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martedì 17 dicembre 2024

Tre quarti delle terre emerse sono più aride

"Tre quarti delle terre emerse sono diventate piu aride negli ultimi decenni". E ciò in modo permanente. A denunciarlo è un nuovo rapporto della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), secondo il quale il fenomeno riguarda il 77,6% della superficie terrestre.
La dichiarazione rientra nelle sparate degli organismi sedicenti ambientalisti che fanno capo all'Onu e alla ideologia sposata dall'organizzazione che riferisce ogni evento, naturale o meno, al cambiamento climatico, al chiaro scopo di portare avanti la battaglia terzomondista pro nascite e per l'immigrazione libera in occidente. In realta' l'aridita' e la desertificazione non hanno nulla a che vedere con il cosiddetto cambiamento climatico. La desertificazione deriva dall'abbattimento delle foreste, dallo sfruttamento intensivo delle terre, dall'utilizzo massivo dell'acqua per scopi agricoli, per allevamenti, per essere incanalata e usata dai centri abitati in forte espansione, per nuovi insediamenti produttivi, tutti fenomeni collegati all'esplosione demografica senza limiti, i cui maggiori esempi possiamo vedere in Africa o nel continente indiano. a cio si aggiunge lo sfruttamento delle terre, l'inquinamento con tossici delle acque, l'escavazione di milioni di tonnellate di terra da miniere, abbattimento e l'annientamento di savane e foreste allo scopo di estrarre terre rare, rame, e altri metalli utili alla fabbricazione dei nuovi motori elettrici (assolutamente green!) e delle batterie , dei componenti elettromagnetici dei rotori dell'eolico ecc.della cosiddetta economia green ecosostenibile. La Cina e un esempio di questa attivita devastante attività mineraria giustificata da motivi economici e di sfruttamento dei territori (la maggior parte dei quali non si trovano in Cina ma nelle "nuove colonie" cinesi dell'Africa o in sud america) a scopo - ironia delle motivazioni ideologiche- della sostenibilità ambientale!. L'Onu porta avanti la visione che accusa il cambiamento climatico al fine di riferire il tutto ad un unico colpevole: lo sfruttamento occidentale. Si tratta in realta di una colossale montatura che nega le vere cause dell'inaridimento delle terre, la sovrappopolazione umana, e porta avanti una ideologia terzomondista, pro-natalista e anti-occidentale.Dai Soloni dell'Onu si reclama il rispetto dei diritti umani universali (sic) ma a senso unico: la pretesa vale solo per Europa e Stati Uniti. Tutti gli altri sono esentati. La manipolazione della realtà ha assunto l'aspetto di una versa ossessione comunicativa, e il cosiddetto "cambiamento climatico" viene inserito a forza in ogni espressione dei media, dagli articoli sul turismo, a quelli sulla nutrizione, nei film, negli spot pubblicitari, nei social del web, con una propaganda martellante da far impallidire quella che usavano Goebbels o Stalin. Al contrario spesso sono proprio le energie rinnovabili la causa della desertificazione: basti pensare alla impermeabilizzazione delle terre e allo stop dell'agricoltura per le vaste aree destinate ai pannelli solari, la cui produzione e smaltimento sono ulteriore enorme contributo all'inquinamento ambientale. O le enormi strutture di cemento, acciaio e asfato necessarie alle torri eoliche con devastazione irreversaibile dei paesaggi naturali.
Aspettarsi dagli organismi dell'Onu la denuncia della vera causa della desertificazione, cioe l'enorme spaventoso e inarrestabile aumento della popolazione mondiale e delle connesse richieste di nuovi consumi e nuove produzioni, è impresa vana; le classi governative corrotte e criminali che governano tante autocrazie sfruttano l'ideologia green: più che le armi o il vecchio arnese del comunismo, la distruzione dell'economia occidentale passa oggi per la rivoluzione verde pseudo-ambientalista. Nel frattempo, nel silenzio generale, ogni anno circa cento milioni di nuovi consumatori e produttori si aggiungono alla popolazione mondiale.

26 commenti:

  1. Bentornato, Agobit.
    Ci eri mancato. :-)

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  2. Osservazioni precise.
    Osservare che a Valenzia, in Romagna, le "catastrofiche alluvioni" sono dovute all'aver costruito, edificato, capannonizzato nei "greti centennali" dei torrenti, dei fiumi, sarebbe arrivare ad una delle cause del problema.
    Quindi meglio baloccarsi con ilcambiamentoclimaticobruttocattivonoisiamobuonicombattiamolosenzasersenzama.
    Il consumo di suolo è il frutto di urbanismo, crescita demografica, speculazione. Uno solo in una macedonia assai ricca.

