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mercoledì 9 marzo 2016

Il boicottaggio degli scienziati americani

I malthusiani americani hanno una lunga storia che ha contribuito alla formazione di un vasto movimento ecologista soprattutto a partire dagli anni ‘60. Le pubblicazioni di Stephanie Mills contenenti le prime denuncie del problema sovrappopolazione risalgono agli inizi degli anni 60. The Population Bomb di Paul Ehrlich è del 1968. Ehrlich poneva in risalto in modo chiaro nel suo libro che la sovrappopolazione non era solo un problema di discrepanza tra numero di umani e disponibilità di cibo –come i più ritenevano allora- ma sul fatto che la sovrappopolazione era all’origine del degrado ambientale e del collasso degli ecosistemi, e che sarebbe stata la causa di problemi epocali che avrebbero comportato la morte di milioni di persone e la povertà di intere popolazioni di vaste zone del pianeta. In maniera preveggente sia Ehrlich che Mills allertavano contro il rischio che un mancato controllo delle nascite avrebbe portato ad alterazioni irreversibili ambientali e climatiche e alla migrazione di vaste masse di popolazioni alla ricerca di sostentamento e di migliori condizioni di vita. Agli inizi il movimento ebbe l’appoggio della politica e della opinione pubblica. Il Presidente Lyndon Johnson nel suo discorso sullo Stato dell’Unione del 1965 allertò sul fatto che “ la crescita esplosiva della popolazione mondiale” avrebbe portato all’esaurimento di molte risorse e sarebbe stata all’origine di problemi mondiali mai visti prima. Nel luglio del 1968 un editoriale del New York Time parlava di “ una esplosiva crescita della popolazione mondiale che minacciava di spingere gran parte del mondo in una povertà senza speranza e nel caos politico ed economico”. Nel 1969 il Presidente Richard Nixon dichiarava al Congresso: “ Population growth is one of most serious challenges to human destiny in the last third of this century”.
Negli anni successivi la situazione è cambiata profondamente, il movimento maltusiano è stato silenziato politicamente e culturalmente, sia per l’influenza dei movimenti religiosi di destra che del pensiero politicamente corretto della sinistra liberal che vedeva nel movimento contro la sovrappopolazione un potenziale endorsement a chiusure reazionarie e xenofobe. Soprattutto ha contato però la discesa in campo dei grandi interessi finanziari e del commercio globale i quali vedevano nell’aumento della popolazione sia americana che planetaria l’occasione per diminuire i costi del lavoro e per assicurare l’aumento costante del Pil, dei consumi, degli scambi commerciali e degli affari internazionali. Oggi il problema è silenziato sia nei media che nelle istituzioni, nelle università e nelle scuole di ogni grado. I partiti politici si guardano bene di affrontare il tema demografico. Siamo giunti addirittura al boicottaggio diretto. Parlare di sovrappopolazione è praticamente vietato nel paese di Mills e di Ehrlich che ha originato la rinascita del movimento ambientalista su basi malthusiane. Sebbene le previsioni del movimento si siano realizzate con il disastro ambientale che abbiamo sotto gli occhi, il riscaldamento climatico, la distruzione delle foreste, le migrazioni epocali, le guerre e la crisi economica globale, il boicottaggio contro coloro che parlano di sovrappopolazione prosegue sempre più forte. Negli ultimi quattro anni tre diverse ONG americane incentrate sul problema della esplosione demografica hanno cercato di avere stand degli espositori alle riunioni della the American Association for Advancement of Science –AAAS- (Società che edita la prestigiosa rivista “Science”). Tutte sono state rifiutate. Sulla rivista di punta della Associazione sono stati regolarmente rifiutati contributi da parte di ONG come I “Californiani per la stabilizzazione della popolazione” o come “Population Institute of Canada” sul tema della crescita eccessiva della popolazione mondiale come primo problema ambientale e di sostenibilità ecologica. Se questo fosse accaduto per qualsiasi altra associazione su qualsiasi altro argomento, da parte degli scienziati si sarebbe urlato a squarciagola contro l’attentato alla libertà di pensiero e alla conoscenza. Le battaglie di questi anni contro l’esplosione demografica e i boicottaggi subiti hanno condotto tuttavia, per reazione, alla formazione di nuove associazioni sensibili al problema tra cui l’importante organizzazione SEPS (Scientists and Environmentalists for population Stabilization). SEPS si batte denunciando non solo le