobit, ad intuito (le mie conoscenze sono molto più letterarie che scientifiche) ho sempre pensato che il riscaldamento globale fosse uno dei mali minori, che come al solito insabbia guai molto più grossi e pure molto più attuali. Mettiamoci poi anche il cattivo uso che il genere umano (leggere i potentati) ha sempre fatto delle risorse (perfino quando il pianeta aveva meno di 5 miliardi di abitanti) e la frittata è fatta.
    L'Italia poi, oltre a non rilevare sul mappamondo, sta pure messa peggio, in una strada senza ritorno, di paesi storicamente considerati meno "virtuosi" come Lettonia (molto peggio della Lettonia, che so come funziona grazie ad un'amica del posto) oppure Croazia e per andare più lontano perfino paesi come il Perù. I sacrifici richiesti agli italiani non fanno che crescere a dismisura e prova di tali sacrifici (che nei sopra menzionati paesi non mi sembra esistono) ne è la continua erosione di sempre più libertà ogni anno che passa. Il patentino per coltivare (per rimanere in tema di inquinamento) con la storiella del bio e del green ne è una delle molte prove e ora c'è pure la legge sui cookies, che ha costretto parecchi telelavoratori a chiudere la propria attività (perchè per non pagare una apposita agenzia bisogna proprio essere come minimo analisti di sistema, credo che chiunque qui dentro ha visto a cosa si va incontro se non ci si adegua -tranquillo Agobit,il tuo blog non produce alcun cookie, per buona fortuna m'intendo di informatica anche se non quanto un analista-). Certamente, perchè il malsupposto riscaldamento globale fa taaanta paura, ma un esercito di disoccupati italiani che quando moriranno i loro buoni vecchietti se ne andranno sotto i ponti non fa paura alle istituzioni. La mia impressione sulla legge sui cookies è quella dell'ennesima scusa per annichilire il popolo italiano e mi ha fatto veramente arrabbiare, anche se non mi tocca da vicino (i miei blog hanno la stringa terminando in .br e devono seguire le leggi brasiliane che ovviamente non prevedono nulla di simile). Ma non mi fa piacere che l'Italia affondi sempre più in basso, quale che sia la scusa (emissioni, inquinamento, riscaldamento o privacy). E per finire, un mio collega precario non può neppure aprire il sito internet del suo libro appena pubblicato per colpa di questa legge (dovrebbe pagare un'agenzia un tanto al mese che gli tenga aggiornati i cookies, possibilmente cacciare 150 euro al Garante, se inserisce un bottone di troppo, e non ha la possibilità di pagare). E per uno scrittore è una perdita non da poco. Beata la Gran Bretagna che se n'è uscita dall'Unione che non è altro se non una piaga senza fine (preferibile sarebbe stata la sola unione di Italia con Spagna e Portogallo), ma gli inglesi non si sono certo azzardati ad adottare l'euro, il che ha reso molto più facile l'uscita (lo facesse un paese che usa l'euro, l'indomani i cittadini avrebbero una bella sorpresa: dato un forzoso cambio monetario, arrivati in banca si ritroverebbero, probabilmente, con una bella beffa, cioè "cucù, il denaro non c'è più" e posso soltanto immaginare come si ritroverebbero i malcapitati che fino ad allora sono riusciti a sopravvivere solo grazie ai risparmi che erano riusciti a metter via durante le decadi d'oro).

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    1. Il patentino per il rame? Sei rimasta indietro!
      Fra l'altro ad aggiungere ridicolo al ridicolo e' che il protocollo per l'agricoltura biologica consente il rame e non altri preparati meno dannosi per l'ambiente, meno tossici e persistenti (almeno secondo gli esperti del settore).
      Guarda qua, questa a me fa sbellicare dalle risate, mi immagino la scena, che potrebbe replicarsi in qualsiasi vigneto d'italia:
      http://www.ilgiornale.it/news/cronache/chiama-amici-vendemmiare-costringono-ad-assumerli-tutti-1315250.html

      Fra l'altro la zona e' la stessa dell'"osteria senza oste", altra vergogna italiota per cui sprofondarsi:
      http://www.ilgiornale.it/news/ho-inventato-l-osteria-senza-oste-mettere-prova-onesti.html

      In realta' questi non fanno altro che applicare la legge, legge che sono i cittadini italiani stessi a pretendere sempre piu' severa. Non c'e' nessun "complotto", e' la gente che ormai e' pazza, schizofrenica.

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    2. Gli italiani sono "naturalmente fascisti", a darci un ventennio di sollievo e' stata solo la ignominiosa sconfitta nell'ultima guerra, che ha per un po' scompaginato il misarabile inconscio collettivo del nostro paese.
      Purtroppo e' durata poco.

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    3. Quella delle multe stellari ai vendemmiatori per me non è una novità, è successo un paio d'anni fa anche a un mio conoscente con una piccola vigna nel Monferrato. Tra l'altro, in quell'occasione non c'erano neppure stranieri al lavoro, ma solo gente del paese e dintorni (studenti, benché fortunatamente maggiorenni [te la vedi anche una denuncia per sfruttamento del lavoro minorile?], compagni di scuola del figlio). I funzionari non hanno voluto sentire ragioni, probabilmente perché hanno "ordini superiori" e anch'essi corrono il rischio d'essere sanzionati in caso d'inadempienza. Il meccanismo del potere funziona così, distribuendo paure a cascata, dall'alto verso il basso.

      Comunque, temo si sia fuori tema.

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    4. "Il meccanismo del potere funziona così, distribuendo paure a cascata, dall'alto verso il basso."