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  3. Dell'esplosione demografica non parla più nessuno, si parla solo di crescita - economica innanzi tutto - ma deve essere anche demografica, essendo correlate. Ormai è un lamento universale sul calo demografico, in Italia, in Europa e persino in Cina, addirittura in India. Del Giappone e della Corea del Sud non ne parliamo proprio, stanno peggio dell'Italia. Leggevo oggi nel quotidiano di Zurigo che la crescita demografica ha avuto uno sviluppo esponenziale a partire dalla rivoluzione industriale (impressionante il grafico). Ma la cosa ormai non inquieta più nessuno, anzi il calo demografico fa addirittura paura. La popolazione mondiale arriverebbe a 10,8 miliardi verso il 2080 per poi calare perché il tasso di natalità è in discesa ovunque.

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  4. I padroni del vapore continuano con l'allarme della crisi demografica perché senza di essa la società industrial-capitalista in funzione da 250 anni crollerebbe inesorabilmente. Ogni anno che passa da qui al 2035 in Italia andranno in pensione dalle 800.000 alle 900.000 persone appartenenti alla generazione dei baby-boomer. Ciò farà collassare non solo il PIL ma ovviamente l'intero sistema paese perché si creerà un effetto a catena su tutto: meno lavoratori fisici e impossibilità di rimpiazzo visto che le successive generazioni sono in numero inferiore a quelle precedenti, meno produzione per le aziende (magari alcune decidono proprio di delocalizzare visto i sempre più alti costi dell'energia cosa che sta avvenendo per quelle più energivore), meno consumi, meno PIL, meno introiti per lo stato, meno servizi per tutti. A questo punto lo stato alza ancora di più le tasse per cercare di mantenere gli introiti precedenti, ciò va ad intaccare ulteriormente i consumi, crolla ancora di più il PIL e così via.
    La coperta è ormai troppo corta. E vale per tutti i paesi europei ormai.
    Troppa gente che consuma e spende la ricchezza passata, e troppo pochi a produrre cibo e ricchezza vera, troppe tasse e trattenute per mantenere le decine di milioni di persone che non lavorano, studiano (cose ormai inutili e obsolete) o sono in pensione.
    E non esistono soluzioni, poiché in futuro a tirare avanti il carro saranno sempre di meno, e per ognuno che getta la spugna aumenta il carico su quelli rimasti a tirare.
    Brutto eh? Certamente, ma non l'ho mica deciso io. Sono leggi fisiche e biologiche ma che poi si ripercuotono su quelle economiche.
    Stiamo vivendo l'ultimo decennio di un'era unica, irripetibile di questo Paese, di un continente, dell'intera civiltà occidentale europea.
    La "festa" sta per finire, e i padroni del vapore ho come la sensazione che se la stanno svignando.
    Dopotutto l'Europa è ormai un pseudo-continente senza più risorse energetiche/minerarie e senza manco un mercato per i consumi visto che la popolazione non solo diminuirà, ma invecchierà anche molto velocemente.
    I vari mercati/settori sono tutti saturi (edilizia in primis, che senso ha costruire nuove case se la popolazione è in diminuzione dal 2014?), le istituzioni sono indebitate e al collasso finanziario prossimo venturo (vedere alla voce comuni vicino alla bancarotta), l'infrastruttura mediamente vecchia e che tra non molto richiederà enormi investimenti per essere rimessa in sicurezza o rifatta da zero ma a costi proibitivi visto che l'energia fossile necessaria per ricostruirla è sempre più cara.
    Insomma tra 10 anni la festa del "Business as Usual" finisce permanentemente in Europa, i successivi 30 saranno un delirio sociale, e forse si raggiungerà un nuovo equilibrio intorno al 2070-2080 con una società ben diversa da quella attuale visto che sarà "sopravvissuta" al cataclisma socio-finanziario-energetico prossimo venturo.

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    1. Bel commento, grazie. Be', bello per modo di dire visto ciò che ci accadrà. Ma forse con l'innesto di milioni di allogeni (africani, asiatici, sudamericani) qualcuno ci sarà ancora che zappa la terra e raccoglie i pomodori. Ricordo che d'Alema (un genio, un genio sinistro) diceva che l'Italia doveva importare centinaia di migliaia di stranieri OGNI ANNO per mandare avanti la baracca. Comunque la crisi demografica è irreversibile, la gente vuole ormai solo divertirsi e godersela, mica metter su famiglia e mantenerla. Abbiamo spinto come matti per fare degli italiani dei consumatori voracissimi e poi ci meravigliamo se fanno lo sciopero delle nascite. Tutti i santi giorni abbiamo il bollettino dell'umore dei consumatori, se il consumo cresce è un delirio, se il consumo è moscio c'è aria di funerale. Persino i cinesi non hanno più voglia di figli, anche loro hanno scoperto le delizie della dolce vita. Dolce vita = meno figli, per forza, è logico. Ma siamo in un vicolo cieco perché ridurre i consumi è impossibile, addirittura una catastrofe. Un partito che proponesse la decrescita felice prenderebbe oggi 0 virgola qualcosa come voti.
      E allora? Mah, ci sarà un assestamento - un nuovo equilibrio, come scrive Gian - ma probabilmente in un mondo molto diverso dall'attuale.