questioni demografiche ma anche il problema della censura dei movimenti malthusiani da parte di alcune associazioni scientifiche. Anche per la riunione di Washington del 2016 la AAAS ha rifiutato lo stand della SEPS con pretesti in malafede e sconcertanti. Il CEO della AAAS Rush Holt ha affermato che gli stand sono stati rifiutati per “divergenze sulla missione, obiettivi e azioni” della propria organizzazione con quelli della SEPS. Cosa sta dunque causando tutto questo timore da parte della AAAS che porta a censurare le iniziative della SEPS? Vediamo quale è la missione della SEPS riportata nel suo statuto: “La nostra missione è quella di migliorare la comprensione all’interno delle comunità scientifiche, educative ed ambientali degli Stati Uniti, della realtà della sovrappopolazione e le sue conseguenze sociali, economiche e ambientali sia a livello nazionale che globale. Noi sosteniamo la stabilizzazione della popolazione degli Stati Uniti, seguita dalla sua progressiva riduzione ad un livello sostenibile per le risorse ambientali ed umane, senza mezzi coercitivi”.
I temi portati avanti della SEPS sono incentrati sugli Stati Uniti in quanto: “le nostre politiche demografiche sono così poco efficienti e poco seguite che non abbiamo titolo per consigliare strategie o interferire nella politica demografica di altre nazioni”. Per gli Stati Uniti, SEPS sostiene un ritorno a livelli moderati di immigrazione (come hanno fatto molte altre organizzazioni non governative, commissioni nazionali del passato, politici e scienziati ambientali), incentivi fiscali per le piccole famiglie (non più di due figli), e libero accesso ai servizi di consulenza e di pianificazione familiare. Vengono sostenute anche politiche economiche americane e globali basate sulla attenzione alla ecologia, ad una prosperità che non dipenda più dall’aumento continuo generazione dopo generazione del Pil e del numero di lavoratori-consumatori e di contribuenti. Questi temi, essendo boicottati dai media e dalla stampa mainstream, vengono portati avanti ricorrendo alla informazione diretta con convegni mirati e con stand organizzati presso le principali riunioni delle società scientifiche e culturali americane. Gli stand che propone la società sono semplici, con display grafici, libri sul tema, monitor che riproducono pochi importanti articoli, opuscoli che chiariscono il problema sovrappopolazione. Si organizzano inoltre dibattiti su libri ambientalisti in uscita, e discussioni sul tema sovrappopolazione tra studenti, professori, ricercatori ed altri.
Che cos’è dunque che fa tanta paura da far boicottare questa e le altre associazioni che denunciano il problema demografico? Eppure i giovani sono interessati, tra coloro che si avvicinano agli stand molti dicono di essere consci del problema, ma di non averne mai sentito parlare. Quasi tutti coloro che sono iscritti a corsi di laurea o master in ecologia riferiscono che “Questi argomenti non sono trattati nel mio corso” e non sono mai stati trattati sia in maniera ufficiale che non ufficiale in altri corsi o altri tipi di scuole. Molti ex studenti e professionisti dichiarano di essere contenti che finalmente si affronti il tema e domandano: “Ma dove siete stati in questi ultimi trent’anni? Grazie per mettere questi temi sul tavolo”. Ciò nonostante alle riunioni dell’AAAS, la più importante associazione degli scienziati americani, il tema è tabù, le bocche sono cucite, e appena si accenna al tema si cambia argomento e si fa finta di niente. Semplicemente il tema non esiste. La sovrappopolazione non è un problema secondo gli scienziati americani, né per gli Stati Uniti né per il mondo. La pressione antropica non esiste. Tutto si riduce ad un problema di consumi, a spostare sulle rinnovabili le fonti energetiche e a fottersene se la popolazione mondiale raggiungerà in pochi anni gli undici o i quindici miliardi. Secondo la più importante associazione degli scienziati americani questo fatto non avrà nessun impatto ambientale sul pianeta. Le organizzazioni per la stabilizzazione della popolazione hanno chiesto un consiglio indipendente di inchiesta che faccia luce sulle ragioni del boicottaggio e sui motivi reconditi di questo comportamento dell’AAAS. Altre associazioni scientifiche hanno assicurato appoggio agli ambientalisti che si occupano di sovrappopolazione, ma sono ancora minoranza. La lotta per la coscienza e la conoscenza del problema demografico prosegue. (Fonte: il sito della Associazione "Californians for Population Stabilization"- riportato da Prof. Stuart Hurlbert).

