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sabato 6 febbraio 2021

Friday For Future without future

Riporto il seguente comunicato di FFF
"Fridays For Future Italia 10 gennaio alle ore 18:10 · ++LA BUFALA DEL SOVRAPPOPOLAMENTO DEL PIANETA++ 👫 Il concetto che il sovrappopolamento sia la principale causa della crisi climatica, è un falso storico. Questa narrativa viene diffusa anche da molti ambientalisti occidentali. In pratica è come affermare che i paesi e i popoli meno ricchi siano i responsabili della crisi climatica. In realtà, questi paesi e questi popoli non solo sono quelli con le minori responsabilità, ma sono nella maggior parte dei casi anche quelli più colpiti. (Sono i cosiddetti "MAPA", acronimo per Most Affected People and Areas, persone e aree più colpite) 🧐 Per questo vogliamo essere chiar*. - Il concetto di sovrappopolamento, che ci siano più persone al mondo di quante il pianeta sia in grado di sostenere, è FALSO ed è profondamente intriso di razzismo ed eugenetica. - Ci sono abbastanza risorse per TUTT*, ma non sono distribuite equamente. - Il problema non è la scarsità, il problema è la scarsità CREATA AD ARTE DALL'ATTUALE SISTEMA ECONOMICO. - Il 50% più povero della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone) è responsabile di solo il 10% delle emissioni globali, di contro il 10% più ricco è responsabile del 50% delle emissioni. 📢 Possiamo risolvere il problema della crisi climatica con un CAMBIO DI SISTEMA. Chiediamo giustizia climatica ora! 👉 Scopri maggiori informazioni sulle infografiche qui sopra e cosa puoi fare TU! (Credits: Fridays For Future International e Youth Strike For Climate MCR) FONTI - Infografiche: https://fffutu.re/mY3W1i APPROFONDIMENTO - Su Giustizia Climatica, Crescita Demografica e Chi sono i MAPA: https://fridaysforfutureitalia.it/giustizia-climatica/ #climatejusticenow #systemchangenotclimatechange #mapa "
Il concetto di sovrappopolamento, dicono i neo-verdini di Fridays for Future, è un FALSO ed è profondamente intriso di razzismo ecc.
Il vero FALSO è la spiegazione che danno del concetto di sovrappopolazione: "che ci siano più persone al mondo di quante il pianeta sia in grado di sostenere". E' un concetto sbagliato basato sulla vecchia visione malthusiana e che non nulla a che fare con il concetto attuale di eccessiva pressione demografica sull'ambiente, elaborato soprattutto a partire dai testi importanti sul tema pubblicati da P. Ehrlich (1968) e poi da Lester Brown (1974). La sovrappopolazione non consiste nell'eccesso di gente rispetto alle risorse disponibili, e non ha nulla a che vedere con la dualità di contenente e contenitore. Concordo infatti con FFF quando affermano che sul pianeta ci possono entrare benissimo altri miliardi di umani e le risorse si potrebbero trovare, magari riconducendo lo stile di vita a quello degli antenati.
La sovrappopolazione è una crescita eccessiva di una specie tale da alterare il sistema complesso della biosfera. Non è solo un concetto quantitativo, ma soprattutto qualitativo in quanto va a modificare in modo strutturale numerosi equilibri in un sistema complesso. Non si tratta, nel caso di homo, di una crescita "riempitiva", cioè del numero di esemplari in un dato spazio e con date risorse, ma di una crescita "trasformativa" di cui risentono sia l'ambiente naturale che tutte le altre specie viventi. La sovrappopolazione è quindi un cambiamento strutturale della biosfera del pianeta terra e del suo ambiente naturale; una volta dato origine alla crescita i meccanismi si autopotenziano e tornare indietro non è facile e forse impossibile. Quella odierna è l'età dell'uomo e della tecnica (Antropocene), che è l'unico modo con cui l'uomo moderno si pone di fronte alle cose naturali. La natura e l'ambiente (sottosuolo, suolo, atmosfera, acque ecc.) vengono artificiosamente impiegati, sfruttati, aggrediti, incasellati, stravolti, distorti, trasformati, estratti, trasportati, insomma resi "fondo utilizzabile" ad esclusivo interesse di una sola specie la quale, così facendo, si comporta come un cancro che distrugge e annienta la natura e le altre specie viventi. L'idea di cancro rende bene l'aspetto di crescita oltre ogni limite che va ad intaccare, penetrare, trasformare il tessuto naturale delle altre strutture biologiche che quella crescita tende a distruggere. Come nel caso della malattia neoplastica le cellule della crescita mostruosa tendono a sdifferenziarsi, cioè a perdere ogni specificità di funzione e di aspetto a seconda del tessuto di origine. Tutte le cellule acquistano un aspetto simile senza più differenze, e conservano una sola caratteristica: la replicazione, l'aggressione all'ambiente circostante e il consumo di ossigeno e nutrienti. Allo stesso modo la spaventosa crescita umana tende a far perdere ogni storia, ogni appartenenza, e l'unica funzione che rimane agli individui è il consumo di merce e la replicazione distruttiva.
Il concetto di sovrappopolazione è inscindibile da quello di produzione. La produzione della merce diviene seriale e finisce per coinvolgere la stessa presenza umana in quanto si assiste ad una trasformazione del significato dell'uomo che diviene massa, cioè un componente della produzione totale e totalizzante della merce, merce esso stesso. Il moltiplicarsi degli umani non è che l'aspetto più devastante di questa perdita di senso della presenza dell'uomo. La trasformazione del mondo in merce e la distruzione del resto delle creature viventi è il suo corollario.
La sovrappopolazione ha un aspetto strutturale che la rende non semplificabile ad un puro significato quantitativo. FFF non comprende che l'eccesso di crescita di Homo non è, puramente, un fatto di numeri: ciò che cambia è la struttura del mondo. Non solo il sostentamento di tanta popolazione richiede un cambiamento della produzione in senso industriale e di mercato globale. Tutti i processi debbono essere automatizzati e costantemente implementati. Le funzioni e i servizi resi omogenei alla produzione e ottimizzati. La stessa presenza umana richiede un nuovo modello di aggregato sociale e strutturale che chiamiamo megalopoli. La popolazione umana in espansione non resta a coltivare la terra e non va a vivere di artigianato nei borghi, come una narrazione naif dei falsi verdi propaganda. La crescita demografica determina l'inurbamento delle nuove masse di consumatori nelle megalopoli, le quali crescono consumando suolo, cementificando, collegandosi con strade, ponti, areoporti e porti. Si creano le periferie industriali, crescite di architetture intensive (grattacieli, palazzi, quartieri ad alta densità abitativa), periferie degradate e bidonville. La produzione di rifiuti, le discariche, le difficoltà di smaltimento e l'inquinamento dei terreni,dell'aria, delle acque di falda, dei fiumi e dei mari è l'aspetto devastante delle nuove realtà megapolitane ormai diffuse in ogni parte del globo. Tutti questi aspetti della antropizzazione terrestre, aspetti irreversibi in presenza di una crescita demografica costante, sono trascurati e occultati dalla menti semplici di FFF. Il loro pensiero è ancora fondato sulla intangibilità di antropos, sulla collocazione dell'uomo e dei suoi diritti al centro dell'universo, per cui ogni discorso che va contro questi diritti di homo a fare ciò che vuole della terra e delle specie viventi, è razzismo, nazismo, eugenetica e via farneticando. Non hanno, tra l'altro, ancora compreso cosa sia lo specismo e l'annientamento meccanizzato delle specie viventi, e quanto la difesa esclusiva dei diritti di Homo porti alla distruzione dell'uomo stesso. La perdita di senso della persona umana rispetto alla sua tresformazione in massa di consumatori non è che il preludio ad una autodistruzione cui tutti noi stiamo assistendo.
Proprio i Friday for future stanno preparando all'umanità un mondo senza futuro. Cosa ci aspetta infatti se si seguono le idee confuse e illusorie dei FFF? Non combattere la crescita demografica e allo stesso tempo auspicare una semplice redistribuzione delle risorse - tra l'altro sempre più scarse, visto il problema energetico che non si risolve solo tappezzando il pianeta di pannelli solari e pale eoliche- che futuro ci prepara? Le magalopoli continuerebbero a crescere , la richiesta di consumi continuerebbe ad aumentare, così come la produzione di rifiuti, le emissioni, la distruzione di suolo verde. La crescita demografica non contrastata continuerebbe a produrre povertà nei paesi arretrati, odi nazionalistici, epidemie, migrazioni di massa. Le nuove masse reclamano i loro diritti, come quello di vivere in una grande città e di fruire del riscaldamento, dei cibi che gradisce, dei prodotti tecnologici. Pensare che i consumi possano diminuire in costanza di crescita demografica è illusorio. Insieme alla popolazione crescono anche i nuovi illusi, come quelli di Friday for future without future.