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    2. Condivido Sergio, nessun partito può proporre la decrescita felice e aspettarsi di essere eletto. Ma la decrescita non è un'opzione o scelta politica. È ormai un fatto inevitabile, è sarà continua e inarrestabile.
      Ciò significa molte cose.
      Meno spese discrezionali, meno uscite nel weekend, meno vacanze.
      Meno produttività: più ore lavorate per ottenere lo stesso risultato (l'esatto opposto della settimana lavorativa corta).
      Meno lavoro.
      Meno potere d'acquisto.
      Meno lussi, meno cose, meno vestiti, meno gelati e merendine (tutta salute almeno!)
      Meno sussidi di disoccupazione, meno assistenza sanitaria, meno istruzione, meno amministrativi improduttivi.
      Meno manager ma più immigrati che fanno cose veramente produttive ma con stipendi più bassi.
      Meno affari.
      Meno profitti.
      Meno entrate fiscali.
      Meno benefici.
      Più povertà. L'unica cosa che invece crescerà.

      Nessuno del mondo occidentale vuole decrescere. Al massimo, rimanere come siamo.
      Ma decrescere? Avere i nostri stipendi abbassati, a ritrovarci con più disoccupazione, senza pensioni, senza assistenza sanitaria, senza istruzione, più poveri?
      Qualcuno vuole diventare più povero ogni giorno? Avere il proprio stipendio ridotto un po' ogni mese?
      Un politico potrà mai dire su un palco che la popolazione dovrà accettare tutto questo?
      No, la decrescita è un'impossibilità politica.
      Ma anche chi è al potere sente che la situazione gli sfugge di mano perché sanno che anche loro dovranno declinare, ma essendo i potenti, sono quelli che si impegneranno di più per evitare un declino che costa loro molto di più, hanno più da perdere.
      E forse, tutto indica che faranno l'unica cosa che può essere fatta in questa situazione per "nascondere la polvere sotto il tappeto", l'unica manovra che hanno lasciato: la guerra.
      La guerra è un ottimo sistema di decrescita in effetti.

      La decrescita è inevitabile e preferirei che fosse diversa. Vorrei che fosse più razionale, più giusta, più equa.
      Ma o tutti noi riceviamo la nostra giusta e equa quota di declino, o questa nostra società civile (si fa per dire) finirà male, molto male...
      Difficile sarà poi far capire a tutti quelli che hanno come unico pensiero "Bisogna far crescere il fatturatoooo" che quell'era si avvia alla conclusione, e manca davvero poco ormai.
      Per molte realtà produttive la fine della crescita economica è già arrivata, si galleggia questo sì (per ora), ma la crescita sostenuta è ormai bella che finita da un pezzo.
      E una sorta di forma mentis e soprattutto presa di coscienza della realtà.
      E poi un mondo dove la crescita economica è ormai finita in molti non riescono proprio ad immaginarselo, figuriamoci accettarlo.
      Sfortunatamente le nazioni sono in gran parte governate da persone che devono promettere una crescita infinita. Il loro lavoro e i loro ricchi stipendi dipendono da questo. Quindi agli elettori viene detto che si può letteralmente votare per la prosperità, per il benessere.
      Tuttavia la realtà è che per oltre 250 anni una forza lo ha reso possibile l'aumento del benessere: i combustibili fossili.
      La rivoluzione industriale ha preso il via solo con l'invenzione di una più efficiente macchina a vapore con James Watt intorno al 1776, circa appunto 250 anni fa.
      E 250 anni coprono circa 10 generazioni dell'umanità, abbastanza a lungo affinché la crescita infinita venga accettata e attesa come una sorta di "diritto umano".
      Mi dispiace, ma non lo è.
      La nostra “intelligente” specie ha cortocircuitato la batteria dei combustibili fossili in soli 250 anni in un tripudio di gloria momentanea fatto di calore e luce.
      L'era dell'energia abbondante è ormai terminata e con essa il nostro "stile di vita occidentale".

