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venerdì 12 dicembre 2014

Pubblicato il report di Lugano sulla fusione fredda di Rossi




Dopo un periodo di silenzio arriva sul tema della  fusione fredda la pubblicazione del test condotto da alcuni studiosi ufficialmente indipendenti appartenenti alle Università di Bologna e a quelle di Uppsala (Svezia) sul reattore di Andrea Rossi, denominato Lugano Report. I risultati saranno al centro del dibattito alla prossima  Conferenza organizzata da LENR-Cities intitolata “Low Energy Nanoscale Reactions & Applications”, che si terrà al Magdalena College di Oxford dal 10 all'11 gennaio 2015.

Riporto un breve estratto contenente i risultati del Report di Lugano

E' stato pubblicato ad ottobre scorso il report ufficiale del test di prova sull'E-Cat ideato e costruito da Andrea Rossi funzionante secondo il principio della cosidetta fusione fredda, oggi meglio definita come  LENR (Low Energy Nanoscale Reactions). Il test è stato condotto con la collaborazione di Giuseppe Levi ed Evelyn Foschi dell'Università di Bologna, del professor  Bo Hoistad e collaboratori dell'Università di Uppsala e del professor Hanno Essen del Royal Institute di Stoccolma. Lo studio è durato 32 giorni ed è stato condotto nel marzo 2014. L'apparecchio E-cat consisteva in un tubo contenente spire metalliche caricate con nanoparticelle  di nichel più alcuni additivi tra cui litio. All'interno veniva introdotta una piccola quantità di idrogeno. La reazione viene iniziata immettendo una corrente  nelle spire del resistore che produce il calore di innesco della reazione. Le misure della potenza irradiata  dal reattore, onde evitare interferenze di vario tipo, sono state eseguite con la termografia ad alta risoluzione mediante telecamere apposite. Le misurazioni della potenza elettrica  introdotta nel sistema sono state effettuate con un analizzatore di potenza trifase a grande larghezza di banda. Il punto di lavoro del reattore è stato fissato a circa 1260 gradi Celsius in una prima metà dello studio, ed a circa 1400 gradi Celsius nella seconda metà. Il bilancio energetico misurato tra energia immessa in ingresso  (input) ed energia  delcalore in uscita  ha dato un fattore COP di circa 3.2 per le corse a 1260 °C e un fattore 3.6 per i 1460 °C.  L'energia netta totale ottenuta durante i 32 giorni di esecuzione del test è stata di circa 1.5 MWh. Questa quantità di energia è superiore di molto a   qualsiasi energia di qualunque fonte  chimica nota  sarebbe stata possibile ottenere nel piccolo volume del reattore. Un campione delle componenti del "carburante" è stato attentamente esaminato rispetto alla sua composizione isotopica prima della corsa e dopo la corsa, utilizzando diversi metodi standard: X ray-Spectroscopy, Secondary Ion Mass Spectrometry, Coupled plasma mass spectrometry ed altri metodi fisico-chimici. La composizione isotopica in litio e nichel era in linea con la composizione naturale dei reagenti prima della corsa, mentre dopo la corsa la composizione è stata trovata cambiata in modo sostanziale con produzione di isotopi ed elementi prima assenti. Le reazioni sembrerebbero quindi appartenere al tipo nucleare con produzione di elementi prima assenti nei reagenti, ma ciò nonostante nessuna radioattività è stata rilevata all'esterno del reattore durante la corsa. In conclusione il test degli esperti  del "Third Indipendent Party"  così conclude:

"In summary, the performance of the E-Cat reactor is remarkable. We have a device giving heat energy  compatible with nuclear transformations, but it operates at low energy and gives neither nuclear radioactive waste nor emits radiation. From basic general knowledge in nuclear physics this should not be possible. 
Nevertheless we have to relate to the fact that the experimental results from our test show heat production beyond chemical burning, and that the E-Cat fuel undergoes nuclear transformations. It is certainly most unsatisfying that these results so far have no convincing theoretical explanation, but the experimental results cannot be dismissed or ignored just because of lack of theoretical understanding. Moreover, the E-Cat results are too conspicuous not to be followed up in detail. In addition, if proven sustainable in further tests the E- Cat invention has a large potential to become an important energy source. Further investigations are required to guide the interpretational work, and one needs in particular as a first step detailed knowledge of all parameters affecting the E-Cat operation. Our work will continue in that direction. "

Si può leggere il testo completo del report di Lugano a questo indirizzo:

http://www.sifferkoll.se/sifferkoll/wp-content/uploads/2014/10/LuganoReportSubmit.pdf