4 commenti:

  1. Caro Agobit, questi abbagli, se vengono da un movimento ecologista, mi sembrano ancora più gravi.
    I BAU, almeno, sono coerenti e vogliono la crescita in quanto tale, costi quel che costi.
    Ma loro ?
    Non ci arrivano o (ipotesi ancora peggiore) sono manovrati ?

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  2. I somari del venerdì, verdarcobalenghi fuori, rosso dentro. Ricordate chi manipola la Gretina?
    Il negazionismo demografico ha già molti anni, da quando la roba liberal-anglofon-progressista aveva deciso che fare conigliate di figli non era più fasciopatriarcale, clericosessista blablabla ma rivendicazione di tutt* *l* sfruttat* di questo sistema economico razzista patriarcalleghista eugenetic* blablabla.

    E' sufficiente osservare il lessico di queste piccole e invasate menti scadenti per capire che non è oro colato, è cacca.

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  3. La sovrappopolazione ha sia una dimensione qualitativa (legata all' 'human ecological footprint') sia una dimensione quantitativa (oggettiva).
    Purtroppo il negazionismo demografico "affascia" non soltanto i fans di Greta T. ma anche le Destre clerical-sovraniste, le Sinistre utopico-terzomondiste, le alte gerarchie di quasi tutte le Confessioni religiose, i turbo-capitalisti crescitisti ad oltranza, le femministe dure e pure, ecc. ecc.

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