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domenica 11 giugno 2017

La liberazione del figlio di Gheddafi

Uno dei più grandi disastri della storia recente lo dobbiamo al premio Nobel (preventivo) Obama. In combutta con il Presidente francese Sarkozy ( e la partecipazione un po forzata del premier italiano di allora Berlusconi) fu deciso di rimuovere il dittatore Gheddafi per favorire la primavera araba. Come con gli altri disastri di Obama (vedi Siria) al posto della primavera venne l'inverno, anzi l'Inferno. Scannamenti, fucilazioni e una guerra crudele come poche altre mai seguirono al progetto di reintrodurre la democrazia di Montesquieu e Tocqueville in mezzo alle tribù di predoni della Cirenaica. Ovviamente i quattro bombardieri americani e i due francesi, vista la mala parata, dopo aver fatto la bella missione si dileguarono alle rispettive basi senza più far ritorno sul posto e fregandosene completamente del post-intervento. Cavoli per l'Italia, affari suoi. Isis e bande di tagliagole si spartirono il territorio libico senza che il presidente premio Nobel e il dandy francese facessero più nulla. Evitarono perfino di parlarne. Dal disastro è emersa un'unica grande industria della nuova primavera obamiana: quella degli scafisti che a suon di dollari hanno cominciato a traghettare centinaia di migliaia di migranti alle nostre navi militari e a quelle delle Ong. Queste, nel più completo disinteresse delle autorità di governo italiane, lucrano sulla mafia libica e sulla coglioneria nazionale onde realizzare i loro scopi ideologici e commerciali. Corollario delle imprese obamiane è la nuova politica della UE e delle principali nazioni del nord europa: chiusura delle frontiere con l'Italia con la sospensione dell'accordo di Shenghen. La Merkel ha anche provveduto da par suo a risolvere il problema dei profughi che tansitavano dai balcani: sei miliardi di euro all'anno alla Turchia hanno chiuso il passaggio. Col cerino in mano è rimasta l'Italia, ma non è una novità. La dabbenaggine dei governanti di questo disgraziato paese si è vista quando alle malefatte si è unita la beffa: l'ex presidente americano è stato invitato in Italia con grandi festeggiamenti per tenere conferenze lautamente retribuite , quasi a ringraziarlo per averci regalato trecentomila immigrati all'anno (ma alla Siria è andata peggio: seicentomila morti e tre milioni di profughi). Oggi si viene a sapere che il figlio di Gheddafi è stato liberato dalla sua prigione a Tripoli. Sperare che dietro ci siano i servizi italiani è pura follia. Noi i criminali li liberiamo si, ma in Italia e dalle carceri italiane. Dietro questa liberazione ci sta la Cia (e la nuova amministrazione Usa) o ancor più probabilmente i russi e i servizi egiziani che cercano di porre rimedio agli ultimi anni di disastri. Il generale Haftar ha tutto l'interesse ad appoggiarsi alla tribù di Gheddafi per vincere la partita con il fantoccio dell'Onu, tal Serraj, scelto come uomo da supportare dall'Italia non si sa per ordine di chi e che ha difficoltà a governare anche il palazzo in cui risiede. L'unica nostra speranza è che la liberazione del figlio dell'ex capo tribù e dittatore locale rafforzi le prospettive di un governo forte almeno nel nord della Libia. Un accordo con un eventuale futuro dittatore sul modello di quello della Merkel con Erdogan potrebbe essere efficace. Solo così si riuscirà a limitare l'afflusso nei prossimi anni di milioni di africani nel nostro già super-antropizzato territorio. Nessun governo italiano, sia esso rappresentato da Grillo, Salvini o Renzi potrebbe fare nulla, a parte le chiacchiere di cui sono tutti capaci. Quanto all'Unione Europea continuerà a fregarsene e a lasciarci affogare nel mediterraneo. Ecco a cosa ci ha ridotti una Europa inconsistente e inesistente e una Italia politica da barzelletta: a sperare in un nuovo dittatore libico.