      A differenza del meccanismo della responsabilita' condivisa tipico delle societa' nordeuropee, quello delle "paure a cascata" e' tipico delle zone meridionali, ed e' un meccanismo che non funziona o funziona male, perche' non e' stabile, costituisce un circolo vizioso di piu' paura / piu' rigetto dell'autorita' che porta al collasso della societa'. Un esempio da manuale e' la meridionalizzazione ormai quasi completa dell'italia sotto questo punto di vista, cosa di cui ci rendiamo poco conto perche' ci viviamo dentro ed e' avvenuta in un tempo relativamente lungo rispetto all'arco della vita umana. Se ne accorge solo chi prova a vivere un po' altrove.

      A parte che considerazioni storiche imporrebbero di dire che il sistema del "potere del bastone" fu usato in particolare dai piemontesi, col loro tipico gretto stile militaristico, nell'annessione del regno del sud, e che ormai quasi tutti gli storici sono d'accordo di definire di stampo colonialistico.

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    5. Sempre più fuori tema, ma mi preme risponderti sulla linea del "tutto il mondo è paese": infatti a costruire la Reggia di Caserta impiegando uno stuolo di schiavi furono i Piemontesi, così come furono i Piemontesi a istituire il Ghetto di Roma... Guarda che ce n'è per tutti, non cominciamo con distinzioni così sottili da ridursi a carta velina, che non portano da nessuna parte.

      In quanto alla meridionalizzazione dell'Italia occorrerebbe chiarire meglio cosa si intende. Dando a quell'interpretazione un taglio tutto personale devo dire che da circa un decennio, proprio come hai osservato, son stato costretto ad abbandonare il rigore che mi è stato insegnato per cultura famigliare in merito al rispetto delle regole, e me ne rendo pienamente conto anche se non ho praticamente mai viaggiato (a mio avviso il viaggio non è un valore aggiunto, anzi). Soprattutto mi viene l'orticaria quando sento parlare di "regole democraticamente condivise". Seeeeee... condivise o sarebbe meglio dire imposte? Citerò uno dei personaggi che ha contribuito a rovinarmi l'esistenza per gli effetti a cascata di alcune sue decisioni (non proprio condivise): Bertinotti, negli anni '90, ebbe a sostenere che "la democrazia ha solo un ruolo cosmetico". I fatti hanno dimostrato che ne è lui stesso una dimostrazione vivente.

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  7. Theresa May reintroduce in GB il concetto che un cittadino di un paese ha la precedenza sul lavoro e sui diritti (ad esempio la casa popolare) rispetto ad un immigrato appena sbarcato. Un principio di civiltà che tende a difendere l'appartenenza ad un territorio e ad una cultura. In Italia questo concetto è demonizzato ed esiste una legge (anti discriminazione che recepisce la direttiva UE n. 2000/43/CE) che addirittura punisce come discriminatorio questo modo di favorire i cittadini del proprio paese. Il sindaco di Perugia che voleva assegnare le case popolari prima ai cittadini italiani ha dovuto ricorrere alla scappatoia di privilegiare i residenti da più di dieci anni - non essendo concesso di qualificarli come "Italiani"-. Subito la CGIL ha presentato denuncia per discriminazione...Ormai siamo ridotti a questo

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  8. "la direttiva UE n. 2000/43/CE) che addirittura punisce come discriminatorio questo modo di favorire i cittadini del proprio paese"

    Beh pero' e' esattamente la strada con cui si e' fatta l'unita' d'italia, e non e' che ce ne siano altre, per il fatto che l'aspetto fondamentale dei nostri ordinamenti e' l'uguaglianza del cittadino di fronte alla legge, che deve essere garantita dallo Stato, di cui altrimenti tanto vale fare a meno: se si vuole percio' che il cittadino sia per la legge non piu' lombardo, siciliano o laziale, ne' italiano, ma europeo e con diritti europei, a questo principio non si puo' rinunciare.

    Se non si accetta questo principio, che poi e' semplicemente di uguaglianza di diritti e di reciprocita', non si doveva entrare in europa.

    Diverso e' ovviamente il discorso per persone che provengano da fuori, i cosiddetti extracomunitari. Certo che con una unione territoriale cosi' grande ed eterogenea, senza nemmeno l'aspetto fondamentale di una lingua comune, come l'europa, diventa difficile percepire il senso della "nazionalita' europea", ma diciamoci la verita' questo vale anche per l'Italia e le altre nazionalita' statuali europee, che sono state inventate e imposte a suon di martellamento propagandistico e violenza poliziesca, e battezzate con i totalmente inutili torrenti di sangue delle guerre mondiali, facendo di tutto per cancellare le peculiarita' linguistiche territoriali attraverso l'indottrinamento di massa.

    Diciamo che sono stati estesi a dismisura i naturali istinti tribali degli uomini, programmati per poche decine di individui, a decine o centinaia di milioni di individui, con esiti terribili, per cui vergognarsi della propria umanita'.

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    1. Peraltro, la libera circolazione dei capitali e delle merci, poiche' tende gia' di suo a impoverire alcune zone e arricchirne altre (per effetto "band wagon", dove c'e' gia' industria e capitale, tende ad accumularsene ancora di piu', come abbiamo del resto visto succedere in italia dopo l'unita') implica l'accettazione che le persone possano almeno a loro volta trasferirsi nelle zone dove le merci e i capitali si concentrano: altrimenti vorrebbe dire volersi prendere solo i vantaggi, il che e' troppo comodo.

      A giocare sporco, chi per vera insipienza, chi per furbizia, sono in tanti.

