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mercoledì 20 marzo 2013

L'ASSASSINIO DELLA BELLEZZA




L’Italia è malata. Mentre leggete queste righe in decine di migliaia di cantieri continua la distruzione del paesaggio italiano. Mentre leggete queste righe si aprono centinaia di nuovi cantieri, e durante le prossime 24 ore, più di cento ettari di territorio verde italiano verranno inghiottiti dal mostro grigio, il cemento. Il cemento è il nome, lievemente cimiteriale, del terribile veleno che sta uccidendo la bellezza della nostra terra. La malattia ha un nome solo un poco più lungo: cementificazione. L’agente patogeno autore del crimine peggiore si chiama Lobby del cemento. Crimine peggiore, perché non c’è peggior atto criminale che togliere bellezza, togliere paesaggio esteriore-interiore, togliere storia, togliere vita, togliere libertà, togliere futuro a noi uomini di questo tempo e, cosa ancora più grave, ai nostri figli e ai figli dei figli che verranno per generazioni. Si tolgono i colori della vita e si sostituiscono con un’unica struttura, un unico ossessivo devastante mostruoso grigiore esteriore-interiore. Col grigiore viene il puzzo, vengono i gas miasmatici e tossici delle città superinquinate, viene la promiscuità immonda e inumana della folla anonima, la crudeltà indifferente, il traffico, il caos della bruttura come ideologia diffusa, esteriore evidenza di una interiore perdizione. Tutto il nostro povero paese è profondamente malato, non ci sono ormai più lembi di territorio sani. Le lobby del potere cementizio sono irreversibilmente e ferreamente installate nei governi delle città, delle province, dei comuni grandi e piccoli, delle regioni, del governo nazionale. I grandi giornali, l’informazione televisiva, la rete, tutto è in mano –in questo disgraziato paese- in mano a potenti cementificatori. Solo restando ai grandi quotidiani nazionali, da Repubblica al Corriere, tutti hanno nei loro board di proprietà i nomi di grandi cementificatori. La Stampa di Torino è della Fiat, il Messaggero di Roma è dei Caltagirone, di Gaetano Caltagirone è anche la proprietà del Mattino di Napoli, il Quotidiano-Resto del Carlino del gruppo Monti-Riffeser. Per non parlare dei quotidiani a diffusione locale, quasi tutti saldamente in mano ai cementificatori. Gran parte dell’economia di questo paese è sotto il controllo dei grandi costruttori.  Gli Arabi hanno il petrolio, i grandi industriali e la grande finanza italiana ha il proprio petrolio: il verde, la bellezza, la natura e il paesaggio italiano che, giorno per giorno, viene estratto, trasformato, consumato e bruciato nel più assordante silenzio di un popolo incapace di reagire. Si perché non c’è solo la perdita di bellezza,di salute, di vita. C’è anche la devastazione morale. L’impresa della cementificazione italiana è in gran parte in mano alla malavita; le camorre controllano intere regioni, la mafia sta dietro a tante imprese edilizie, a tante rapine di territorio. I cementifici nel meridione d’Italia (e non solo) sono di proprietà di società in odore  (odore talmente forte da essere putrefattivo…) di mafiosità.  Le licenze vengono concesse dietro manovre corruttive. Sarebbe quasi ridicolo, ridicolo, se non fosse tragico, che lembi di incomparabile bellezza del paesaggio senza pari di quello che tanto tempo fa era il Bel Paese, ...sono in mano a funzionari di secondo livello di enti locali che vengono prezzolati per mettere firme su licenze mortifere perché annunciano la morte della bellezza e della natura, o per chiudere ambedue gli occhi assassini di fronte all'abuso di cemento. E infatti quando non c’è la corruzione, c’è l’abusivismo. Oppure ci sono tutti e due: corruzione e abusivismo insieme. In un paese dove se si ruba una mela si prendono tre anni di galera, nessun giudice ferma la costruzione illegale, lo scempio di territorio. Una mela rinasce la prossima stagione. Un tratto di bella costa italiana distrutta dal cemento non rinasce mai più.

Allego al seguente link la bella intervista sullo scempio del paesaggio e del territorio italiano concessa da Paolo Berdini a “Salviamo il Paesaggio” nella speranza che Tutti, Tutti, da subito e con energia riusciamo a trovare la forza e l’indignazione di opporci in ogni realtà locale e a livello nazionale per combattere il terribile male che ci affligge. Per scaricare l’intervista a Berdini in formato Pdf clicca  qui.

6 commenti:

  1. Sapete cosa ritrae quella foto nell'header dell'articolo,si?

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  2. Credo si tratti dell'ecomostro di Bari

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    1. Bravo
      Punta Perotti era il nome del complesso edilizio.
      Non posso non riconoscere il luogo dove è stata scattata quella foto; lì è sul lungo mare semi-omonimo - A.Perotti.

      Una cosa che forse non molti sanno è che TANTI cittadini erano contrari all'abbattimento degli edifici di punta perotti,e questo perchè per loro la bellezza è rappresentata dai palazzoni!!!

      Vi è più chiaro adesso come ragiona la gente?

      (ps - il giorno dell'abbattimento c'ero hihi)

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Se i palazzinari hanno tanto successo è perchè hanno dietro di sè un mucchio di gente comune e non soltanto i potenti loro complici.
    E questa è una tragedia, perchè solo la maggioranza della popolazione può riuscire a cambiare la rotta.

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  5. Caro Lumen, cambiare la mentalità è un'impresa titanica. Per la devastazione della periferia romana sento spesso parole di comprensione: ci hanno bisogno, tengono famiglia...La lotta è certamente sulla mentalità del cittadino medio (e in piccola parte questo compito tocca anche a noi). Ma molto riguarda il potere politico e lo Stato. L'Italia purtroppo ha un potere politico infame e uno stato corrotto.

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