31 commenti:

  1. Salve; R "Nessun governo italiano, sia esso rappresentato da Grillo, Salvini o Renzi potrebbe fare nulla, a parte le chiacchiere di cui sono tutti capaci"...Secondo me la soluzione è più facile di quanto si pensi: risbarcare con mezzi militari tutti i non aventi diritto sulla prima spiaggia libica, in stile D-Day...Dopo qualche decina di migliaia di unità restituite al mittente nessuno proverà più a venire, visto che comunque il viaggio costa. La domanda è quanto manca per arrivare questa banale soluzione? E cioè, in che condizioni saremo, sul piano economico,sociale, ambientale, quando rispediremo al mittente i pacchi di eccessiva antropizzazione su un territorio già 4,4 volte oltre la sua capacità di carico?...La siccità delle prossime settimane potrebbe già consigliarci questa soluzione, e magari chissà, stornare una quota di monte stipendi pubblico verso la costruzione di microdighe...Sono troppo ottimista?

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  2. Si. Il respingimento in mare o il riaccompagnamento coatto al luogo di partenza durante la traversata e' proibito dalle leggi internazionali. Al tempo di Maroni ministro degli interni, l'Italia fu condannata dal tribunale Europeo per respingimenti illegali di migranti. L'unica possibilità' e' un accordo con le autorità' dei luoghi di partenza che impedisca il traffico di esseri umani. Oppure una occupazione militare delle coste libiche da parte del nostro esercito. Fantascienza ovviamente

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    1. R "il riaccompagnamento coatto al luogo di partenza durante la traversata e' proibito dalle leggi internazionali." Ahhh! Non è un gran problema: si fa ancorare la nave militare od ONG in un porto militare senza possibilità di sbarco, rifocillando a dovere con acqua e viveri, e poi il giorno dopo traversata nella direzione di provenienza...Ovviamente sequestrando le navi ong ed utilizzando solo navi militari.

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    2. quando esistevano gli Stati sovrani non si sarebbe neppure sognato quel che succede ora. ora è l'UE che detta legge e impone misure. l'Inghilterra se ne è uscita, ma era stata a suo tempo furba non adottando l'euro. i paesi che invece hanno l'euro potrebbero, forse, rischiare il seguente, se si buttano fuori per sbarazzarsi delle direttive europee: all'indomani della nascita di qualsivoglia nuova moneta, andare in banca e "cucù il denaro non c'è più" perchè sarebbe servito ala conversione di valuta...economisti, analizzare

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    3. "e si buttano fuori per sbarazzarsi delle direttive europee"

      Se l'italia "si butta fuori" non e' per sbarazzarsi delle direttive europee (le implementazioni italiane delle direttive europee sono molto peggiori e molto piu' bizantine di quelle che imporrebbe l'europa, e sono farina del sacco italiano), ma e' per poter riprendere a inflazionare la sua moneta a gogo' come ha fatto dal 1970 in poi: per cui se dimezza di valore, le ragioni vanno cercate in patria.

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    4. bè, delle implementazioni italiane ne hanno saputo colleghi miei con la patetica legge cookies, solo che ho preferito non caricare la dose, dato che la situazione è già di per sè lugubre con la perdita di sovranità. per non parlare del patentino per coltivare. tanto per citare due delle peggiori novità. dopotutto, a che pro?

      chi forse (dico forse) però comunque beneficerebbe dall'uscita dall'UE sarebbero le regioni a statuto speciale. esse, una volta fuori dall'UE, sarebbero più svincolate dalla ritrita Roma ladrona, dato che quest'ultima non sarebbe più in grado di recepire le direttive europee. tanto per iniziare, la Germania che ha legami diretti con il Trentino, non lo abbandonerbbe in caso di congiuntura (fonti: periodi vissuti a Bolzano). la Sardegna manderebbe avanti a tutto vapore la moneta di proprio conio, mi pare che si chiami sardis e conoscendo gli abitanti non avvezzi a pugnalarsi alle spalle l'un l'altro, anzi, a far fronte comune quando c'è difficoltà, ne uscirebbero a testa alta. quanto alla Valle d'Aosta, certo che la Francia con cui confina e con cui ha qualche somiglianza, zoppica a livello finanziario, dunque potrebbe non passarsela molto bene. al massimo resta com'è. il Friuli lo conosco poco, ci ho lavorato, ma per poco tempo. ma forse potrebbe intensificare il commercio con la vicina Croazia. e la Sicilia, che è un'isola come la Sardegna, potrebbe imitare quest'ultima in virtuosismo. sempre che non manchi la buona volontà come è uso in gran parte dell'umanità. ma appunto, tutti questi sono dei forse, forse, forse, specie riguardo le ultime tre

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  3. "Ecco a cosa ci ha ridotti un'Europa inconsistente e inesistente (...)"