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    2. Winston: "Diciamo che sono stati estesi a dismisura i naturali istinti tribali degli uomini, programmati per poche decine di individui, a decine o centinaia di milioni di individui, con esiti terribili, per cui vergognarsi della propria umanita'."

      Questa frase avrei potuto scriverla io, non aggiungo un solo "ma". Occorrerebbe prendere atto della concretezza del fenomeno e agire di conseguenza, invertendo rapidamente la rotta.

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  9. quote: "Beh pero' e' esattamente la strada con cui si e' fatta l'unita' d'italia"
    il che infatti penso che sia già stato un errore che non andava fatto. infatti , in quanto nascono leggi la cui conseguenza è "prendere il pane dei figlioli per darlo ai cagnoli" e queste sono parole che si trovano proprio nel Vangelo, ancora mi è toccato di leggere lagnanze in stile nord-ovest ove imperava la parola "terrone" (appellativo affibbiato anche ai veneti, perchè difatti significa contadini). beh, se ancora esiste la dicotomia terrone/polentone (e questo dovrebbe essere il lombardo-piemontese),bando alle ciance. in Italia il caro antico proverbio "divide et impera" non è mica stato imparato. o anzi, per meglio dire, l'unità d'Italia è stata una pseudounione che ha creato divisione terroni/polentoni, e tra i due litiganti il terzo gode

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  10. qua altro che giocare sporco e ancora più sporco...

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  11. Quote: "Il patentino per il rame? Sei rimasta indietro!"
    per forza, sono rimasta in Brasile e non intendo muovermi dall'America Latina. le notizie che ricevo dell'Italia oramai sono frammentarie, ma ciononostante quasi mai buone

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  12. quote: "Comunque, temo si sia fuori tema."
    in apparenza si, ma di fatto il succo del discorso è il seguente: mentre nei paesi del nord Europa i governi pensano a quanto meglio tutelare i propri cittadini, in Italia, sia che si tratti dell'amministrazione locale, sia che si tratti (come alcuni lamentano) del fatto che dietro c'è la Germania che di fatto detta legge in Italia, oppure che si tratti di una ONG dietro le quinte (quale sarà la verità tra le tre? boh), si pensa a come meglio distruggere il proprio popolo con leggi di questo genere, non ultima quella sui cookies

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  13. quote: "Gli italiani sono "naturalmente fascisti", a darci un ventennio di sollievo e' stata solo la ignominiosa sconfitta nell'ultima guerra, che ha per un po' scompaginato il misarabile inconscio collettivo del nostro paese.
    Purtroppo e' durata poco."
    l'Italia sta messa male sin da prima di nascere (basti pensare alla deplorevole era della repubblica romana, cioè secoli prima dell'impero, con le sue leggi di autodistruzione. dopo la seconda guerra mondiale quello che ha permesso "la miglioria della morte", così la chiamo appunto per la breve durata rispetto a millenni di storia del paese, è stato stato il debole tentativo di imitare e fare affari con i paesi virtuosi (allora tutto quel che c'era dall'Austria in su era o sembrava virtuoso). forse appunto non a caso è stata proprio l'epoca dell'introduzione delle lingue straniere nelle perennemente pietose scuole dell'obbligo

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  14. @ Winston
    Theresa May non fa nessuna politica nazionalista in senso etnico, né fascista ecc.ecc. secondo la terminologia democratica e “de sinistra”. La sua proposta è pragmatica e utilitarista secondo la tradizione inglese. I cittadini di Londra sono al 50 % di etnia non anglosassone (indiani, medio-orientali, africani, cinesi ecc.) e si tratta di cittadini inglesi a tutti gli effetti da una o più generazioni. Quindi favorire costoro e gli altri cittadini inglesi autoctoni con un punteggio minimo di partenza rispetto ad una persona appena sbarcata non è razzista, xenofobo, nazista e via dicendo…è semplicemente un modo per regolare un processo che finora ha dimostrato di non funzionare perché il dare tutti i diritti a tutti allo stesso modo è un antropocentrismo assolutistico estremamente dannoso. Il fatto che non esistano regole che premino i residenti tende infatti a sradicare le persone, a far perdere la appartenenza ad un luogo ed a una cultura, e inoltre ad incentivare gli arrivi in quanto chi arriva ha comunque diritti uguali a tutti gli altri. Chi parte ci pensa bene prima di recarsi in un paese che favorisce i propri cittadini attribuendo prima a loro i benefici del welfare state. Una cosa simile la sta facendo, più in sordina e delicatamente, la stessa Germania. L’attribuire a tutti coloro che “sostano” su un determinato territorio tutti i diritti fa di quel territorio "res nullius", che tocca a chi se ne appropria prima. Ciò crea distorsioni ed un eccessivo afflusso di richiedenti i benefici con una espansione della cementificazione e dell’inquinamento ambientale da pressione antropica sul residuo territorio; favorisce inoltre la nascita di enclaves e la perdita della nozione di cittadinanza di quel determinato paese. Le città nella città della megalopoli inglese o le bainleu parigine o quelle di Stoccolma ne sono terrificanti esempi. La nozione che non esista più una cittadinanza di appartenenza ma una cittadinanza globale porta ad una nuova visione antropologica: si va verso quell’ “uomo nuovo” che la politica attuale del politically correct vede come un “neutro economico”, un puro consumatore-produttore funzionale al sistema del mercato globale. Quel sistema che sta distruggendo il mondo e inquinando in modo irreversibile il pianeta e che ha messo il consumatore sul trono di padrone assoluto dell’universo.

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    1. "La sua proposta è pragmatica e utilitarista secondo la tradizione inglese."