9 commenti:

  1. Non ce l'ho fatta a leggere tutto: non ci capisco assolutamente niente! Immagino come la maggior parte dell'umanità.
    Per noi ignoranti e non addetti ai lavori possono essere di un certo interesse le ricadute o il significato di questi esperimenti. Significa per es. che è stato superato l'impasse della produzione di energia e che non dobbiamo più preoccuparci, avremo energia in quantità? Potremo così continuare a produrre tutte le porcherie immaginabili che saranno anzi riciclabili ecc. ecc.
    Preghiera di tradurre in italiano comprensibile il testo qui sopra o, se non è possibile, almeno alludere alle implicazioni di questo esperimento. Grazie.

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  2. E' molto semplice Sergio. Il test mostra che le produzione di energia del sistema è pari a tre volte e mezzo la quantità di energia immessa. O si tratta di un trucco, o l'apparecchio funziona. Ma, a meno di qualità straordinarie di presti digitatore di Rossi, se è un trucco anche gli svedesi sono complici. Il futuro darà una risposta. Se l'apparecchio funziona prenderà semplicemente il posto delle rinnovabili, vera bufala contemporanea. Già allo stadio rozzo di funzionano attuale, la produzione energetica dell'apparecchio di Rossi costa molto meno di quella delle rinnovabili.

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    1. Be', ma allora il metodo Rossi funziona ("già allo stadio rozzo di funzionamento attuale"). Allora la pietra filosofale esiste, presto avremo energia a iosa - ma per fare che? Certo, l'energia serve, e ce ne vuole sempre di più per un'umanità in crescita esponenziale (per questo persino il Vaticano era/è favorevole alle centrali nucleari). Però la disponibilità pressoché illimitata di energia porterà inevitabilmente all'aumento della produzione di qualsiasi schifezza. Credo che UUIC non sarà estasiato da questa prospettiva.

      Le rinnovabili, la vera bufala contemporanea? Mah, non so. Credo che anche tu (come il papa) sia favorevole alle centrali nucleari. Penso che le rinnovabili non possano sostituire la centrali nucleari, non producono abbastanza energia per le attuali e future necessità (oltre ad altri inconvenienti: le pale per l'energia eolica deturpano il paesaggio, a giudizio degli stessi Verdi).
      Io vorrei che tutti quelli che parlano di crescita (cioè tutti indistintamente, destra, sinistra, Verdi, Vaticano, Napo, Spinelli) ci dicessero finalmente che cosa debba crescere e sia assolutamente necessario. Si blatera crescita, crescita, ma non sento mai cosa debba crescere. "Di tutto, di più" è la generica risposta. "Nuovi piani industriali", un'altra, e possibilmente e preferibilmente statali (rischio zero, paghi con le tasse).
      Ho visto foto di scioperanti che sfilavano con striscioni con le immancabili parole d'ordine: lavoro, crescita ecc. La libera impresa non può garantire il lavoro a tutti, la libera impresa deve pensare -è logico - soprattutto a se stessa e a fare profitti. Ma si spera che un'impresa tiri l'altra come le ciliegie e così tutti avranno almeno un lavoretto o un lavoricchio, che oltre tutto li tiene occupati (così non fanno scemenze). Se uno pensa quanto deve lavorare per farsi e mantenere la macchina!
      Il fatto è che un lavoretto o lavoricchio non basta per soddisfare le aspettative crescenti degli Italiani e ormai del mondo intero.
      Ripeto: energia illimitata per fare che? Stiamo per inaugurare la galleria più lunga del mondo (57 km) della Nuova Trasversale Alpina Svizzera (arriveremo a Milano in sole tre ore da Zurigo). Forse potremmo scavare la terra come una groviera, costruire gallerie ovunque (ma i Verdi a lavorare in galleria non li vedo, è un lavoro sporco e pesante).
      La prima necessità sarà di avere da mangiare per tutti. Crescita della produzione alimentare dunque. Poi la sanità naturalmente (tutti hanno diritto a tutte le più costose cure). Poi la mobilità, più necessaria dell'aria. La casa per tutti. Poi l'integrazione sociale di tutta l'umanità (basta con le discriminazioni). Fin qui ci arrivo (con qualche riserva e obiezione). Ma poi? Intanto crescono gli emolumenti per i politici. La Spinelli che aveva promesso di cedere il suo posto se eletta ci ha ripensato ... Ma sapete quanto si fottono i babbei di Strasburgo che blaterano di crescita?

