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giovedì 5 settembre 2013

ELYSIUM: anticipazione e realtà

Elysium è un film che merita di essere visto. Non certo per il suo valore culturale: è il solito pappone fantascientifico di scuola americana con i suoi effetti speciali, le lotte a colpi di muscoli artificiali e le sdolcinate corse verso la salvezza degli innocenti (in questo caso una bimba malata di leucemia e la madre infermiera). C'è poi il solito pistolotto politically correct della vittoria dei poveri e dei diseredati nella lotta contro i ricchi della classe al potere. Se fosse solo per questo il film meriterebbe una sonora spernacchiata, la solita roba da fantascienza da quattro soldi (anzi da 140 milioni di dollari, quanto il film è costato). Ma nonostante le solite banalità della filmologia di massa (questi film sono studiati per fare cassa e quindi per piacere ad un vasto pubblico eterogeneo), la storia ha alcuni punti interessanti. Innanzitutto ha il tema della sovrappopolazione e del degrado ambientale e sociale del pianeta  esposto alla pressione antropica di decine di miliardi di umani che rendono irrespirabile l'aria, inquinate le acque, cementificati i suoli su tutta la Terra, invivibile la società. Proprio per questo la classe dominante, che ha in mano il potere e la tecnologia più avanzata, ha abbandonato il pianeta al suo destino e ha costruito una seconda Terra su una enorme stazione orbitante (Elysium), in cui è stata ricreata l'atmosfera e un ambiente vivibile e gradevole. Macchine supertecnologiche assicurano il controllo delle malattie e robot-androidi controllano che sia rispettata la legalità e la salvaguardia del potere dell'elite dominante. La seconda terra ha un aspetto architettonico e paesaggistico che tradisce la cultura alla base del film: la città della piattaforma spaziale ricostruita per essere simile a quelle ideali  del pianeta di origine è infatti una fotocopia della periferia ricca di Los Angeles, deprimente nella sua mancanza di gusto pur tra l'equilibrio che si è cercato di mantenere tra il cemento e il verde dei giardini. Ma l'aspetto interessante sta nel significato sotteso dal film: il fatto cioè che il futuro dell'umanità si gioca sulla capacità tecnologica, sul potere della tecnica visto come taumaturgico e senza limiti, minacciato però dal disastro ambientale della sovrappopolazione che ne costituisce il contrappunto negativo. Come avviene nell'occidente tecnologicamente avanzato del mondo contemporaneo,con delle astronavi-barcone disperati terrestri dalle aree sovrappopolate tentano di emigrare verso il paradiso tecnologico e ambientale sulla piattaforma orbitante degli eletti, ma vengono respinti e le astronavi-barconi vengono disintegrate da missili lanciati da guardiani ingaggiati allo scopo da parte dei capi di Elysium . In questo senso il film interpreta la realtà del mondo attuale: un'area sovrappopolata e povera  con altissimi tassi di natalità i cui abitanti cercano di emigrare nelle aree dove domina la tecnologia e la vita felice ( la felicità è qui rappresentata come un sottoprodotto della tecnologia, secondo una visione americana e consumistica della vita). Un altro dei motivi per cui il film merita di essere visto, e forse il più importante, è la fotografia, la resa estetica di una situazione che ci sta riguardando tutti.  Sono i magnifici scenari di una terra completamente cementificata, con città-megalopoli spaventose, i grattacieli diroccati, le distese degli slums claustrofobici e onirici, e devastati dalle emissioni nocive. La gente vaga tra superfici fangose, cumuli di rovine, fumi e nebbie chimiche,macchine e tecnologie di riporto, di seconda mano (le tecnologie più recenti sono su Elysium). Gli scenari con montagne  di rifiuti, scheletri di avanzi industriali, resti degradati di un mondo  soffocato da una popolazione spaventosamente cresciuta, sono evocativi di un mondo giunto al collasso economico, materiale, sociale, tecnologico e ambientale. Le riprese, veramente impressionanti,  sono solo in parte frutto di ricostruzioni scenografiche fatte al computer. In gran parte si tratta di scene tratte dal vero e girate nella immensa periferia fatta di tuguri e di baracche di Città del Messico e di Punta Mita, uno scenario che non è fantascienza ma è purtroppo realtà e che sta disegnando tutte le periferie delle megalopoli nella stessa tragica tipologia: un prodotto disperatamente uniforme della pressione antropica su tutto il pianeta. Un'immensa distesa di cemento carente di strade, di fogne, di servizi, dove la vita è un inferno e dove trionfano la delinquenza, la violenza, le malattie, il degrado materiale e morale, la depressione psicologica,e dove ogni rapporto umano è ridotto a lotta per la sopravvivenza. Dove l'unico modo per cercare di resistere è quello di figliare e di ampliare il numero di individui delle famiglie, proprio come accade in alcune zone del nostro mondo contemporaneo, unico potere che resta nella disperazione e nell'emarginazione sociale. Queste scene racchiudono il vero valore del film. La sensazione più agghiacciante alla fine del film è stata questa: ciò che si vede sullo schermo non è una ricostruzione, non è fantascienza. Quella Terra esiste ed è già tra noi.