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    3. Bellissimo commento, Gian, condivido praticamente tutto. Il titolare del blog però, Agobit, è un neclearista convinto, vuole più centrali nucleari e quindi energia per far vivere decentemente gli attuali 8, ma ben presto 10 e passa miliardi d'individui. L'energia fossile che ha permesso la crescita economica e demografica sarebbe sostituita da quella nucleare e sarebbe un bene per tutti. Livello di vita eventualmente inferiore a quello attuale di noi occidentali, ma relativo benessere o almeno vita decente per tutti. A me la prospettiva di Agobit non è mai piaciuta, perché più energia significa continuare a produrre, cioè il BAU, e non so se ciò farà bene all'ambiente, anzi non ci credo proprio. E produrre a tutto spiano, anche se in modo intelligente, magari anche grazie all'IA, significherà un impoverimento faunistico e un ambiente stressato se non al collasso. Già adesso molte specie sono minacciate (sembra che ci sia il 30% in meno d'insetti in Europa - e gli uccelli piangono e si diradano). C'è poi un aspetto poco considerato che mi preoccupa. La gente non ha solo bisogno di cibo, un tetto, acqua, assistenza sanitaria, istruzione ecc., ma anche di un'occupazione, cioè di un lavoro. Senza lavoro, senza un'occupazione l'uomo ... impazzisce.
      E poi la motorizzazione, il turismo globale. Tutti hanno il diritto, vorranno avere il diritto di vedere al meno una volta in vita loro Venezia, il Colosseo e gli Uffizi o Pompei ... L'auto attraversa attualmente una fase difficile, si comprano meno macchine, non solo quelle elettriche, e il settore piange, i lavoratori sono incazzati (Volkswagen) perché perdono il lavoro.
      Ma che vogliamo, l'automobile come diritto umano per tutti i viventi? Nel 2000 circolavano nel mondo circa 550 milioni di veicoli, vent'anni dopo siamo quasi a due miliardi e ... non è finita.
      Eh no, se va avanti così chissà come finirà (Via Gluck mezzo secolo fa).

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    4. Ero anche io un nuclearista fin quando non ho iniziato a scavare nel sempre fastidioso problema del calcolo riserve/consumo.
      Anche lo stesso M.K. Hubbert immaginava che una volta che le fonti fossili sarebbero iniziate a diventare troppo costose da estrarre il nucleare avrebbe salvato la baracca.
      Peccato che il "tutto nucleare" viaggia sullo stesso piano illusorio del "tutto rinnovabile".
      Esempio numerico:
      l'Italia consuma di energia primaria circa 1800 TWh annuali: in questi TWh c'è tutto, trasporti, riscaldamento-raffrescamento, energia elettrica, processi industriali.
      Vogliamo fare "tutto nucleare"? Allora la potenza totale da installare è:
      1800*1000 GWh= Xpotenza*24*365
      Poco più di 200 GW.
      200 GW di potenza elettrica che devono essere pompati nel sistema italia ogni ora per far funzionare la nostra moderna e tecnologica società.
      Questi 200 GW di nucleare consumerebbero qualcosa come 35.000 tonnellate di uranio all'anno (una centrale da 1 GW consuma infatti ogni anno circa 170/180 ton di uranio).
      Il consumo globale di uranio è però di circa 65.000 ton all'anno!
      Per la cronaca la potenza totale nucleare installata nel mondo è di 370 GW con 413 reattori!
      Le riserve attuali di uranio sono a 130$/kg pari a 5,700,000 tonnellate mentre a 260$/kg sono 7,600,000 tonnellate.
      Ciò significa che abbiamo oltre un secolo di uranio per le attuali centrali, che però soddisfano solo un misero 1,6% dei consumi finali di energia!
      I fan del nucleare obietteranno quindi col fatto che esistono altre tipologie di elementi fissili, il Torio o il ben più abbondante Uranio 238, o anche l'uranio disciolto in mare ma esso rappresenta energeticamente un pozzo senza fondo in termini di energia in quanto spenderemo più energia per estrarlo di quanto ne otterremo in un reattore.
      La realtà dei fatti è che il nucleare non è un'energia velocemente scalabile e "facile" da usare.

