Translate

mercoledì 11 settembre 2013

Sabotaggio della contraccezione in India

Dal quotidiano "Il Mattino" del 7 settembre 2013:

"New Delhi. Il 90% dei distributori di preservativi installati in India sono «spariti», mentre il resto delle macchinette «non funzionano». È quello che ha scoperto la corte dei conti indiana (Cag) secondo quanto riferisce oggi il quotidiano The Times of India.

Nell'ambito della campagna anti Aids, il ministero della Sanità aveva deciso anni fa di installare oltre 10 mila distributori di condom nelle piazze, mercati, stazioni e distretti a luci rosse con una ingente spesa per le casse statali. «Delle 10.990 macchinette che dovevano essere installate nella prima fase nel 2005, solo 1.130 sono state rintracciate, ma non sono attive» si legge nel rapporto di auditing dove si evidenzia la mancanza di misure di protezione antifurto degli apparecchi.

Inoltre, notano i controllori, le vendite sono nettamente inferiori alle previsioni dell'Organizzazione nazionale per la lotta all'Aids (Naco) che erano dai 6 ai 35 preservativi al giorno. La media attuale invece è di appena 0,42-1,34 condom «a causa della cattiva manutenzione delle macchine». La Naco stima che in India ci sono 2,39 milioni di sieropositivi e che negli ultimi dieci anni si è verificata una riduzione di oltre il 50% dei contagi grazie alle prevenzione."

In India sia gli induisti che gli islamici (oltre che i cristiani) fanno resistenza al controllo delle nascite. E' anche per questo che il sub-continente si avvia ai due miliardi di umani. L'ipocrisia è tale che si parla solo di prevenzione dell'Aids e non si accenna nemmeno al controllo delle nascite. Tutto questo mentre il disastro ambientale locale e planetario avanza inesorabilmente ogni giorno di più.

4 commenti:

  1. è una vergogna.

    Che coraggio una persona che fa un figlio qui sapendo cosa accade al mondo..
    tu che ne pensi?
    Tu hai figli e/o ne vorresti?


    (ho copiato,citando, il tuo post sul mio blog)

    RispondiElimina
  2. Cara Laura, la lotta è lunga. Nessuno vuol parlare di controllo della natalità, né in Italia né nei paesi che hanno medie di 7-8 figli per donna. L'amica Maria Luisa Cohen ha provato a proporre il tema sovrappopolazione al prossimo convegno della associazione Free Earth Charter, ricevendone un netto rifiuto: non interessa a nessuno. Questa è la situazione attuale, mentre la Terra si avvia al disastro ambientale. (ho una figlia, e la ritengo più che sufficiente...)

    RispondiElimina
  3. La spinta a procreare è genetica e quindi fortissima. Però la scienza ci aiuta offrendoci vari sistemi di contrccezzione. A questo punto è la cultura che deve fare la sua parte, convincendo le persone che i figli sono importanti e belli, ma solo se sono pochi.
    Purtroppo ci sono troppe istituzioni che, per un motivo o per l'altro, remano in senso contrario. Ci penserà la natura, con i suoi mezzi spicci e sgradevoli, a ricondurci (come ha sempre fatto) al numero giusto.

    RispondiElimina
  4. Le religioni patriarcal-patrimoniali (o della mano destra, come appunto, i tre nonoteismi e l'induismo vedico) forniscno un sostegno ideologico quasi incontrastabile alla prolificita' che, purtroppo, ha un fondamento biologico fortissimo, considerato che per milioni di anni solo gli homo piu' prolifici hanno lasciato discendenza che e' potuta "crescere" numericamente e imporsi.
    Qui siamo pieni di cattomedici antiabortisti obiettori che invece di esercitare come cazzo pare a loro nei loro ospedali cattolici pigliano lo stipendio dallo stato a carico dell'erario, diocane, che e', in definitiva, la stessa cosa.

    RispondiElimina