13 commenti:

  1. "Le riprese, veramente impressionanti, sono solo in parte frutto di ricostruzioni scenografiche fatte al computer. In gran parte si tratta di scene tratte dal vero e girate nella immensa periferia fatta di tuguri e di baracche di Città del Messico e di Punta Mita"
    ....
    ....

    Veramente agghiacciante.

    E la cosa diventa ancora più assurda perchè il problema-sovrappopolazione sembra ormai (già oggi) IRRISOLVIBILE, ormai è un cane che si morde la coda,
    dunque:

    "Dove l'unico modo per cercare di resistere è quello di figliare e di ampliare il numero di individui delle famiglie, proprio come accade in alcune zone del nostro mondo contemporaneo"


    Agghiacciante.
    Davvero.

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  2. Può sembrare assurdo, ma quello che oggi è un bene per gli uomini, domani può essere la causa della sua estinzione.

    Lo sviluppo della nostra società, principalmente negli ultimi 150 anni, ha cercato di dare benessere all'umanità; questa se ne è approfittata riproducendosi velocemente (nessuno diceva 100 anni fa, che bisognava fare pochi figli) e quello che prima sarebbe stato un problema gestibile, adesso ci sta per sfuggire di mano.

    Tra un pò si dirà:
    Morte tua... vita mia!

    Il problema è che, con un Universo infinito, con una galassia con 100 Miliardi di sistemi solari, siamo ridotti a restare in questo "piccolo" pianeta.

    Anche il film, per quanto in parte fantascientifico (robot, astronavi) non dà nessuna illusione in proposito.

    Anche la scienza si è arresa al nostro localismo su questo Pianeta! :-(

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  3. @Laura e Alessandro. Si tratta di ritrovare un senso alla presenza umana su questo pianeta, un senso che passa per un nuovo rapporto tra uomo e natura, un rapporto che non sia di sopraffazione, appropriazione e distruzione, ma che sia un appartenere, un co-appartenere dell'uomo con il suo ambiente che è l'ambiente anche ti tutte le altre specie viventi. Se ciò è vero, lo dico ad Alessandro, ha poco senso andare ad espanderci su altri pianeti abitabili -se mai ce ne fossero-. Se questa espansione fosse simile a quella che abbiamo fatto (e stiamo facendo) sulla Terra, non avrebbe alcun senso. Non avrebbe alcun senso andare a ripetere altrove i disastri combinati sul nostro pianeta. Antropizzare il cosmo è un'impresa che non mi entusiasma. Non è una ricerca di potenza quello che dovremmo fare, ma ritrovare un'essenza, un significato.

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    1. Se l'uomo resta sulla Terra, è matematico che si estinguerà!
      Sia perché nel lunghissimo periodo il Sole distruggerà la Terra, sia perché, prima o poi, qualche sassolino dallo spazio può essere mai che non colpisca la Terra?!
      Qualche cambiamento climatico come è avvenuto in passato? (5 grandi estinzioni di massa!)

      Questo non significa che non dobbiamo rispettare il nostro Pianeta, è la nostra casa!
      ma... trovare anche un'altra casa per i nostri figli... non sarebbe male.

      E poi, non è detto che gli errori che abbiamo fatto su questo pianeta, devono per forza essere ripetuti altrove.

      Quello che qui ci sta rovinando è il fatto di avere poca energia, per estrarre e utilizzare la quale si inquina molto.

      Se avessimo energia pulita in abbondanza, buona parte del problema sarebbe risolto.

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    2. "Quello che qui ci sta rovinando è il fatto di avere poca energia, per estrarre e utilizzare la quale si inquina molto.