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    5. Ma non è neanche tanto la disponibilità di energia il problema, è usare quell'energia.
      I salari possono essere creati solo quando una forma di energia viene convertita in un'altra.
      Quando i salari sono così creati, non hanno altro scopo che ripetere il processo (di conversione), fino a raggiungere il punto in cui l'energia si esaurisce.
      Un esempio terra terra per capire.
      Il fabbro ha una pila di carbone e una pila di sbarre di ferro, senza però farci niente.
      Il suo salario non viene "creato" fino a quando il carbone non viene bruciato per formare le barre in ferri di cavallo usando il suo input muscolare, cioè "facendo qualcosa".
      Il capitalismo è la manipolazione del lavoro di massa a vantaggio del singolo individuo, ovvero la conversione energetica di milioni di individui.
      Ma cosa succede quando questi milioni di individui non possono consumare più come un tempo? Crolla tutto il sistema neoliberista per come è stato ideato! La nostra esistenza dipende dal consumo e per sostenere tale consumo è necessario un consumo di energia in costante aumento! Ecco perché vogliono importare nuovi consumatori per far continuare "la festa".
      Ma tutto ciò porterà a distruggerci, perché significa avere richieste infinite su un pianeta finito.
      È contrario alla nostra natura rallentare, fermarci o fare retromarcia.
      L'entropia e le leggi della termodinamica alla fine ci consegneranno solo un pianeta esausto di risorse e pieno di rifiuti tossici (e radioattivi) in cui vivere.
      Stampare soldi dal nulla ovviamente e semplicemente non funziona. I soldi non creano energia. Fantasticare poi su un’economia senza crescita è proprio questo: una fantasia. Non ci sarà più alcuna "economia".
      La crescita economica purtroppo sta per finire e nessuno di noi vuole immaginarne le conseguenze...

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    6. Commenti molto interessanti.
      Nessuno vuole osservare che la crisi demografica nota come "pensionamento dei boomers" è una crisi di un bubbone di sovrappopolazione che crea disastri persino nella fase finale.
      Tutti la teoria scema della crescita esponenziale infinita in un mondo finito è fatta per scemi, come lo sono milion mila cose. Tipo la gestione da demagogia per idioti dell'INPS, in cui il 90% dei furbi crede che ci sia il diritto a versare 10 e prendere 90.
      Sergio, in Isvizzera avete ancora qualche raziocinio, qui vale la demagogia di risolvere il debito aumentando il deficit annuale, la strategia di un tossicodipendente.

      Le oligarchie selezioni grande capitale, ad iniziare da Soros, sono interessate alla crescita assoluta del PIL in quanto esse ne traggono profitti e utilità, potere. Se a Monzano sul Secchia dimezza la popolazione, uno dei due fornai chiude, l'altro continua meglio di prima. Lo stabilimento di piastrelle imporrà di importare più nordafricani possibile per sostituire parte del bubbone decrescente, ottenere lavoratori schiavili, consumisti famelici e frantumazione sociale, utili e dividendi rimangono alla famiglia, la feccia islamica e la nocenza criminale alla "stazione di Sassuolo la sera" al resto della comunità.

      Il PIL assoluto comporta solo problemi al 95% della popolazione, ovvero ai non-capitalisti. Il caso del Giappone è citato da Jorgen Randers: il PIL assoluto è in decrescita da lustri, quello pro-capite in aumento da lustri.
      (faccio notare che il Giappone non ha implementato la follia della grande sostituzione, ha livelli di qualità di vita e servizi alla persona eccellenti, non la guerra civile sottocasa ben documenta da Cicalone, per la gioia dei compagni accoglioni).

      Auto elettrica: esempio di problema applicato per risolvere altri problemi.
      In un Europa con 70M di persone il biodiesel sarebbe più che sufficiente e non avrebbe alcun problema di convivenza con i campi per il cibo e le foreste per la biodegradazione dei rifiuti.

      La sinistra è caratterizzata dalla sua follia masosadica di sempre, i collassi di Unione Societica, Yugoslavia, etc. non hanno insegnato loro nulla sulla demenza dello ugualismo e tutta la montagna di merda nata in quella teoria sviluppata da assiomi bacati, marci.
      La non-sinistra, ovvero la sinistra non marxistico-arcobalenga (la dx è stata ghigliottinata nel XVIII secolo) non granché meglio: gli imprenditori leghisti vogliono i nordafricani e i boliviani nelle loro fabbriche e poi i maranza figli di questi ne stuprano la figlia quando scende dal frecciarossa alla Centrale per andare a sostenere l'esame alla Bocconi.
      Il resto lo fa, per dirlo alla Ricolfi, una società signorile di massa, dove comunisti al caviale e radical chic ZTL si fanno fare i lavori dai neoschiavi importati: abbiamo i bamboccioni schizzinosi incapaci di fare la o col bicchiere a far nulla col reddito di fancazzanza, altra sinistra demagogia applicata (ora solo in parte rimossa).

      Gli scenari di follia senza se e senza ma sono in crescita da troppo tempo: si pensi al consumo di suolo, urbanismo, il modello devastante della logistica JIT e di impoverimento generale, sociale, alla GDO poi surclassato in peggio da Amazon.
      La follia della crescita-tumore è a braccetto, da alcuni lustri, colla globalizzazione più becera.
      Ogni persona razionale sa che all'aumentare dei sistemi e della loro scala e complessità è FONDAMENTALE partizionarli per evitare che un problema ad uno dei sottosistemi diventi un repentino collasso generale.