      Ok ma resta il fatto che la cittadinanza europea implica che siano garantiti gli stessi diritti di cittadinanza in tutta l'area cosi' definita. Che "non esistano regole che premino i residenti tende infatti a sradicare le persone" non c'entra nulla, o meglio l'intento e' proprio quello di creare un'area, l'intera europa, in cui i cittadini non si sentano sradicati dovunque risiedano. Sinceramente, noi italiani dovremmo essere i primi sostenitori di un'europa delle regioni in cui gli stati nazionali spariscano, visto il fallimento totale della nostra esperienza nazionalista. Come Italia, pure quando abbiamo vinto una guerra, la prima, e' come se l'avessimo persa. Ma vale anche per gli altri europei, il nazionalismo incontrollato ha portato alla autodistruzione politica del continente e alla mondializzazione della guerra, non dimentichiamoci che il colonialismo imperialista europeo, che ha costretto il mondo intero a seguire l'europa stessa sulla sua strada, e' frutto degli psichiatricamente demenziali, idealisticamente sostenuti (altro che pragmatismo) nazionalismi europei.
      Sinceramente l'accoppiata consumatore-produttore-inquinatore non mi pare abbia alcuna pertinenza con la cittadinanza europea, e semmai e' frutto, ripeto, delle rivalita' nazionalistiche europee che hanno fatto del mondo intero ad esse sottomesso il loro campo di battaglia, imponendo l'industrializzazione in primo luogo della guerra, poi convertita a prodotti di relativa pace sebbene in concorrenza poco meno che guerriera. Noi, che ne siamo responsabili, facciamo finta di non ricordarcene, il resto del mondo non lo so.

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    2. Guarda che la cosiddetta "Europa" sta riproponendo oggi, più in grande e quindi con maggior danno, lo stesso schema negativo che hai ascritto alle dirigenze piemontesi dell'Ottocento...

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    3. E' vero fino ad un certo punto, i nazionalismi ottocenteschi hanno fatto immensamente piu' danni, le guerre mondiali sono state delle carneficine inimmaginabili per noi che siamo nati dopo e consideriamo oscenamente un "olocausto" 3000 morti leggermente anticipati per amianto in 80 anni.

      Finche' ci sono nazionalismi statalistici ottocenteschi non ci puo' essere europa, e il tipo di europa che vorremmo e' tutta da definire prima che da costruire.
      Illusi o no che fossero gli europeisti, dopo aver visto le immani devastazioni delle due guerre mondiali che noi abbiamo evidentemente dimenticato, essi volevano che quei nazionalismi fossero superati.

      "Questa europa", quindi, non esiste, dato che, come detto sopra, ogni nazione pensa solo ai cazzi propri, cercando di fottere i vicini, ad esempio attirando i capitali con magie finanziarie ma poi rifiutandosi di accettare i lavoratori che, se non vogliono morire di fame, necessariamente devono seguirli, cosa che cercavo di spiegare ad agobit.

      A distruggerci, finora, sono stati i nazionalismi ottocenteschi, non certo un'europa che non e' mai esisitita come entita' politica, e semmai, come entita' economica col suo libero mercato comunitario, ha senza il minimo dubbio portato grande, immensa prosperita', tanto che ad un certo punto la "crescita" non ha che potuto subire un rallentamento, che noi scambiamo per crisi epocale perche' non ne abbiamo mai vista una che sia vera...

      I nazionalismi europei ottocenteschi e il correlato colonialismo hanno distrutto il mondo, scatenando finora ben due guerre mondiali che hanno lasciato pesantissimi strascichi dappertutto, nel vicino e lontano oriente, e nelle americhe. L'unico posto dove non ci sono problemi e' l'america del nord solo perche' gli abitanti originari sono stati completamente sterminati e sostituiti da europei.

      Onestamente, ho l'impressione che i nuovi cantori del nazionalismo non siano delle grandi cime, e temo che non ci porteranno molto piu' lontano dei loro ben noti predecessori.

      Gli europei appartengono ad una brutta razza, la razza umana.

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    4. Che poi non è una razza ma una specie, regolarmente differenziata in razze così come ogni altra specie.

      Comunque, da quel che scrivi ora si evince che consideri che i Piemontesi abbian fatto bene a fare quel che han fatto al Meridione d'Italia. Più su, in questa pagina, mi pareva d'aver capito che fossi di parere contrario. Io sono di parere contrario, al punto che vedrei con favore la frammentazione anche dell'Italia che potrebbe così tornare a radicare ciascuna delle sue culture in un territorio "dedicato". I mischioni che ci vengono imposti (guarda caso, però, solo ai cittadini "comuni") non mi vanno per niente a genio, perché sono parecchio in contrasto con la nostra etologia di specie.

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    5. "ora si evince che consideri che i Piemontesi abbian fatto bene a fare quel che han fatto al Meridione d'Italia"

      Un momento, no! Se dico che il nazionalismo ottocentesco ha oggettivamente fatto molti piu' danni (per ora, per il futuro non si puo' mai dire) del tentativo di opposta unificazione europea finora, cio' non equivale a dire che il modo in cui si sta facendo l'unione europea e' quello giusto. Sono stato il primo a dire, molto tempo fa, che la nostra classe dirigente tipo napolitano difende, e spinge, un certo tipo di unificazione europea perche' vi riconosce istintivamente il fallimentare processo nazionalistico-risorgimentale che li ha messi profittevolmente in sella, ma l'unificazione italiana risorgimentale e' stata fatta proprio in nome del piu' spinto nazionalismo ottocentesco, e anzi ci sono seri indizi che fanno pensare che sia stato proprio il risorgimento italiano a fomentare i nazionalismi di classe francamente psichiatrica che infine hanno condotto alle autodistruttive guerre mondiali. Il fascismo e il nazismo sono i canti del cigno, gli estremi e gli epiloghi, di quelle istanze.
      L'Italia unita, per motivi che sarebbe impossibile riassumere qui, ha responsabilita' profonde nell'innesco del processo, e potrebbe anche esserne la causa iniziale.