    Quindi occorrerebbe RAFFORZARE l'Unione Europea e SOTTRARRE competenze/poteri alle sovranità nazionali: un'autentica Federazione europea NON potrebbe lasciare il problema delle attuali migrazioni di massa sul groppone delle sole Italia e Grecia! Ma con l'aria che tira probabilmente tale esigenza resterà "lettera morta"...

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    1. Come dire che per guarire da un tumore occorrono più metastasi...

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    2. > Quindi occorrerebbe RAFFORZARE l'Unione Europea

      Uno delle domande che io faccio sempre a coloro che sostengono che solo l'Europa possa affrontare la questione immigrazione è: ma tecnicamente, anche supposto che si decide a Bruxelles, cosa bisognerebbe fare o non fare per fermare il flusso migratorio di massa?
      Cioè, partono tot barconi con 3000 clandestini, cosa succede in un contesto caratterizzato dal "centralismo eurocratico"?

      Nessuna risposta, slogan, balbetti, silenzi.

      Il fatto è che l'ipotizzare un centralismo eurocratico come soluzione allo tsunami migratorio è un artifizio retorico per stupidini.
      Una sorta di ricorsione che introduce un ulteriore passo ma che non fornisce alcuna soluzione.
      Se l'algoritmo è inefficace introduci un ulteriore passo di calcolo e lascialo inefficace.

      Nessuna persona sana di mente, a fronte di un problema odontoiatrico grave, ti proporrebbe di non affidarti al dentista locale ma di aspettare che venga realizzato l'eurodentista. Cosa potrebbe fare questo di diverso da quello locale?

      L'Europa è nello spazio del problema: gli euro vertici politici appartengono a quelle castalie mondialiste, progressiste, transcapitaliste per i quali la frantumazione delle culture, delle identità e quindi delle resistenze locali è un problema ai loro piani di sfruttamento globale.

      Come citato qui sopra, sono estremamente frequenti le sentenze sovraordinate dell'euro magistratura sinistrante che immunodeprimono i tentativi nazionali di reagire in qualche modo alla guerra migratoria.
      Pensare che le elite europee possano risolvere il problema degli aberranti flussi migratori è come pensare di mettere i topi a governare il caseificio e la caciaia.

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    3. quote: "Quindi occorrerebbe RAFFORZARE l'Unione Europea e SOTTRARRE competenze/poteri alle sovranità nazionali: un'autentica Federazione europea NON potrebbe lasciare il problema delle attuali migrazioni di massa sul groppone delle sole Italia e Grecia!"

      ma se già adesso che non c'è quella grande unione trattano Italia e Grecia come lo scantinato d'Europa, cosa pensi che faranno una volta che Bruxelles o altra capitale eurocentrica avrà pieni poteri? a me viene il dubbio (che vabbè è solo un dubbio e non una certezza perchè alla fine della fiera non leggo nel pensiero dei parlamentari europei) che finalmente avrebbero la discarica europea a buon mercato, senza aver minimamente faticato. tu penserai di no, ma con questi chiari di luna il dubbio m'è venuto

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    4. > castalie mondialiste, progressiste, transcapitaliste per i quali la frantumazione delle culture, delle identità e quindi delle resistenze locali è un problema ai loro piani di sfruttamento globale

      -> castalie mondialiste, progressiste, transcapitaliste per le quali la frantumazione delle culture, delle identità e quindi delle resistenze locali è un passo necessario per i loro piani di sfruttamento globale

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    5. Ultima Nana, ai vertici c'è la peggior miscela di hybris moralisticheggiante, fanatismo crescitista, piani di BAU sempre più in grande, odio per le identità e le culture che non si adeguano al progressismo mondialista (una nuova Vandea europea), razzismo positivista, dipendenza dall'oppio marxista, etc. .