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    7. Ma l'indebitamento è assolutamente necessario o no per ... crescere? Noi privati in genere non c'indebitiamo, o in giusta misura essendo certi di poter rimborsare il debito con gli interessi. Nemmeno un imprenditore deve per forza indebitarsi se ha lavorato bene e ha messo da parte del capitale. Ma uno Stato deve per forza indebitarsi, dicono. Comunque si era messo giudiziosamente un limite all'indebitamento, il 3% del PIL. Quasi nessun paese lo rispetta, nemmeno la una volta esemplare Germania. Tutti i politici spingono, Verdi compresi, per sfondare il limite imposto. Perché lo Stato deve investire per creare occupazione e benessere.
      Germania e Svizzera hanno fissato un freno all'indebitamento. Grazie a questo freno la Svizzera ha un bilancio esemplare, è uno dei paesi meno indebitati del mondo (a parte nel mercato immobiliare). Il freno all'indebitamento non piace soprattutto alla sinistra e ai Verdi che vogliono soldi e subito per la loro clientela. Vogliono accrescere subito il potere d'acquisto della clientela. Ma maggiore potere d'acquisto significa maggiori consumi e dell'ambiente chi se ne frega, vogliamo consumare (urlano persino i Verdi). Di nuovo chiedo: lo Stato deve per forza indebitarsi? Sì, dicono un po' tutti, ma certo rispettando il limite del 3%. Che invece non rispetta quasi nessuno. Si deve assolutamente investire per creare benessere e occupazione. Siamo sicuri che l'investimento darà alla lunga i suoi frutti? Intanto l'indebitamente cresce, cresce, cresce (anche la popolazione cresce cresce cresce). Finché si va a sbattere un giorno. Ma quel giorno non ci saremo più, chi se ne frega. Vogliamo tutto e subito.

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    8. > è assolutamente necessario o no per ... crescere?
      Ni.

      L'indebitamento a crescita infinita e il suo corrispondente puntuale, il deficit annuale, sono solo la rappresentazione economica, finanziaria, del deficit ecologico.
      Una sorta di rastrellamento dal futuro di risorse non disponibili ora.
      Come notava, saggiamente, l'anonimo6 gennaio 2025 alle ore 06:52, stampare soldi dal nulla ovviamente e semplicemente non funziona: i soldi non creano energia, non producono semi di girasole, i soldi stampati non creano dal nulla ne' il rame, ne' l'elio, con i soldi stampati dal nulla non puoi acquistare prodotti, non puoi smaltire i tuoi rifiuti, etc. .
      La illusione della liretta stampata a TIR funzionava perche' l'economia italiana si igegnava con prodotti di livello quasi tedesco a costi sensibilmente inferiori e viveva di esportazioni.
      Il sistema mercatistico (importo risorse ed energia, esporto prodotti a valore piu' alto e rifiuti) e' solo una visione patologica per la enorme fragilita' intrinseca (nel 2022 non c'erano bevande gasate in Italia perche' - sigh! - l'anidride carbonica per vevande la importiamo - sigh! - dall'Ucraina). indebitamento patologico per illudersi di sostenere e far crescere un sistema drogato, marcio, insostenibile.

      Viceversa, in sistemi sani e' possibile richiedere risorse in anticipo restituendole appena possibile: un seme, di una pianta, una ghianda, ad esempio, si basa su questo meccanismo. Anche i mutui per acquistare casa e ogni piano finanziario SANO e RAGIONEVOLE d'investimento deve prevedere un rientro in tempi certi e con puntualita' certa.
      Nei fondamenti di economia (qualsiasi corso di una scuola superiore) e' noto che investimenti e spese a consumo sono a somma zero: se fai investimenti devi calare i consumi, se aumenti i consumi, investimenti ciao ciao!
      Invece le demagogie di sx, di non-sx, hanno instillato la credenza scema che si possano aumentare gli investimenti E i consumi, un orrore per cui ogni studente (una volta) sarebbe stato bocciato.

      il sistema attuale si basa sull'aumento del debito per sostenere una crescita insostenibile.
      I Stampare soldi dal nulla ovviamente e semplicemente non funziona. I soldi non creano energia.
      I verdi, i cocomeri, sono da tempo in una follia globalistica, massmigrazionistica, campioni ineguagliabili di politiche antiecologiche (a partire dalle migrazioni di massa per i quali essi vanno in brodo di giuggiole).

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    9. > si igegnava con prodotti di livello quasi tedesco
      -> si ingegnava con prodotti a livello qualitativo quasi tedesco

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    10. "Anche i mutui per acquistare casa e ogni piano finanziario SANO e RAGIONEVOLE d'investimento deve prevedere un rientro in tempi certi e con puntualita' certa."