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    6. ...e il processo procede, allargandosi e quindi incancrenendosi, con l'Unità d'Europa. Anche perché avviene, tanto per dirne una, contrapponendo la "nuova Nazione" Europa ad un'altra Nazione, per dire quella russa, dietro la vigorosa spinta di una "Nazione sponsor" terza che è il dominatore USA (che fomenta così un nazionalismo di classe psichiatrica al cubo che, avanti di questo passo, condurrà all'ennesima guerra anche su quel fronte, oltre che su quello sud-mediterraneo/mediorientale).

      La soluzione non è unire, è SEPARARE e ISOLARE. Per separare e isolare occorre prima di tutto ampliare il territorio a disposizione d'ogni delimitata entità culturale, il che è possibile solo se i numeri si contraggono visibilmente. Ma ecco già pronto l'allarme dell' "inverno demografico" in nome del quale produrre nuovi mischioni da aree sempre più allargate e sempre più brulicanti, sempre più istericamente frenetiche. Un incrocio tra il verminaio e il nido di vespe...

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    7. "La soluzione non è unire, è SEPARARE e ISOLARE"

      Non ti fai un po' ridere a sentirti dire queste cose?
      Appartieni ad una civilta' che negli ultimi 5 secoli ha letteralmente invaso l'intero mondo del tutto incurante di cosa e chi ci fosse dentro, facendo il bello e cattivo tempo, rivoltandolo come un calzino, e adesso che ti fa comodo vuoi "separare e isolare"?
      Troppo tardi, bisognava pensarci prima.
      Comunque se finisce questo benedetto petrolio e risorse varie (ma quanto ci mettono?) tornare a vivere in modo locale e circoscritto, difendendo con la mazza il proprio orto o il proprio terreno di caccia, succedera' giocoforza, e si rimpiangeranno i bei tempi passati dello spreco e dell'abbondanza. L'eta' dell'oro (nero).

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    8. Abbi pazienza, ma io non sono una civiltà e non "appartengo" ad alcuna civiltà. In più non ho invaso un bel niente, anzi vengo invaso regolarmente da che sono nato da entità plurime provenienti da ogni dove.

      Se ne deduce che non "mi faccio" per niente ridere. "Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi", recita un detto delle mie parti. Se ti va di ridere, fai pure.

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  15. I nazionalismi europei sono morti da un pezzo, distrutti dalla guerra civile europea 1914-1945. I colonialismi sono morti con la vecchia Europa, e di imperialistico è rimasto poco, a mano che con questo termine intendi il mercato capitalistico, di cui l'Europa è oggi piuttosto terreno di conquista che dominatore. Quanto all'Europa di oggi l'Unione emana un vago lezzo cadaverico e non vedo che diritti possa imporre a chicchessia se non subirne le conseguenze catastrofiche che abbiamo sotto gli occhi. La Brexit è stata una campana a morto che annuncia un prossimo funerale. E non per colpa di Marie Le Pen o di Orban o di Salvini.Gli assassini dell'Europa siedono a Bruxelles e a Strasburgo oltre che negli scranni dei confusi governi e parlamenti nazionali. La burocrazia e la cecità politica domina nel continente, e quel che resta dell' unione è in rapido degrado, mentre intorno il mondo ribolle senza che qualcuno in Europa sia in grado di fare qualcosa o di proporre un progetto. Che "Europa delle regioni" dovremmo sostenere? Qui non c'è né un'idea di Europa né di regioni e gli stati nazionali, per quello che ancora contano, stanno già nella fossa che si sono scavata

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    1. Scusa ho visto dopo che ho scritto sopra, questa tua risposta.

      Gli stati nazionali andranno anche nella fossa, ma non prima di trascinarci sotto con loro, cosa che stanno cercando di fare con tutte le loro forze nel disperato tentativo di non soccombere.

      Le burocrazie nazionali, come tutte le burocrazie, lottano tenacemente per sopravvivere, e ci stanno riuscendo benissimo, visto che approfittano proprio dell' "ha detto l'europa" per propinarci leggi, tasse e norme sempre piu' disumane o subumane se si preferisce.

      I nostri cretinissimi tecnocrati italiani sono i piu' attivi in questa attivita', e si riproducono sempre di piu' in una ridda infernale.

      Il nostro problema numero uno quindi e' lo Stato italiano, l'europa viene dopo, e anche molte delle tirannie che ci arrivano da bruxelles sono prodotte dai tanti tirapiedi italiani che da li' sono i primi a chiedere leggi severe e sanzioni per il loro paese se non adempie alle idiozie da scuola dell'obbligo che si inventano e ci propinano (tipo le regole sul rame di cui si lamenta Nana, che e' solo uno dei mille esempi, quasi sempre le normative europee vengono adottate dal nostro paese in modo molto piu' restrittivo e pedante di quanto facciano gli altri, vedi la recente normativa sui contatori di calore che conosco bene perche' ho amici progettisti che ci lavorano, e questo succede perche' la burocrazia tecnica italiana e' a dire poco delinquenziale, non solo ad alto livello, ma anche a basso e bassissimo livello, e' tutta gente che vede, ottusamente, solo il suo tornaconto personale e di categoria).