20 commenti:

  1. 1. Un punto che si evita accuratamente di toccare quando si parla di sovrappopolazione (o, più opportunamente, di sovraffollamento) riguarda le conseguenze legate alla struttura etologica della nostra specie; le cronache, pur senza citarle come tali, evidenziano che stiamo abbondantemente vivendo quelle conseguenze.
    2. Oggi c'è un'autocensura sul tema, tra le tante altre ragioni, per la stessa ragione per la quale difficilmente uno avvierebbe una conversazione sul cancro allo stesso tavolo al quale sedesse un malato di cancro.
    3. Il vero "divieto" non è tanto parlare della sovrappopolazione globale, ma parlare della sovrappopolazione locale, quella contro la quale ciascuno sarebbe chiamato a fare la sua parte e in merito alla quale ciascuno potrebbe toccare con mano le ricadute della propria azione o inazione; inoltre, parlare di sovrappopolazione locale avrebbe come conseguenza inevitabile il tirare in ballo la questione della necessità di osteggiare con decisione i moti migratori, evidentemente sgradita anche su queste pagine.
    4. In merito al modo in cui il mondo "scientifico" elude la questione, mi vengono in mente alcuni nominativi nostrani particolarmente affetto da quel male... mano, che non li faccio, che tanto già conoscete M...alli per conto vostro (ops, stava per scapparmi!) -- aspettate di sentirlo tirare in ballo nel corso della trasmissione della quale è conduttore il modo in cui la sovrappopolazione devasta la pianura padana e di sentirlo proporre gli ovvi rimedi, quelli che secondo la linea che guida le trasmissioni di Rai 3 non sono politicamente corretti, intendo... diventerete vecchi in un'attesa tanto inutile quanto eterna. Eh, ma lui è consapevole (di nascosto, nei corridoi)... già... molto utile, la sua consapevolezza... Intitolerei l'ultima parte di questo commento "il boicottaggio degli scienziati italiani" (mica solo M...alli, nè, troppo facile).