      I vertici dell'Europa sono parte fondamentale del problema, sono ciò che impone, coerciticvamente ai territori, l'innesto forzato di milioni di alloctoni ostili, a spese delle vittime e deridendole, insultandole e lavorando contro di loro.
      Osservare, ad esempio, i voti razzistianti del gota sinistrante italiano contro, ad esempio, gli agricoltori italiani. L'invaditrice razzista Keynge (insieme con altri tromboni sinistranti), quella che non perde un secondo per impartire lezioni di morale per cretini ai meschini, inferiori e piccolo borghesi italiani, è solo una delle perle di queste eurocastalie nefaste autoereferenziali, antidemocratiche.

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    6. "Ipotizzare un centralismo eurocratico (...) è un artifizio retorico per stupidini"

      Una VERA Federazione europea sarebbe l'esatto CONTRARIO del modello centralista e burocratico (che giustamente viene criticato): essa adotterebbe un ragionevole Principio di Solidarietà interna (oltre che di Sussidiarietà di sano stampo federalista) e non consentirebbe a Polonia, Ungheria, ecc. di chiamarsi fuori da UNA PIU' EQUA REDISTRIBUZIONE dei migranti afro-asiatici: più nessuno infatti sarebbe autorizzato a sbarrare i propri confini nazionali al transito migratorio e il problema diverrebbe così automaticamente di competenza/interesse COMUNE all'intero territorio UE (così come avviene oggi tra le Regioni meridionali italiane, dove i migranti sbarcano, e quelle centro-settentrionali, dove essi in gran parte vengono poi ricollocati)! Ma purtroppo attualmente questo messaggio è molto difficile da far passare e generalmente si preferisce "gettare via con l'acqua sporca anche il bambino"...

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    7. Non c'è alcuna equa redistribuzione dei migranti.
      MrKeySmasher, sopra, ha utilizzato la metafora del "più metastasi".
      Suppongo che fingiate di non capire.
      Se i territori NON vogliono essere invasi, non c'è alcuna coercizione equa.
      Sarebbe come imporre un equo stupro oppure di redistribuire la mafia.

      In questo luogo ci sono persone con un certo livello culturale. Osservo, però, la perdita di contatto con la realtà e di buon senso.
      Redistribuire i migranti.
      Ma qualcuno si chiede se i territori ultracostipati vogliano essere invasi? islamizzati? E chi lo deciderebbe? Qui si passa poi all'etica della democrazia, del potere.
      Già, i neosoviet che decidono che la Zelanda o il Monferrato o il Vorarlberg debbano "accogliere" (coercitivamente, prego notare l'orribile ossimoro di "accoglienza [coercitiva]") cinquanta mila o centomila o duecentomila alloctoni.

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    8. Faccio notare la squallida retorica, non di rado usata da catto, comunisti e cattocomunisti del "noi del Sud accogliamo i migranti" che significa "passano di qui, noi poi li sbolognamo poi a quei fessi di bergamanchi, stoccolmesi, dresdesi, ..."

      I territori devono essere massimamente responsabilizzati: se sono levantini, furbeschi o correi nell'invasione si tengono i "doni, ricchezze, risorse, pagatori di pensioni".
      Ogni territorio si tenga gli effetti di ciò che fa o che non fa senza scaricarlo su altri.
      Prima della solidarietà ci sono resonsabilità e respons-abilità e la coerenze tra i proclami trombonati moralisticheggiando e i fatti.

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  4. gli agricoltori li hanno rovinati oramai da un pezzo, è palese. dunque sospetti anche tu che da qualche parte dietro le quinte stiano lavorando per sostituire i popoli? la cosa forse più sbalorditiva di tutte è che i vertici europei provengono da paesi storicamente colonialisti ed eurocentristi. vabbè che chiunque governava all'epoca del colonialismo oramai è bello che trapassato e se non fosse che la questione puzza troppo di bruciato verrebbe finanche da pensare che i paesi ex colonialisti dalla coda di paglia vorrebbero farsi perdonare le scelleratezze degli antenati. senonchè, qualcosa proprio non torna...

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    1. Altre gruppi lavorano alla sostituzione al massimo livello possibile, quello delle NU: Replacement migration: is it a solution to declining and ageing population?.