      Oppure vedi gli accordi ecologici 20-20-20 con cui quegli sprovveduti di Prodi e Pecoraro Scanio tornarono entusiasti dalla firma, magari almeno gli fossero stati imposti, senza rendersi conto che cosi' facevano un po' di pil a breve scadenza ma condannavano per varie ragioni oggettive il nostro paese ad ulteriore sottosviluppo rispetto agli altri europei. Chi ne capiva qualcosa lo sapeva e non si sbagliava, come hanno dimostrato i fatti.

      L'europa non esiste, e proprio per questo si manifesta solo con idiozie tipo le demenziali leggi sull'inquinamento, le iso 9000, le standardizzazioni assurde che servono solo a rendere sempre piu' potenti le lobby tecniche e professionistiche, non solo nel campo della finanza ma in tutti i campi, dei vari paesi, che sono le vere padrone del vapore.

      Anzi non si tratta di leggi e regolamenti, il termine esatto e' EDITTI.

      Dovresti essere il primo a non stupirti se nel mondo della tecnica, comandano i tecnici!

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. correzione errore ortografia.
      e ora, per la cronaca, mi sto lagnando anche della legge sui cookies che ha fatto seguito quasi immediato a quella sul ramato (oppure l'incontrario, ma sono entrambe dello stesso anno). hai detto bene che nel mondo della tecnica comandano i tecnocrati, se no da dove altro poteva venire quest'altra perla?

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    4. "la legge sui cookies"

      Il bello e' che queste leggi le fanno secondo loro per difendere non la loro sedia e il loro stipendio, ma i nostri diritti, e noi dovremmo credergli.

      In realta' e' gente che non sa che cazzo fare, sono chiaramente leggi scritte da stagisti idioti che si allenano a riempire pagine, e l'europa, proprio perche' inesistente politicamente, si esprime solo come una burocrazia priva di senno, che spara continuamente norme a caso.

      Pero' attenzione alla faccenda fondamentale: si tratti di stati nazionali o europa, cio' che tutti insieme ci trasmettono benissimo, e credo sia l'unica cosa che davvero gli interessa, e' che noi siamo i burattini e loro i burattinai. Di dare un quadro legislativo che si limiti a fornire la cornice entro cui un cittadino possa esprimere quanto piu' liberamente la sua personalita' e creativita', non gliene puo' fregare di meno, anzi il loro obiettivo e' distruggerla, quella personalita', mettendogli una camicia di forza piu' stretta possibile.

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    5. appunto: se l'obiettivo finale è quello di distruggere la cultura europea, cosa c'è di meglio se non annichilire la personalità? e non solo la personalità, ma anche le tasche degli italiani, portandoli al punto di dover vivere sotto un ponte. se prima potevano sopravvivere sbarcando il lunario con un sito personale, ora cosa andranno a fare?

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  16. diamogli 20 anni di tempo e questo sfacelo del centro-sud Europa diventerà una repubblica islamica. già c'è chi sta dicendo che oramai è una colonia islamica (come dargli torto?). qualcuno dice che questo è il prezzo che l'Europa sta pagando per l'antico colonialismo (benchè morto, non si può negare che abbia fatto innumeri danni). dopotutto se si seminano cipolle non si può raccogliere barbabietole...

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    1. Guarda che su questo fatto si sta facendo un sacco di propaganda fuori luogo: l'italia, quando era un paese in cui era bello vivere e l'economia cresceva in media del 6 per cento l'anno, cioe' quella del primo ventennio del dopoguerra, aveva usanze che non erano poi moltissimo distanti da quelle islamiche moderate attuali, velo compreso. E fino agli anni '60 se non erro c'era almeno in teoria la galera per chi anche solo propagandava l'uso dei mezzi anticoncezionali, e la "patria potesta'" duro' fino al 1970, cioe' in famiglia comandava l'uomo per legge, non c'era nessuna parita' di diritti di genere.

      E fino a pochi anni prima eravamo un paese fascista, anzi il paese che ha inventato il fascismo e, indirettamente, per interposto Hitler che fu entusiasta discepolo di Mussolini, il nazismo. Bisogna dire che egli supero' ampiamente il maestro, pero'.

      Quindi ci andrei piano col deridere come arretrati, o peggio, gli altri. Tutti siamo stati arretrati in passato. Negli Usa erano vietati i matrimoni interrazziali fino agli anni '60, e in molti stati usa vigeva la segregazione razziale esattamente come o peggio del sudafrica che solo qualche decennio dopo ha fatto tanto scalpore e scandalo. Quando a segregare pesantemente, solo un decennio prima, erano gli Usa, mentre in inghilterra veniva inventata la minigonna, nessuno si scandalizzava, perche'?

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    2. E gli islamici ad esempio hanno da sempre il divorzio, che deve essere consensuale, questo i nostri conservatori dimenticano un po' troppo spesso di ricordarlo.