      Parole sante, ma anche semplice buon senso. Una persona onesta agisce in questo modo. Ma questa è l'economia domestica, lo Stato invece ... Come mantenere quieti e contenti 8 miliardi d'individui? Nell'antica Roma bastavano pane e giochi per tenere tranquilla o a bada la plebe, ma oggi viviamo nell'era dei diritti (cibo, acqua, tetto, istruzione, sanità, cultura, sport, divertimento e la gente pretende persino un lavoro e ovviamente un reddito dignitoso). Può la libera impresa garantire a tutti lavoro e reddito dignitoso? Non credo, ci deve pensare dunque lo Stato. Ma lo Stato come imprenditore lascia alquanto a desiderare. Un Verde svizzero rimproverava recentemente alla destra di precludere il futuro delle prossime generazioni non investendo (cioè indebitandosi). Aumentare le tasse è controproducente perché la tassazione eccessiva abbatte i consumi. Però un eccellente metodo per tenere a bada la popolazione è di terrorizzarla, come abbiamo visto col Covid. Ma si può terrorizzarla anche in altri modi. Oppure propagando il libero amore e la pornografia, persino il papa incoraggia a far sesso, Dio ama tutti. Se non ci resta altro almeno possiamo fare sesso à gogo.

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  5. Condivido i vostri commenti e vi faccio i complimenti per la profondità delle analisi.

    Aggiungo da parte mia che, anche nel caso della crescita autolesionistica, c'entra il famoso diavoletto della superiorità di cui parlo spesso nel mio blog.
    Perchè non è neppure il benessere materiale 'di base' che ci mancherebbe in caso di decrescita, sarebbe solo il consumo di quei beni inutili che utilizziamo per sentirci superiori.
    Purtroppo, si tratta di una spinta genetica che non riusciamo a controllare, e quindi anche i consumi inutili fanno parte di quel processo inevitabile che ci porterà nel precipizio.
    Perchè la legge dell'entropia non lascia scampo a nessuno.

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  6. Gentile Anonimo, condivido la tua eccellente analisi.
    Si potrebbe, anche solo per curiosità, conoscere il tuo nick-name ?

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  7. https://www.ilmessaggero.it/italia/scuola_crollo_iscrizioni_superiori_pochi_studenti_calo_demografico_perche_cosa_e_successo-8579444.html
    "Valditara: fra 10 anni rischiamo di avere 1,5 milioni di studenti e 130mila docenti in meno"

    È notizia proprio di oggi che il sistema scolastico italiano è destinato al declino irreversibile.
    Purtroppo stiamo arrivando all’epilogo dell’Universo 25 dove quasi tutti gli indicatori coincidono alla perfezione.
    Proprio come nell'esperimento dell'etologo statunitense John Calhoun, in un mondo ogni giorno sempre più affollato emergono comportamenti distruttivi e antisociali.
    Nell'esperimento si arrivò ad un certo punto che le madri non riuscivano più a fare le madri e nel mentre nacquero una nuova "forma" di topi, i cosiddetti "belli". Questi topi, che non si lasciavano coinvolgere nelle lotte e non erano interessati alla riproduzione, erano interessati solo a loro stessi, e le loro uniche attività erano mangiare, dormire e lisciarsi il pelo.
    Vi suona familiare? E ci meravigliamo se nessuno vuole più figliare come un tempo?

    La fine e l'inversione della crescita saranno un profondo shock culturale, e che sconvolgerà intere generazioni di aspettative che andranno a sbattere contro il muro dei limiti fisici e geologici imposti dal pianeta.
    Eppure la maggiorparte della popolazione resta convinta che "qualcuno" farà qualcosa, sistemerà le cose, qualcuno in qualche laboratorio top secret in qualche modo creerà l'utopia energetica.
    Nel mentre però, bisognerebbe riflettere sul fatto, che solo circa il 10% dell'umanità negli ultimi 50 anni ha letteralmente saccheggiato il pianeta terra delle sue risorse minerarie e lo ha trasformato in denaro, partendo dal presupposto che avremmo potuto spenderlo per sempre.
    Beh, non possiamo.
    Tutti pretendono uno stile di vita che il pianeta stesso ormai non può più fornire.

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    1. Di nuovo un bel commento, Gian. Ma da dove salti fuori? Mi sembra che sia la prima volta che commenti. E come mai sei capitato in questo blog che era in coma profondo da un anno? Di colpo si è risvegliato dal coma, addirittura una ventina di commenti, credo sia la prima volta. Io sono qui da anni, forse una decina. Ma negli ultimi tempi i commenti si erano diradati, immagino per stanchezza e sfiducia. Eravamo quattro gatti (anzi meno) che ripetevano le stesse cose senza nessuna eco. Ho comunque letto con piacere i tuoi commenti, purtroppo il gestore latita, pubblica ogni tanto un articolo lunghissimo e quasi illeggibile e poi non lo si sente più. Lumen invece nel suo blog risponde a tutti i commenti, una cosa molto simpatica. È vero che il suo blog è anche poco frequentato e perciò può rispondere a tutti, è anche pensionato e ne ha il tempo, Agobit invece è ancora sulla breccia, deve ancora lavorare poveretto, ma almeno fa un lavoro utile e necessario (il medico).