      Se avessimo energia pulita in abbondanza, buona parte del problema sarebbe risolto."


      Molto sarebbe risolto, verissimo.
      Però...un essere umano per il solo fatto che esiste, inquina (respira,usa oggetti che butterà, ecc...).
      Quindi se ad inquinare saranno 10-15 miliardi di persone, cosa fare?

      Altro dilemma: cibo e acqua? 10-15 miliardi di bocche da sfamare,contando che oggi ci sono popoli che fanno la fame e che vorranno giustamente la loro parte...
      in più con i cambiamenti climatici in atto varie zone diventano desertiche,quindi non coltivabili...

      La vedo molto grigia.

      Ci vorrebbe un miracolo,Alessandro: energia pulita,come hai detto tu (sarà vero che esiste e ce la tengono nascosta?) e CALO della popolazione subito.

      Una volta un uomo (non ricordo il nome nè il ruolo) disse una cosa saggia:
      se non cala la popolazione non si risolve granchè.
      Possiamo usare lampadine che non inquinano (per esempio),ma se ogni anno si accendono 5 milioni di lampadine in più non concludiamo nulla.

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    3. Laura:
      "Però...un essere umano per il solo fatto che esiste, inquina (respira,usa oggetti che butterà, ecc...)."

      E' vero che inquina, ma basta utilizzare un po di energia per poter rimettere tutto in circolo.
      Ricordiamoci che tutto si trasforma, l'unico problema è che per ogni trasformazione è necessaria energia.

      -------
      "Altro dilemma: cibo e acqua? 10-15 miliardi di bocche da sfamare"

      Cibo:
      I bisogni alimentari di una persona possono essere soddisfatti con:
      0,22 ettari di terreno, se coltivato con irrigazione e concimi.

      Le Terre agricole utilizzate sulla Terra sono 1,6 Miliardi di ettari
      1,6 Miliardi h / 0,22 h/persona = 7,22 Miliardi di persone sfamate.

      Quindi la popolazione mondiale viene attualmente sfamata (se no, morirebbero).

      Il massimo delle terre dedicabili alla coltivazione sono:
      4,4 Miliardi di ettari.

      Quindi abbiamo:
      4,4 Miliardi / 0.22 = 20 Miliardi di persone

      Quindi, al massimo delle sue potenzialità, la Terra può sfamare (in linea Teorica) 20 Miliardi di persone.

      Chiaramente è un limite teorico, perché quello pratico sarà più basso (dovuto alla desertificazione, al degrado ecc).
      L'importante è avere un limite superiore oltre il quale non si possa andare.

      Acqua:
      Per fortuna l'energia per desalinizzare l'acqua del mare e renderla potabile non è molta.
      Ho fatto due calcoli con la mia App dedicata all'energia e ti posso assicurare che questo è l'ultimo dei problemi.

      Il problema è che un uomo beve mediamente 2 litri di acqua al giorno, meno di un metro cubo all'anno, ottenibile con pochissima energia
      (4 kWh. Con un barile di petrolio si possono desalinizzare 300 mc di acqua).
      ma ha bisogno, per uso abitativo/civile di almeno 75 mc di acqua all'anno.

      Quindi, non c'è il problema per l'acqua da bere, ma per l'igiene personale (anche nei casi più critici, non si può scendere al disotto dei 10 litri d'acqua al giorno).

      -----
      Avere un'Ape che ti fa i calcoli e ti rende cosciente dell'incidenza dei diversi fattori, è utile per capire dove si debba intervenire.
      Proprio in questi giorni le sto aggiornando con molte più informazioni e calcoli.

      Se a qualcuno interessa qualche calcolo particolare da fare, lo posso integrare tranquillamente nella mia App.

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    4. Quanti calcoli!
      :-)
      Molto interessante.

      In ogni caso, come ben vedi, un limite nel numero degli abitanti UMANI della terra esiste,eccome. Anche se non è 7 miliardi, ma c'è.

      Quindi la crescita infinita della popolazione umana per tenere in piedi questo sistema consumistico-capitalista, non può andare bene.

      Già ora dovremmo calare di numero, dato che con le conoscenze che abbiamo oggi inquiniamo e causiamo gravi danni alla terra, non abbiamo una bacchetta magica che ci dà subito energia pulita e altre buone scoperte.
      Io insisto,calo demografico da subito.