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  2. Temo di ripetermi, ma se le cose stanno davvero come si dice qui sopra - se cioè oggi nessuno vuole sentire più parlare di sovrappopolazione - bisogna rassegnarsi. Non c'è più niente da fare. Inutile che ce la cantiamo e suoniamo da soli. Sarà quel che sarà. Abbiamo tutti contro. Ormai domina il pensiero unico (crescita, consumi, lavoro garantito, welfare). Flores d'Arcais favoleggia di un "welfare spinto" per tutti (ca. 8 miliardi attuali a cui tutto è dovuto, solo diritti, niente doveri). Non è il caso di farla finita e "chiudere"? Ci ridono solo dietro, facciamo la figura di fissati, scemi e ignoranti. In effetti sono pochi gli scienziati fra noi o almeno gente competente che parla con cognizione di causa. Io sono per es. un "povero letterato" con certe "opinioni" in base alla mia esperienza e alla mia visione delle cose. I filosofessi (sì, ho sviluppato una certa avversione per i "fisolofi") parlano di "opinioni" e "verità". La verità non è una semplice opinione ma qualcosa che "sta", ferma,
    incontrovertibile. Ci sono tante cose che riteniamo sicure, vere (per es. velocità della luce, e tante altre cose). Sono certamente almeno più sicure di altre (anche la velocità della luce comincia a vacillare), ma di assolutamente vero - da sempre e per sempre - sembra non esserci più niente. Ci muoviamo dunque in un mare di opinioni che non hanno tutte lo stesso grado di certezza e consistenza, ma sono pur sempre opinioni. Per cui calza sempre il vecchio adagio: adelante Pedro, con juicio. Come facciamo allora a pronosticare con sicumera sicuri sfracelli se la popolazione continuerà ad aumentare a dismisura? Dismisura per noi d'inizio XXI secolo, ma per gli uomini-formiche di domani la normalità.

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    1. Vuoi una Verità certa? Vieni un pomeriggio con me in riva al Po. Assicurati di non essere raffreddato. Potrai annusare una Verità che si manifesta assai concretamente implicando ulteriori Verità parallele altrettanto concrete e altrettanto tangibili. Anzi, "nasabili". Dubito che a rendere così merdosa l'acqua del Po siano le cornacchie, che pure sono abbondanti, il che per chiunque conosca l'aritmetica elementare parla molto chiaro. E pronuncia Verità che si possono cogliere anche senza essere "luminari".

      P.S. qualora non si capisse, non nutro alcuna stima per i "luminari"; sono gli stessi che dalle mie parti han fatto costruire una prismata sulla sponda interna d'un'ansa fluviale (area di deposito e non di erosione, come ben sanno tutti coloro che frequentano quella zona). "Luminari"... già... bei tipetti.

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  3. Cosa ne pensate di questo articolo di Giuliano Ferrara:

    http://www.ilfoglio.it/cultura/2016/03/09/i-finti-paladini-del-corpo-delle-donne___1-v-139169-rubriche_c626.htm

    Cosa c'entra? Mah, penso che c'entri visto che si parla di popolazione, di procreazione, di principi. Ferrara, notorio ateo devoto, sta diventando sempre più cattolico (gli manca ancora la fede, ma forse arriverà anche quella). Lo stesso trovo il suo punto di vista interessante. La Chiesa è stata sempre contraria a qualsiasi forma di fecondazione artificiale, anche l'omologa per donne con problemi di salute. Niet, vale solo il coito alias fecondazione "naturale". Il concetto di natura è però interpretato dalla Chiesa in modo opportunistico: no alla fecondazione artificiale, perché non naturale anzi contro natura, ma sì ai trapianti d'organo che sono quanto di più innaturale esista (basta vedere le reazioni dell'organismo dei trapiantati). Tuttavia la posizione della Chiesa - no a qualsiasi forma di fecondazione artificiale - potrebbe anche andarci bene. Una volta gli sterili accettavano la propria condizione senza troppe storie. Sì, magari alcune e alcuni soffrivano di non avere prole, chissà poteva essere anche un dramma, ma non sempre. Questa mia difesa della Chiesa può sembrare contraddittoria e magari anche reazionaria, ma ormai si stanno rompendo tutti gli argini, siamo proprio all'arbitrio, il desiderio individuale assurge a diritto, il diritto alla genitorialità.
    Trovo comunque singolare che sia Ferrara a difendere il punto di vista della Chiesa, mentre l'istituzione tace, non ardisce più rivendicare la propria autorità. Probabilmente non ne è più in grado perché in occidente la fede è declinata.