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    2. Rispondo con una metafora: inseguendo la modernità ci siamo persi nel deserto. Per sopravvivere abbiamo solo due possibilità: tornare indietro sulle proprie tracce o andare avanti, magari cambiando direzione. Tu e Latouche proponete di tornare indietro, ma le pozze dell'acqua sono ormai molto distanti e probabilmente si finirà per crepare di sete e di fame bruciati dal sole. Io e altri proponiamo di andare avanti verso l'ignoto, forse troveremo qualche oasi che ci salvi. E andare avanti cambiando direzione, ma utilizzando proprio quei mezzi che più sembrano esporci al pericolo: energia e tecnologia. Nonostante tutto già si sente la possibilità di salvezza. Con più energia e più tecnologia avremo nuove possibilità. Già ci sono i segni: è la tecnologia che ci consente di ridurre la natalità con la pillola e gli altri metodi contraccettivi. E' la tecnologia che ci consente di avere una vita comoda che valorizzi l'intelletto e non ci faccia passare il tempo a figliare e a sostentarci. Già oggi abbiamo la possibilità di avere energia con nessuna emissione di CO2 con la fissione dell'atomo e in futuro con la fusione calda. E' l'energia e la tecnologia che ci permetteranno la costruzione di sistemi robotici che ci consentiranno il rientro dolce della popolazione senza le catastrofi annunciate dalla cassandre pro-nataliste. Del resto dalla tecnica non si può tornare indietro. Chi lo afferma è un illuso come erano illusi quelli che credevano di creare sulla terra il paradiso comunista degli uguali. Heidegger lo diceva chiaramente: la tecnica è il destino dell'uomo. Anche gli antichi greci esprimevano lo stesso concetto con il mito di Prometeo che rubava il fuoco agli dei; o quello del Vaso di Pandora che una volta scoperchiato non si poteva più arrestare. Il problema è come l'energia e la tecnica che da essa deriva vengono usate. La tecnica e l'energia vanno gestite secondo quello che Hans Jonas definiva il Principio di Responsabilità (verso noi stessi, verso la natura e verso il pianeta) , e non per costruire casermoni di cemento, asfaltare le foreste, sfrecciare con bolidi di lusso sulle strade, o riempire il cielo di aerei inquinanti per portare a sollazzare miliardi di umani in una frenesia consumistica senza scopo. Ma questo non è colpa dell'energia e tanto meno della tecnologia, ma di come noi abbiamo scelto di vivere la modernità, dalla stupidità distruttiva di una scimmia arrogante chiamata Homo.

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    3. Caro Agobit, avrò letto uno o forse due articoli di Latouche che conosco dunque più sentito dire. Confesso però di aver provato simpatia per le sue idee e per la decrescita. E so che la cosiddetta "decrescita felice" suscita l'ilarità di personaggi come Bagnai e di quasi tutto l'establishment. Effettivamente è un'espressione poco felice perché decrescita non può associarsi che a concetti come rinuncia, calo delle pretese e delle aspettative, magari anche ritorno al passato. Il che non è vero. Né Latouche né i sostenitori della decrescita intendono rinunciare all'elettricità e ad altri beni della modernità. Un ritorno al passato non lo desidera quasi nessuno. Osservava giustamente Alessandro che il lavoro dei campi non era per niente piacevole: durissimo e poco gratificante in fatto di reddito e di rendita. Nessuno di voi vorrebbe fare il minatore o spezzarsi la schiena con lavori improbi, degradanti e nemmeno redditizi. Gli agi e le comodità sono una bella cosa. Ma c'è un ma. È possibile estenderli a tutta l'umanità senza arrivare a un tracollo, a compromettere certi equilibri naturali tuttora fondamentali? Se fossimo ancora due o tre miliardi potremmo continuare ad andare in macchina ancora per un bel po'. Ho sentito un cinese dire che se tutti i Cinesi volessero adottare uno stile di vita occidentale ci vorrebbero non due o tre terre come ripetono gli apostoli dell'impronta ecologica, ma ben quindici terre. Insomma ci sono dei limiti pressoché insuperabili alla crescita ed espansione economica. Invece secondo alcuni queste sono tutte fisime: una volta trovata questa fantomatica energia pulita e inesauribile tutto sarà decisamente più bello (viaggi Luna-Terra a prezzi stracciati?).
      Ecco, invece di "decrescita felice" potremmo cominciare con un programma più modesto ed efficace: "bando agli sprechi", riciclare il riciclabile, non delegare ogni compito a macchine e robot. Osservava qualcuno: se le gambe non ci servono più (magari nemmeno le braccia) tanto vale amputarle o creare una specie senza gambe. Invece trovo che tende e distendere i muscoli, dare un calcio a una palla o nel sedere di qualcuno sono attività altamente gratificanti. A me i robot stanno antipatici, specie quelli destinati a sostituire le persone e ad accudire i malati (anche se sono molto intelligenti, rispondono a tutte le domande e sono gradevoli al tatto, proprio come noi). I robot per decontaminare o svolgere particolari lavori invece sono molto utili, d'accordo.