      Una cosa,Alessandro: i calcoli che fai con le App tengono conto anche del fatto che sulla Terra non esiste solo l'uomo,ma anche animali e vegetali bisognosi di cibo e acqua?

      E...tiene conto del fatto che,calcoli a parte,vivere in ambienti sovraffollati e caotici (seppur con la tua razione di cibo e di acqua che ti permette di sopravvivere) rende la vita invivibile (scusate il gioco di parole) e stressante,causando atteggiamenti anomali e degrado sociale?

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    5. Come indicato, questo rappresenta un limite teorico (20 Miliardi di persone), per raggiungere il quale, tutte le terre coltivabili devono essere al servizio dell'Uomo;
      quindi: tutte le foreste convertite in terreno arabile.

      Questo significherebbe, la cancellazione della biodiversità.
      Resterebbero solo alcune specie che possono sopravvivere sulle montagne o comunque in luoghi non adatti all'agricoltura.

      Il limite reale della popolazione, come ben intuisci, è molto più basso.
      L'inquinamento è un altro dei fattori che limiterà la disponibilità di terra.

      In un futuro aggiornamento della mia App, farò in modo che si possano considerare più fattori in contemporanea; in modo da poter calcolare anche la diminuzione delle terre disponibili, se l'inquinamento va crescendo con la popolazione e le terre tendono a desertificarsi.

      Chiunque interessato, mi può chiedere di aggiungere altre funzioni, che verranno gratuitamente integrate nell'App.

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    6. "se l'inquinamento va crescendo con la popolazione e le terre tendono a desertificarsi."


      Aggiungo che con lo scioglimento dei ghiacciai causa riscaldamento terrestre, molte zone della Terra finiranno sott'acqua (vedi per esempio il bangladesh, con esodi di massa della popolazione che scappa....e continuano a fare un sacco di figli e nessuno dice niente) quindi sottratte all'agricoltura.

      C'è chi dice che a questo si può rimediare con piattaforme sul mare....si vabè, non credo a scenari del film waterwold o che tutta la Terra possa divenire finta e artificiale come abu dhabi per farci sopravvivere,se aumentiamo di numero.

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  4. Viene da chiedersi se, quando i governi centrali delle grandi nazioni sovrappopolate, elargiscono aiuti economici alle bidonville abusive (invece di radere al suolo tutte le baracche, DA SUBITO, in semplice applicazione delle leggi vigenti), in realtà non facciano più male che bene.
    Per me la risposta è ovvia, ma il buonismo imperante porta, purtroppo, nella direzione opposta.
    Mi viene in mente la metafora dl medico pietoso, che invece di estirpare il male alla radice, si limita ai pannicelli caldi, con la conseguenza che il malato, in breve tempo, se ne va...

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  5. "Antropizzare il cosmo è un'impresa che non mi entusiasma. Non è una ricerca di potenza quello che dovremmo fare, ma ritrovare un'essenza, un significato."

    Già.

    @Lumen:

    "Viene da chiedersi se, quando i governi centrali delle grandi nazioni sovrappopolate, elargiscono aiuti economici alle bidonville abusive (invece di radere al suolo tutte le baracche, DA SUBITO, in semplice applicazione delle leggi vigenti), in realtà non facciano più male che bene."

    Credo facciano più male.
    Esattamente come molti "aiuti" che noi crediamo di mandare da qui tramite le varie associazioni internazionali (dal tipico spot: aiutali a studiare, aiutiamo a partorire, rinuncia ad un caffè per donare 1 euro ...1 euro per il suicidio globale?)

    da un lato perchè come confermato da Dambisa Moyo sono inutili in quanto non aiutano a far progredire questi paesi (nè culturalmente,cosa più importante,nè economicamente),
    dall'altro perchè "aiutarli" semplicemente a sopravvivere,crescere per poi emigrare altrove (sicuro) e farli partorire ancora e ancora non mi pare sia proprio un aiuto.
    Di certo non per l'umanità tutta, per il Pianeta e per tutte le altre forme di vita.
    Non è un aiuto nemmeno nei confronti dei nostri futuri discendenti, lo dico perchè in tanto si battono il petto dicendo che bisogna aiutare i bambini perchè sono il nostro futuro,
    m se gli aiuti sono questi noi lasceremo a questi bambini-futuri adulti un Pianeta marcio.

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  6. Vi invito, qualora già non lo conosciate, a leggere:

    http://versoi10miliardi.blogspot.it/2013/09/winner-take-all.html

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