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    2. Grazie Sergio. In realtà conoscevo questo blog anni fa ma poi era caduto nel dimenticatoio. Un paio di giorni fa però stavo cercando su Google qualcosa sulla desertificazione in Cina e, magia delle parole chiave e dei suggerimenti, mi è "riapparso" questo blog.

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    3. La scuola, una delle poche realtà che dava una possibilità ai poracci meritevoli di migliorare il proprio status sociale è stata distrutta dalla sinistra con due strategie fallimentari:
      1 - lo ugualismo, somari e brillanti ugualizzati ai primi (il 6 politico e la inklusione sono la stessa cacca con nomi diversi)
      2 - da scuola chiave di volta per formazione e istruzione a stjpendificio per masse notevoli di problematici, ignoranti, assenteisti, inetti. Aggiungere::applicare il punto 1 al corpo docente.

      Difficile che ciò che fu concepito per essere un pettine e trasformato in secchio o termosifone possa assolvere il proprio compito.

      Per tornare in tema: se gli alunni si ridurranno dello xy% nessun problema si ridurranno all'incirca della stesa quantità i docenti.
      Per uno stato con 3 teraliardi di debito, riduzione dell'ascesa, ottimo! Come per il fornaio rimasto dei due a Monzano sul Secchia.
      Invece il grande problema è: come faremo a garantire il posto di stipendio ai vari (100-xy)% dei nostri ignoranti, incapaci, inetti, assenteisti?

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    4. Il buon Ricolfi, nel suo "La società signorile di massa", si guarda bene dall'accennare alla strategia 2, tratta solo del problema n. 1 .

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  8. ITALIANIIIIIIII...
    ALLA GUERRAAAAA!
    VINCERE...E VINCEREMO...
    Ah no, meglio cambiare slogan, non finì tanto bene allora.

    Ok ok se proprio dobbiamo sacrificarci per la patria però diamo solo il tempo ai nostri giovani di mettere giù lo Spritz e l’Aperol, di disdire la partita di calcetto del lunedì, la rimpatriata con bevuta e grigliata degli ex alunni del martedì, il ritrovo online sulla PS5 del mercoledì, la passeggiatina in centro di giovedì pomeriggio, la pizza abbinata alla movida del venerdì, il raduno dei tifosi giù al club del weekend calcistico, e stiamo sicuri che nei ritagli di tempo saranno subito pronti a conquistare mezza Russia.
    Suvvia, i giovani italiani sono incapaci di farsi le lenzuola da soli, figuriamoci fare la guerra. Non che possa dargli torto oh, al primo 152mm d'artiglieria o soldato russo-coreano che dovesse arrivare in Italia io per primo scapperei a gambe levate.
    Certo che se arriva la coscrizione obbligatoria...

    Vabbè dai, allora basta instagram, fb e serie tv, si va a morire in trincea tra fango, sangue e sudore. Poveri 20enni e 30enni europolli, convinti che avrebbero avuto una vita fatta di aperitivi, uscite nel weekend e il posto fisso.
    La storia, quella vera, sta per tornare (speriamo davvero di no eh, ma non ci giurerei).
    Però sì, sono anche io convinto che il futuro è ad est, e 400.000 tra polacchi e baltici insieme a forse 100.000 francesi, italiani, tedeschi e rumeni si trovano da mandare per rompere ancora le scatole alla Russia o no?
    Poi dopo che l'Europa sarà completamente distrutta dall'economia di guerra e fiaccata moralmente potrà finire la "sceneggiata".
    Un conflitto nucleare lo ritengo abbastanza improbabile "tanto tra cani grossi grossi non si mordono" per citare il grande geopolitico Homer Simpson.
    Però una bella distruzione "convenzionale" dell’Europa, dal Dnepr alla Senna è sicuramente fattibile, e temo anche desiderabile dal punto di vista geopolitico di accesso e soprattutto consumo delle risorse planetarie visto che viviamo ormai sul plateau della gaussiana.

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  9. Lumen ha dedicato il suo ultimo post nel suo blog (Il fenotipo consapevole) al fenomeno migratorio che dovrebbe interessare i frequentatori di questo blog:

    https://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2025/01/il-problema-delle-migrazioni.html?sc=1736408316384#c1084660689124058767

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    1. Grazie Sergio.
      Chi vorrà venirmi a trovare è il benvenuto.

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