      Come affrontato nella pagina precedente i vertici della piramide sociale (sul breve termine, il collasso ecologico non farà distinzioni di classe, come non lo ha fatto quello siriano, ad esempio) hanno TUTTI gli interessi che portano ad un AUMENTO del volume della piramide sotto di essi per una sorta di "percolazione al contrario" (esiste un sostantivo che indica l'attività del salire di bolle in un liquido?), verso l'altro, di risorse e potere come bollicine in un liquido che, richiede, appunto
      o - una società liquida e
      o - un volume più grande possibile
      come avevo accennato.
      Secondo voi Zuckerberg o Soros o i Benetton o..., potrebbero rastrellare risorse dai parassitati, come attualmente fanno, in un mondo di (ad esempio) un miliardo di homo?

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    2. Osservare, ad esempio, il prefetto di Ferrara, che dovrebbe lavorare per l'interesse dei cittadini e paeani italiani, da loro stipendiato, affermare che se gli autoctoni non gradiscono i "doni, risorse, pagatori di pensione e gioiosi fratelli dell'islam religione di pace blablablablablablablablablablabla blablablablabla blablablablabla...) possono pure andarsene in Ungheria (qui, ad esempio).

      Ci sono migliaia di tessere che compongono un mosaico piuttosto chiaro.

      Dove abito, nella piccola frazione, i "proletari" italiani sono stati rimossi delle case popolari che ora sono abitate solo da invasori magrebini.

      Eccetera eccetera.

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    3. > "proletari" italiani sono stati rimossi delle case popolari che ora sono abitate solo da invasori magrebini

      Purtroppo scritto di fretta, potrebbe dare adito a malintesi.

      -> "proletari" italiani, nel corso del tempo, non abitano più nelle case popolari, essi sono stati sostituiti da invasori magrebini

      Intendo in quel caso specifico (a differenza di varie okkupazioni ed espropri in molte altre occasioni, a danno di legittimi abitanti italiani) non c'è stata una rimozione coatta ma una sostituzione nel corso del tempo.
      Il risultato è comunque lo stesso: le case popolari costruire per i poracci italiani, con i soldi degli italiani, ora sono destinate ad invasori.

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  5. in Romagna già ho letto un articolo infelice di palese razzismo all'inverso. Uomo in cammino, vivi in Emilia-Romagna? se si, ti sarà toccato di vedere troppo da vicino gli episodi tra i più infelici.

    quote: "Suppongo che fingiate di non capire."
    figuriamoci, non fingo proprio nulla! sono indignata quanto te e MrKey che gli italiani siano ora trattati da cittadini di serie B. e la questione delle case popolari mi fa veramente infuriare (anche se ritengo che i veri colpevoli siano qui le amministrazioni o chi sta dietro le loro quinte, non i magrebini invitati ad accomodarvisi -se ad es. in Svezia invitassero noi ad occupare appartamenti e a ricevere un impiego ben pagato accetteremmo senza pensarci due volte-, il pesce puzza sempre dalla testa) non so se mi sono fatta capire bene, ma gradirei un felice ritorno agli Stati sovrani, in cui la globalizzazione era pura utopia. ma oggi la vera utopia, purtroppo, è proprio questo ritorno. e anche se in Italia non vivo più da un pezzo, oramai, mi rincresce davvero tanto per gli italiani che ci abitano, soprattutto i miei amici e parenti che continueranno ad abitarci. a questo punto mi viene il dubbio se il prezzo da pagare per l'uscita dall'UE come ha fatto l'inghilterra non ne valga la pena. chi ha soldi da parte in banca se li vedrebbe forse sparire (in che quantità non so dirlo) a causa della conversione monetaria per un "regresso" a moneta locale (cosa che ovviamente in Inghilterra non è successo perchè loro sono stati furbi a conservare la sterlina). per chi ha un lavoro a tempo indeterminato o è un pensionato (purchè non a 300 euro al mese) il prezzo da pagare per il ritorno allo Stato sovrano vale. il guaio si verificherebbe per chiunque a causa di questo schifoso crollo che ha imboccato una via senza ritorno (per Italia e Grecia, dato che il Portogallo è uscito dalla crisi e se non vado errata ne è uscita pure la Spagna), sta contando proprio sui risparmi di una vita per sostentarsi. che magari erano risparmi dei nonni, dato che con l'avvento dell'euro risparmiare è diventato sempre più difficile. insomma, chi è costretto a campare di risparmi si ritroverebbe senzatetto dall'oggi al domani

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    1. Nana, ho aggiunto, sopra, una precisazione.