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    4. "Decrescita felice" è infatti un termine infelice. D'altronde quando si parla di "crescita" non è mai ben chiaro di cosa si stia parlando, e uno dei limiti del movimento dei "decrescisti" è che non considera l'aspetto demografico (come fanno anche i "verdi", che principalmente non considerano la crescita demografica dei paesi in via di sviluppo uno dei problemi da affrontare, ben venga se qualcuno può smentirmi). Indubbiamente nel modello di produzione e di sviluppo occidentale bisognerebbe decrementare alcuni fattori (impatto ambientale antropico, eccessi e sprechi, eccesso di lavoro individuale) e aumentarne altri (benessere individuale, salute, prevenzione, qualità della vita e dell'alimentazione, occupazione, cultura e partecipazione politica). Però non è poi chiaro chi debba decidere e cosa, e come debbano essere implementate tali decisioni. Assumendo inoltre che tali decisioni possano essere prese dall'alto e non derivare invece in modo implicito dall'evoluzione "globale" delle società umane.

      Per quanto riguarda l'oggetto dell'articolo, non sarebbe la prima volta che Rossi annuncerebbe un generatore di energia innovativo ed estremamente efficiente, salvo poi non essere in grado di riprodurre i risultati, quindi è lecito frenare gli entusiasmi finché non esiste una conferma definitiva da parte della comunità scientifica.

      E comunque la soluzione del problema energetico non è la soluzione definitiva di tutti i problemi sulla sostenibilità, in quanto anche disponendo di energia illimitata bisogna poi decidere cosa farne e come preservare l'ambiente da uno sviluppo antropico illimitato. Se poi non si adotta una logica della responsabilità proiettata sul medio e lungo termine, non si fa che rimandare i problemi attuali, aggravandoli (ma questo, così come la tecnologia, sembra essere il destino dell'umanità e forse è irrimediabile).

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  3. Starei cauto, quasi tutti i fisici considerano questa macchina, peraltro segretissima nei suoi meccanismi (e gia' qua dovrebbe sorgere qualche sospetto) una truffa, e ricordiamo che per qualsiasi ipotesi possibile si trovera' un certo numero di persone disposte a buttarsi nel fosso pur di sostenerla (che contemporaneamente considerano nemici mortali tutti quelli che la negano o anche solo dubitano).
    Molto spesso gli argomenti economici, quasi altrettanto spesso quelli tecnici, e a volte quelli scientifici, vanno guardati per l'interesse che meritano, che e' di ordine psichiatrico/sociologico.
    Sulla rete e' strapieno di sballati in cerca di visibilita' ad ogni costo, che sostengono tutte le ipotesi possibili, tranne la banale realta' che hanno davanti agli occhi, che evidentemente trovano tanto poco gratificante per il loro ego tanto miseramente traballante quanto voglioso di supremazia.

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  4. Sarebbe davvero "interessante" se venisse fuori che la macchina genera isotopi radioattivi dell'idrogeno... l'idrogeno è un componente integrale delle molecole organiche (insieme al carbonio e all'ossigeno), per cui gli isotopi potrebbero teoricamente "legarsi" in ogni dove e fare un ben sporco "lavoro". Ovviamente ci diranno che è tutto strasicuro e che son state prese tutte le precauzioni. Già, come le altre volte. Esattamente come quelle volte.

    P.S. Al liceo mi spiegarono che la molecola dell'idrogeno è così leggera che la gravità terrestre non è in grado di trattenerla. Dunque, liberare idrogeno in grande quantità (non necessariamente per usi nucleari, anche per gli altri usi) non sembra proprio una buona idea, visto che l'idrogeno è uno dei costituenti essenziali della maggior parte di quel che ci serve per vivere, noi stessi inclusi. Eh, gli apprendisti stregoni!

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  5. Scusate, ma avette letto bene il rendimento? (EROEI)
    è 3,6 in energia termica!!!!
    Quindi, significa che: in energia elettrica (la conversione media è del 33 % cioé di 1/3), avremo:
    EROEI elettrico = 3,6 / 3 = 1,2

    Avete letto bene?
    EROEI = 1,2 !!!!!!

    Con questo rendimento non si va da nessuna parte!!!!

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