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  4. @Sergio
    Credo che non ci sia più alcuna autorità, per lo meno in occidente, che possa più vietare qualcosa a qualcuno. Né i governi né a maggior ragione la Chiesa. La tecnologia è inarrestabile e credere di poterla governare è una pia illusione. Per adesso ha fagocitato gli stati-nazione e il marxismo e ha svuotato di senso la religione. La sua avanzata sarà inarrestabile almeno fino a qualche catastrofe planetaria. Poi credo ricomincerà di nuovo. Da noi si continua a ballare sul Titanic, almeno fino a quando l'orchestra riesce a suonare. Cambiare tutto questo sarebbe compito di un nuovo pensiero, di una nuova capacità di fare filosofia, senza lasciare il pensiero alle chiacchiere dei giornalisti o dei politici. Per adesso non ci sono soluzioni

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    1. "Credo che non ci sia più alcuna autorità, per lo meno in occidente, che possa più vietare qualcosa a qualcuno. Né i governi né a maggior ragione la Chiesa. La tecnologia è inarrestabile e credere di poterla governare è una pia illusione."

      Forse, probabile. Ma ci sono ancora degli anticorpi. Per es.:

      http://www.ilgiornale.it/news/cultura/utero-affitto-pericoloso-ritorno-allepoca-schiavit-1234922.html

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    2. Mark Twain: “Eva non mangiò il pomo per amore del pomo, lo mangiò perché era proibito. L’errore fu di non proibire il serpente, ché in tal caso avrebbe mangiato il serpente”

      Quando ci sono esseri umani di mezzo, credere che A implichi sempre B e' un grave errore, e ce ne sono prove certe proprio riguardo all'argomento in questione: il paese con la natalita' piu' bassa del mondo e' quello col vaticano nel suo centro.

      La tecnologia e' anche quella grazie alla quale c'e' la contraccezione, che con pochi anni o decenni di ritardo rispetto ad altri obiettivi raggiunti, pian pianino si sta diffondendo.

      La cosa dispiace molto di piu' ai catastrofisti che ai religiosi delle religioni millenaristiche, sebbene abbiano moltissimi tratti in comune... scherzo ;)(rotfl)

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  5. Lunga vita alla SEPS e alle Associazioni di orientamento analogo operanti a livello locale-nazionale-globale! Certo, colpisce dolorosamente l'atteggiamento della prestigiosa AAAS...

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  6. Educazione demografica:

    www.aed-femminismo.com

    10/03/2016 Comunicato

    "LE DONNE IN PARLAMENTO ... ANCHE PEGGIO DEGLI UOMINI
    Espianti/Trapianti-Stepchild-Uteri in affitto-Madri surrogate-etc
    “totaliberismo” sfrenato e devastante"

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  7. Giusto per sottolineare con chi abbiamo a che fare e da dove nasce (attualmente) il problema di sovrappopolazione e sovraffollamento dell'Italia: parola di Boldrina (rendiamo grazie a Lei). Ora, questa non è certo una deficiente, per cui ha degli obbiettivi e, visto il ruolo che occupa, quegli obbiettivi sono condivisi, pianificati, implementati. Non siamo di fronte a fenomeni spontanei, non siamo di fronte a degli incapaci. Siamo di fronte a personaggi ben peggiori degli incapaci, personaggio che non hanno niente da invidiare a quelli che hanno incendiato l'Europa (e non solo) negli anni '30 e '40 del secolo scorso. Il colore della casacca non conta, quello è mimetismo.

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  8. C'e' una contraddizione di fondo: un paese che pratichi il decremento demografico a lungo termine e' fatalmente destinato ad essere fagocitato da un altro che non lo pratica. Ergo il decremento demografico di una sola nazione e' impossibile (come il comunismo ;). Ed ecco un valido motivo per cui politici ed economisti nicchiano su questo fronte, anche se c'e' da dire che in occidente un intervento verrebbe considerato un'inammissibile interferenza, mentre in oriente la politica del figlio unico e' gia' stata perseguita con la forza tipica di quelle satrapie: ma entrambe le politiche hanno prodotto tutto sommato per vie opposte risultati simili, dato che il tasso di natalita' e' crollato quasi ovunque nel mondo tranne che in africa, per adesso.