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    2. Nana, conosci la favola della formica e della cicala? Ecco, lo dico a tutti: è una menzogna, non raccontatela ai bambini perché, agnelli tra i lupi, potrebbero crederci. La realtà è che la cicala è armata e riesce sempre ad entrare "di sfondamento" nel granaio della formica per appropriarsi dei suoi averi, condannando lei (la formica) a morire nel gelo dell'inverno, cornuta per aver lavorato tutta la vita e mazziata per via dell'azione violenta degli sperperatori.

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    3. Art. 47 della costituzione: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; [...]"

      Confrontare queste parole (stampate su svariati pezzi di carta parecchio diffusi dalle nostre parti) con i fatti che viviamo quotidianamente. Trarre le opportune conclusioni.

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    4. quote: "Nana, conosci la favola della formica e della cicala? Ecco, lo dico a tutti: è una menzogna, non raccontatela ai bambini perché, agnelli tra i lupi, potrebbero crederci. La realtà è che la cicala è armata e riesce sempre ad entrare "di sfondamento" nel granaio della formica per appropriarsi dei suoi averi, condannando lei (la formica) a morire nel gelo dell'inverno, cornuta per aver lavorato tutta la vita e mazziata per via dell'azione violenta degli sperperatori."

      MrKey, già c'ero amaramente arrivata ad una conclusione del genere e finanche senza la necessità di fare riferimento alle cose grosse (dove per cose grosse intendiamo il parassitaggio alimentato a livello governativo/amministrativo). basta avere un parassita in famiglia, più ulteriore familiare sentimentale che ci casca e il gioco è fatto

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    5. quote: "La realtà è che la cicala è armata"

      specificazione importantissima: riguarda le armi della cicala, che non sono mica mitragliatrici, fucili e nemmeno spade e bastoni, ma proprio quelle che sembrano le più innocui: le armi del sentimento. fossero armi aggressive nessuno ci cascherebbe come un pollo, ma quelle del cuore (per meglio dire, dei sentimenti, degli stati emotivi) ti fregano eccome perchè sono quelle che potenzialmente possono crearti il vuoto e lo stigma sociale intorno (in buona sostanza, se non contribuisci al mantenimento della cicala di turno, ti possono dare dell'avaro, crudele, meschino, se coloro che ti ritrovi attorno o con i quali convivi sono facilmente circuibili). il cicalaggio, poi, se mi si permette il termine, funziona anche ai bassi livelli. questo perchè, ed è bene specificare, soffermatevi qua, che chiunque abbia non soltanto una cicala in famiglia, ma parenti sentimentalisti, ai quali la cicala fa pena

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    6. non è una situazione brillante. è necessario saper dire di NO al momento opportuno. non bisogna dire di si quando si deve dire di no. con questo non intendo essere a favore della tirchiaggine, ma dire di no a una cicala, a un parassita che vuole vivere a scrocco, non è tirchiaggine, lo è solo dire di no ad un bisogno vero quando si ha la possibilità di aiutare. ma c'è sempre chi non riesce a dire mai di no allo scroccone di turno, altrimenti le cicale non prolifererebbero tanto. è semmai dura per qualcuno che sa dire di no il convivere con qualcun altro che preleva dal conto a piene mani per mantenere la cicala di turno o addirittura vive con una cicala. e qui vale la regola del non mettersi MAI a camminare con qualcuno se prima non lo si conosce a fondo

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    7. Nana, hai scritto cose sacrosante che si applicano molto bene ai contesti personali/famigliari e dei quali ho avuto modo di avere esperienza diretta. Esiste uno "strato" superiore dove la violenza si applica anche con metodi papali papali, non "obliqui". In quel caso il buon cuore non c'entra molto (a meno che lo si intenda in senso molto lato, come forma di manipolazione sociale), la costrizione sì.