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    3. mmmmm...consensuale è una parola...la sharia islamica (si, l'ho studiata in "sistemi giuridici comparati per la mia prima laurea) tutelava la donna di una certa posizione sociale. infatti a tutt'oggi le musulmane provenienti da famiglie elitarie possono anche studiare in America e scegliersi il fidanzato che vogliono (guarda il figlio di Michael Jackson che si è appunto fidanzato con una musulmana proveniente da una famiglia prestigiosa, a cui, a quanto pare, tutto è permesso, l'ho visto per caso durante un'altra ricerca, come notizia in piccolo riquadro, dato che non sono certo una fan del gossip). ma le poveracce? le poveracce sono trattate come spazzatura

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    4. o per meglio dire: la tutela c'è sulla carta, ma i fatti parlano diversamente, se ci sono di mezzo i poveri

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    5. in ogni caso non sto deridendo proprio nessuno. sto solo adocchiando la fine che presumibilmente farà l'Italia: tornare appunto in toto ai tempi del fascismo (e diciamolo, Mussolini come persona fu molto peggio di Hitler, ma Stalin riuscì a superarli entrambi). altro che deridere, mi prospetto un'Italia in cui le donne avranno l'obbligo del burka e magari non potranno più studiare perchè costrette dal nuovo regime a fare la calza. non sono neppure una gran fan degli States...

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  17. la Brexit, comunque sia, pur campana a morto, è stata un beneficio per gli inglesi, che hanno potuto tirarsi fuori dallo scempio di Unione Europea. non avendo adottato l'euro i danni saranno limitati.

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    1. A lungo termine non ne sarei cosi' sicuro.

      Il fatto di far parte dell'europa dava alle fortissime istituzioni speculative inglesi piena liberta' di agire sul mercato europeo facendo da intermediario col resto del mondo, pur mantenendo l'inghilterra una sua moneta sovrana. Molto comodo!

      In altre parole, mentre l'inghilterra si prendeva solo il buono del fatto di appartenere al'europa, noi ci prendiamo solo le fregature (a parte il vantaggio enorme del tasso di interesse bassissimo che col debito che abbiamo e' fondamentale, come abbiamo visto quando con la crisi dello spread ci e' stato apposta dato un assaggio di cosa vuol dire dover per noi subire tassi di interesse di mercato: il fallimento immediato).

      Tornando all'inghilterra, essa e' un hub di intermediazione finanziaria, fa una percentuale enorme del suo PIL con la finanza, infatti se non ricordo male sui beni materiali e' in passivo di qualcosa come il 20 per cento del PIL, un'enormita'. Cioe' essa importa beni materiali del 20 per cento in piu' di quanto potrebbe senza i guadagni sull'intermediazione finanziaria... Praticamente degli usurai.

      Gli inglesi che vivono di parassitismo finanziario, cioe' praticamente tutta la city e per esteso Londra, dovrebbero soffrire molto l'exit, e devo dire che non mi dispiacerebbe minimamente. Sono anche loro fra quelli che fanno fallire interi piccoli stati premendo un bottone, riempendosi cosi' le tasche con l'usura.

      Del resto della vecchia inghilterra industriale e commerciale non e' rimasto quasi piu' nulla: in teoria ridimensionandosi il settore finanziario e se crolla di conseguenza la sterlina, la manifattura potrebbe un po' alla volta risorgere, ma con la concorrenza mondiale che c'e' non sara' cosi' facile, e cio' implica anche che per vivere dovranno rimettersi a lavorare e far concorrenza ai cinesi, che non e' detto che gli piacera' molto...

      Oppure gli resta la strada della svizzera, del paradiso fiscale, ma e' una carta che si sono gia' giocata, l'inghilterra era gia' un paradiso fiscale pur godendo della libera circolazione dei capitali intraeuropea (come del resto il lussemburgo di cui l'ex presidente del consiglio e ministro dell'economia Junker e' ora OSCENAMENTE a capo del governo europeo - e a dire il vero gli unici che si sono poosti strenuamente alla sua nomina sono stati proprio gli inglesi, chissa' forse lo vedevano come un concorrente...)

      Il punto e' che l'occidente europeo non e' piu' il centro economico del mondo, pensa che solo due-tre decenni fa, delle prime 7 potenze industriali mondiali 4 erano europee e fra esse c'era l'italia, ora ne entra a fatica forse una sola, la germania.

      Abbiamo ragione in italia a maledire la fine del comunismo, e' stata la sua caduta che ha liberato il resto del mondo dall'arretratezza, facendoci precipitare nelle classifiche e dandoci un sacco di temibili concorrenti: prima, la cina dell'occidente, grande manifattura a basso prezzo, eravamo noi.

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  18. caduta del comunismo? ma se è più vivo che mai, si è solo cambiate le vesti (l'abito non sta facendo il monaco). chi ha obbligato l'Italia all'euro? la sinistra (di Prodi? forse, comunque sempre sinistra). chi ha fatto approvare in Parlamento indulti e indultini che garantiscono l'impunità o quasi a ladri e assassini? le sinistre (PD o come si voglia chiamare e partiti consimili sono sempre i soliti comunisti che hanno cambiato l'abito ma non il monaco). ex fidanzati che riducono in fin di vita l'ex ragazza e si sente parlare di sconto di pena di 4 anni quando dovrebbero buttare la chiave nell'immondizia e lasciar marcire in galera a vita lo psicopatico di turno! chi deve ringraziare la ragazza ridotta in fin di vita? ovviamente, sempre le sinistre, cioè i comunisti. chi garantisce preferenza negli oramai quasi inesistenti posti di lavoro in Italia agli extracomunitari? chi toglie le tasse ai rom? ancora una volta, ringraziate le amministrazioni di sinistra, cioè comunisti...

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    1. L'hai detto: quando il resto del mondo, dopo aver rinunciato al comunismo, si e' risollevato dalla miseria, noi invece abbiamo deciso di inoltrarci di piu' verso quel sistema (e' vero, e' dopo la caduta del comunismo mondiale che noi abbiamo avuto per la prima volta i comunisti quelli veri al governo).
      Ovviamente, constatato che le cose non funzionano, diamo la colpa: all'europa, a berlusconi, al riscaldamento globale, al'euro, all'inquinamento elettromagnetico, alle scie chimiche, all'immigrazione clandestina, ai politici che rubano, all'evasione fiscale, all'islam, a tutto. Ma mai a quell'eccesso di Stato, tasse, burocrazia, che sono tipici dei sistemi comunisti e/o fascisti.