    Inoltre, non ci sono solo le nostre chiacchere, in giro per il mondo pare ci sia un sacco di gente che opera sul territorio per diffondere la contraccezione e il concetto di sostenibilita' demografica, e con un certo successo, negli ultimi decenni il tasso di natalita' mondiale e' dimezzato ed e' prossimo alla semplice sostituzione (2.35 per donna o roba del genere).

    Ma il problema e' che potrebbe essere troppo tardi, e a far aumentare la popolazione ancora, per i prossimi decenni, non sara' la natalita', bensi' la drasticamente diminuita mortalita', che d'altra parte continuera' a diminuire solo se le cose continueranno ad andare bene.

    Inoltre, leggevo ieri un articolo sulle "scienze" in cui si spiega come il disastro in siria sia dovuto al prosciugamento dei pozzi per eccesso di sfruttamento, cosa che ha bloccato l'agricoltura. Se si somma cio' al fatto che la popolazione in quell'area si e' moltiplicata (non solo raddoppiata) in pochi anni grazie alle abbondanti rimesse petrolifere che ora sono al palo sia per l'esaurimento dei pozzi che per il crollo del prezzo...

    Se fa paura l'immigrazione dalla siria, immaginatevi cosa puo' arrivare da india e cina che stanno facendo da anni o decenni agricoltura usando acqua prelevata da pozzi le cui falde si abbassano ogni anno di piu', finche' non saranno piu' raggiungibili o si salinizzeranno.

    Il fatto che la cina si sia industrializzata e ora ci faccia concorrenza spietata probabilmente non e' stato il peggiore dei mali... se dovesse andare in crisi come la siria, auguri a tutti...

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  9. Caro Winston ti ricordo che questi tassi di natalità mondiali riferiti alla fertilità per donna sono mistificanti; infatti si riferisvce al tasso di natalità preso come valore assoluto; invece il tasso va visto come relativo alla massa globale della popolazione. Così quel 2,35 che sembra tranquillizzante se preso in senso assoluto, non lo è affatto se ci si rende conto che deve essere applicato a sette miliardi e mezzo di individui. Nel mondo nascevano meno bambini per anno quando il tasso era molto più alto (5 o 6 figli per donna) ma la popolazione mondiale era di 2,5 miliardi. Mentre oggi ne nascono molti di più con un tasso di 2,3 ma applicato a 7,5 miliardi.

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    1. Resta il fatto che l'incremento di popolazione attuale e' quasi interamente dovuto all'invecchiamento di quelli che prima morivano piu' giovani.
      Quello che rilevi, che la diminuita fertilita' si applica a 7 miliardi e non a due, vale anche per la mortalita'...
      Quindi, se volessimo stabilizzare o diminuire la popolazione gia' da subito, dovremmo ridurre praticamente a zero le nascite per un bel po': evidentemente improponibile in quanto impossibile, oltreche' foriero di altri effetti collaterali deleteri nel futuro.

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  10. Diaz: "un paese che pratichi il decremento demografico a lungo termine e' fatalmente destinato ad essere fagocitato da un altro che non lo pratica"

    Gli armamenti e la tecnologia possono evitare che accada. Diversamente, ditemelo che almeno smetto di pagarli (seeeee, quelli che dispongono degli armamenti i soldi per pagarli te li rubano dalle tasche, mica te li chiedono). Ah, dimenticavo: armamenti e tecnologia, oggi come oggi, i nostri illuminatissimi dirigenti li usano per portare attivamente più gente dalle nostre parti, non per tenerla lontana. Tutto torna.