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    8. per buon cuore in questo caso si intende emotività nuda e cruda, quella degli strati inferiori. nella quale temo siano parecchi a ritrovarsene invischiati. purtroppo dici che è toccato anche a te, temo che a uno su due o tre tocchi, se non vado errata con le statistiche. altrimenti non sarebbe diventato un luogo comune (e pure arrivato nei tribunali) il classico caso del nipote scroccone che aspetta solo di veder schiattare lo zio per ereditare -e se lo zio ne avesse avuto la possibilità, avrebbe dovuto far testamento in vita per lasciare il nipote parassita senza il becco di un quattrino- anche lì, si tratta a volte di persone che conoscono la ritrita fiaba della formica e della cicala. peccato che alla fiaba manca il finale seguente, se no, quantomeno in parte, potrebbe anche funzionare: la formica, per andare i suoi propositi a buon fine, deve stare attenta a chi si accompagna. quando è ora di metter su casa deve scegliere altrettante formiche come lei, perchè spesso e ben volentieri si ritrova con una cicala travestita da formica che inizia a spandere a piene mani...

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    9. quante volte non ho ascoltato, sempre facendo riferimento agli strati inferiori (dato che riguardo a quelli superiori le strategie per sfuggirne richiedono gradi molto più elevati di consapevolezza e corcostanze spesso esterne alla volontà personale) ed erano i tempi di mia nonna, del coniuge parsimonioso dedito a lavorare e risparmiare perchè nel futuro intende far fronte alle avversità, ma l'altro è troppo prodigo e non c'è modo di dargli un freno. magari perchè sta mantenendo sua sorella che si vergogna di andare a fare la cameriera (ai tempi di mia nonna erano cose che succedevano nella società, siccome non c'era la mutua e neanche i diritti sindacali, quando un familiare si ammalava, se non volevano restare tutti senza stipendio, la moglie che era sempre stata casalinga avrebbe dovuto impiegarsi a servizio, ma invece di ringraziare che almeno a quei tempi c'era lavoro per tutti, iniziava lo stigma sociale perchè tutti venivano a sapere che allora la famiglia era impoverita -e allora il disprezzo per i poveri lo manifestavano finanche i bambini, quelli che non erano stati educati a dovere e dunque crescevano con il naso all'insù. e ci voleva a volte il coraggio di affrontare la società, se si viveva in un ambiente del genere. quindi succedeva che un fratello, nonostante sposato e con famiglia, si ritrovava a mantenere la sorella e forse anche la famiglia di origine. poi c'era la società in cui accadeva una cosa pure peggio (sempre se sia vero, l'ho letto online), della ragazza che si sposava e la suocera intendeva amministrarle lo stipendio. più parassitaggine di così, se è vero. ma non c'è bisogno di andare ai tempi di mia nonna. ci sono società in cui, sempre stando ai bassi lvelli, l'uomo si sposa e continua a mantenere la famiglia di origine, magari perchè deve far laureare il nipote (di zio, non di nonno, ovviamente). magari perhè la mamma e il papà vogliono costruirsi la villa ma da soli non ce la fanno. o magari ancora perchè il fratello disoccupato suga la misera pensione della mamma per comprarsi le sigarette, la mamma piange per il frigo vuoto, ecc. purtroppo di storie come queste ne ho sentite. per questo motivo, a dirla con una delle mie autrici preferite (libri disponibili solo in area Mercosur, temo), che è pure una mia correligionaria, prima di relazionarsi con qualcuno è necessario essere detective. guarda se il fidanzato squaglia il suo stipendio in 5 giorni. guarda se è prodigo con la sia famiglia di origine. guarda se per ogni amico che inizia a lamentare tempi stretti lui mette sempre mano al portafoglio. encomiabile, la scrittrice aggiunge, ma non sostentabile quando l'intenzione è metter su una famiglia propria. tirchiaggine no, ma non è sempre possibile dire di si. neanche se si è single. guardare se lui trova scuse per non lavorare, tipo la banale "il mio datore di lavoro non mi valorizza, l'impiego non è alla mia altezza". tutte cosette simpatiche che in America Latina/Sudamerica (ma forse non solo) accadono. dunque la formica deve fare il detective anticipando l'arrivo della cicala con la mitraglia in mano (anzi, tra le zampe...)

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    10. ops, precisazione: la trilogia di libri è scritta al femminile non perchè vuole essere discriminatoria, ma perchè il pubblico a cui è dedicata è composto da donne (l'argomento è quello più ampio dell'imprenditoria femminile e risparmio), ma nel suo sito la scrittrice dà consigli anche agli uomini che potrebbero ritrovarsi in situazioni finanziarie difficili

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  6. quote: "pagatori di pensione"
    pensione a chi, però? oramai non si andrà quasi più in pensione...

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