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    2. si, ma siccome nel post prima avevi scritto (quotando) "Abbiamo ragione in italia a maledire la fine del comunismo, e' stata la sua caduta che ha liberato il resto del mondo dall'arretratezza", per questo ho rilevato che il comunismo è tutt'altro che caduto.
      nel mio caso specifico poi non ho mai dato la colpa a Berlusconi (lol!), lui non è mai stato di sinistra e bene o male quando c'era lui al governo, diciamolo, non c'era il 50% degli italiani disoccupato. ok, ora mi sentirò dire dagli antiberlusconiani che magari passeranno di qua, peste e corna del governo Berlusconi, ma anche qui, i comunisti hanno fatto un ottimo lavoro nella loro campagna antiberlusconiana. ok, non è stato un governo perfetto, ma a parte il fatto che la perfezione non è di questa terra, c'è comunque da dire che non è Berlusconi che ora sta riducendo gli italiani alla miseria. lui non ha fatto la legge sul ramato, sui cookies, sull'obbligo di partita iva per gli adsense...per i curiosi che forse temono voti forza Italia dirò che non vivo in Italia da un pezzo (e non posso farmi 100km di macchina, che peraltro non ho e non mi posso permettere, per raggiungere il primo Consolato italiano e votare -i soldi del viaggio non me li dà il Consolato), ma prima votavo ancora più a destra, per la felicità di tutti i comunisti

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    3. i curiosi di passaggio in questo blog, cioè

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  19. quando vivevo in Italia sentivo poi sempre parlare di toghe rosse...

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    1. Il giustizialismo di norma e' di destra, e le toghe infatti in italia sono sempre state considerate, eventualmente, nere. Ma da quando i "compagni" hanno scoperto che il giustizialismo puo' essere usato per mettere in galera o perlomeno distruggere gli avversari politici, e' diventato di sinistra.

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    2. vuol dire che le toghe hanno abboccato in pieno. e questo ce ne dice una: il comunismo è molto più potente di quanto non si possa pensare, ciononostante pare che l'italiano medio voti (o devo dire votava? le solite notizie frammentarie che mi arrivano) di sinistra per cultura

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  20. e il rosso sappiamo di quale partito è colore...

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  21. C'e' da chiedersi se l'unico modo di costruire una unita' sociale e' quello di opporla a qualche altra col solito meccanismo del capro espiatorio, motore di ogni societa' o parte di societa' (per i nazionalismi europei alla fine impazziti nella catarsi autodistruttiva, e' stato cosi': battesimo della terra col sangue).

    Probabilmente e' sempre cosi', e si tratta di una costante antropologica.

    E' per questo che bisogna stare MOLTO attenti nello stimolare questi automatismi comportamentali, cosa che si fa alla grande anche qui dentro, perche' poi si e' costretti a rilanciare continuamente la posta, e finiscono per scappare di mano, facendo oltretutto crescere oltremisura lo stesso "mondo della tecnica", poiche' essa serve a vincere le guerre, e le gare.

    A guardare bene l'unita' sociale si forma sempre e solo contro qualcosa o qualcuno. Succede anche nei partiti e nelle squadre di calcio, siamo fatti cosi', l'origine ultima della nostra socialita' questa e', basta guardare a come funziona il tifo di squadra in quegli eventi mitologici che sono le partite di calcio, e' assolutamente istintivo.

    Quindi attenti a quello che diciamo e pensiamo in questo campo, quando si tratta di pensieri prodotti dall'istinto che in questo caso usa la razionalita' per giustificare a posteriori, essi sono nostri solo in apparenza, in realta' siamo solo usati, questa volta si', dai nostri geni (o memi, e' lo stesso) di specie egoisti, che siamo costretti ad assecondare per "sentirci bene".

    A volte e' deprimente osservare come tanta filosofia tedesca sofisticata e quasi incomprensibile qui dentro citata spesso, avesse sotto sotto questo unico scopo, tradito dalle conclusioni che erano sempre le stesse: lo stato tedesco, la razza germanica.

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    1. Il "separare e isolare" che auspicavo più sopra è l'esatto opposto dell' "unire contro". "Unire contro", a ben guardare le cose, è uno slogan che arriva da altrove, in genere dai corpi dirigenziali.

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  22. quote: "C'e' da chiedersi se l'unico modo di costruire una unita' sociale e' quello di opporla a qualche altra col solito meccanismo del capro espiatorio"
    è ovvio che no. non a caso cito continuamente i paesi virtuosi che non si sono affidati nè all'uno nè all'altro modello. se l'Italia copiasse da loro, a quest'ora la popolazione residente ci starebbe ancora come negli anni 80'. se nei paesi scandinavi si sta bene e i governi (o qualche ong oppure boh) non fanno a gara di chi maltratta di più la popolazione locale nè si sognano di rimpiazzare la cultura scandinava con altre culture e loro ce la fanno, se avesse buona volontà ce la potrebbe fare anche l'Italia, però non c'è. ok, non è che conosco minuziosamente tutte le leggi scandinave, ma parlo di imitazione dei virtuosismi che conosco quali la meritocrazia e i servizi che funzionano a perfezione (gli scandinavi pagano più tasse di ogni altro paese europeo ma guardar caso i soldi vanno sempre a beneficio pubblico e nessuno ha da lamentarsi)

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