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    1. Non nel lungo termine, se non attraverso sterminio da soluzione finale, con la complicazione che le guerre di per se', quando si guarda al bilancio dopo che si sono esauriti tutti i loro effetti, provocano aumento di popolazione, non diminuzione.
      La stabilizzazione della popolazione si ha quando la gente si sente sicura, nel senso di non minacciata da altri gruppi.
      Mettiamoci il cuore in pace, non c'e' alternativa al pragmatismo dell'"un colpo al cerchio e uno alla botte".

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  11. E chi ha parlato di guerra? Quando i carabinieri istituiscono un blocco, ti intimano l'alt, tu non ti fermi, sfondi il blocco e quelli ti mitragliano facendoti la pelle è guerra? Quando si alza un reticolato per intimare l'alt a torme di persone, quelle non si fermano, sfondano il blocco, gli addetti alla sicurezza di frontiera mitragliano... dove starebbe la differenza?

    Certo che dalle nostre parti nessuno sfonda niente -- dalle nostre parti le (odiate perché odiose) dirigenze non alzano reticolati, manganellano invece quelli che manifestano perché vorrebbero essere protetti da coloro che pagano per proteggerli. Quanti vogliono davvero che quelli che pagano per proteggerli vengano mandati a provocare prima e agevolare poi l'invasione?

    Secondo te, nella situazione attuale gli Italiani si sentono sicuri, nel senso di non minacciati da altri gruppi? E' pragmatico che quegli Italiani siano costretti a pagare milizie costosissime per farsi mettere ancor più nei guai?

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    1. Io parlavo del lungo termine, cioe' di una situazione in cui i carabinieri sono due perche' hanno fatto il controllo delle nascite, mentre quelli fermati all'alt sono 100, con altri 100 dietro e poi altri 100...

      Quando si parla di dinamiche demografiche l'intervallo giusto di cui tenere conto e' quello del lungo termine.

      Ad esempio, pensiamo a cosa sarebbe successo se la Cina, dopo l'avvento della globalizzazione seguita al crollo delle societa' comuniste, non si fosse rapidamente industrializzata, e un miliardo di cinesi affamati avesse cominciato a premere alle frontiere degli altri paesi, con 100 milioni di quota parte che toccano all'italia. Li avremmo tenuti fuori con due carabinieri? Per fortuna che invece di dargli un pesce, gli abbiamo insegnato a pescare, nonostante con questo ci stiano facendo concorrenza e a causa di questo il nostro PIL, poverino, non aumenti piu' a tassi... cinesi.

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    3. Se i "due carabinieri" hanno a disposizione le dovute dotazioni, possono tener testa a x fermati, "fermandoli" in modo alquanto definitivo anche a monito degli aspiranti nuovi sfondatori del blocco. In genere, chi tenta questo genere di sfondamento "non ufficializzato" (ovvero quando non si parla di un esercito formalmente istituito ed armato) non dispone di grandi mezzi e, se ne dispone, si qualifica come esercito apertamente aggressore modificando completamente lo scenario. Non facciamo finta di non capire.

      Attualmente l'invasione viene attuata mascherandola come "gente in fuga", laddove dovremmo leggerla come "gente indotta ad un'invasione fintamente pacifica ma comunque disarmata". Poveracci? In genere sì, ma non credo di dover fingere che mi piaccia correre il rischio (sempre meno rischio e sempre più certezza) di essere trasformato io stesso in un poveraccio. Sul lungo termine, ovviamente, ma... quanto lungo? Cinque anni? Dieci? Certo non di più.

      Che io debba essere costretto a partecipare a questo disegno, che non condivido, contribuendo a pagarne le spese ci sta (si chiama esercizio arbitrario della forza). Che debba pure fingere d'esserne entusiasta mi sembra oggettivamente troppo. Chi implementa questo disegno esercita una violenza ai miei danni e mi fa schifo. Chi lo supporta pure. Senza mezzi termini.

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