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domenica 19 aprile 2015
La causa delle stragi di migranti
400 morti, poi 150, poi oggi 700 morti nel canale di Sicilia. Si susseguono le stragi di migranti, di chi cerca clandestinamente di sbarcare in Italia e in Europa. Tutti innalzano al cielo giaculatorie: è colpa dell'Europa, è colpa dei trafficanti, è colpa del sistema capitalistico, è colpa delle diseguaglianze. A ruota si innalzano i corifei dell'accoglienza: bisogna accogliere, più accoglienza, più risorse da destinare ai migranti, più solidarietà. Anche noi siamo stati migranti...si ma dove? Verso l'America del nord e l'America del sud cioè verso terre spopolate che avevano grandi opportunità di sviluppo ed ampi spazi da antropizzare. Oggi l'emigrazione di proporzioni mai viste in precedenza nella storia avviene verso un'Europa e una Italia già sovrappopolata, cementificata, devastata dalla espansione di città, strade, infrastrutture, capannoni, zone industriali, discariche, porti, areoporti, ferrovie e via antropizzando. Tra l'altro imperversa una crisi economica strutturale che sta rapidamente impoverendo il nostro paese e tutta l'Europa. Il territorio italiano ed europeo è ormai saturo e la pressione antropica ha raggiunto livelli che non ha eguali nel mondo se non in certe aree della Cina e dell'India.
Questo è il fenomeno. E tuttavia l'analisi delle cause del problema rimane nei commenti della stampa, dei governi, dei politici e persino degli esperti, ad un livello estremamente superficiale. La colpa di tutto questo sarebbe delle guerre, dei conflitti di religione, della povertà e dei trafficanti di esseri umani. Tutto vero, se non che queste sono cause che possono spiegare solo in minima parte il fenomeno migrazione. Esso è talmente epocale e generalizzato che le cause locali non spiegano la vastità del fenomeno. Anche perché guerre e povertà ci sono sempre stati negli ultimi secoli, e ciononostante non era mai avvenuto nulla di simile. Neanche i cambiamenti politici o gli interessi geo-strategici possono spiegare la vastità del fenomeno.
Eppure capire la causa di fondo di esso non richiede ragionamenti complessi né la mente particolarmente attrezzata di un Einstein o di un premio Nobel. Vi è invece una resistenza ad ammettere la vera causa perché ciò configge con i diritti assoluti di cui l'uomo si ritiene depositario. Quei diritti assoluti con cui giustifica il superamento di ogni limite alla sua presenza sulla terra, nell'ottica di quell'antropocentrismo che considera l'uomo il padrone assoluto del cosmo con il diritto di farne quello che vuole a suo esclusivo interesse e piacimento.
La causa di queste migrazioni è semplice, e attingibile mediante un ragionamento elementare, comprensibile da chiunque. All'origine delle massicce migrazioni in atto vi è l'esplosione demografica che da molti decenni sta interessando le aree di origine di queste migrazioni, una esplosione che non ha avuto nessun tipo di controllo e ancor meno di contrasto efficace con politiche di riduzione della natalità con la procreazione consapevole e le tecniche di controllo delle nascite. Se in quelle zone la media del numero dei figli per ciascuna donna è di 7-12, quando già per un solo figlio ci sarebbero difficoltà di alimentazione, di trovare un lavoro e di autosufficienza economica, è ovvio che con quei tassi di natalità si creano milioni di potenziali migranti. L'esplosione demografica senza precedenti in aree geografiche arretrate e prive di risorse ambientali ed economiche per poter supportare una esistenza dignitosa, lavoro, assistenza, sviluppo, istruzione e formazione, in maniera da dare una prospettiva di vita accettabile e di benessere, ha condotto così milioni di persone alla scelta di rischiare vita , beni, appartenenza, e mettersi in gioco e salire su un barcone malconcio cercando una nuova terra in cui poter trovare quello che la propria terra non può dargli. Le migrazioni e le tragedie cui stiamo assistendo quotidianamente derivano dal nostro disinteresse verso una politica di controllo demografico che andava associata come condizione preliminare agli aiuti per lo sviluppo di quei territori in preda alla arretratezza economica e culturale.Qui le colpe dell'occidente sono enormi. Non c'è solo il ritardo culturale delle popolazioni e dei governi locali in Africa e in Asia o in medio oriente. Molto di questo cecità verso il contenimento demografico deriva dalle nostre ideologie e religioni pro-nataliste, dalla nostra visione antropocentrica dei diritti umani assolutizzati rispetto alla natura, e anche, non per ultimo, dagli oscuri interessi di gruppi finanziari e produttori multinazionali con l'obiettivo di espandere il mercati e la platea di produttori- consumatori. Eppure di questa causa di fondo del processo migratorio e dei danni umani e ambientali senza precedenti cui stiamo assistendo, nessuno parla. Nessuno vuole vedere. Meglio prendersela con i trafficanti, o con la scarsa propensione all'accoglienza. In questa maniera si tenterà di curare il cancro con l'aspirina, e il processo di migrazione di massa aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni, portando al collasso ecologico e ambientale il residuo territorio europeo già sovrappopolato e inquinato, con tassi di cementificazione ormai ai vertici del pianeta.
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Mors loro vita mea.
RispondiElimina...intanto continua a battere la grancassa della propaganda, pressoché a reti unificate, con tanto di "notiziari" che presentano quella che dovrebbe essere la cronaca con corredo subliminale di musichette ad hoc per creare l'atmosfera "giusta" e indirizzare "opportunamente" il pubblico sentire. Sarebbe patetico, se non fosse che credo che in molti ci caschino. Senza contare che un fronte tanto monolitico e ridondante di opinione unica diffonde tra la maggioranza di chi vorrebbe esternare sentimenti opposti a quelli propagandati la sensazione di essere la classica mosca bianca.
RispondiEliminaInutile sottolineare che tutto ciò porta a forme di autocensura che impediscono il libero scambio delle idee per paura di subire i classici linciaggi morali da chi ci vive fianco a fianco (già, perché come è possibile sapere che il tuo dirimpettaio o collega di lavoro la pensa esattamente come te, se nessuno dei due ha il coraggio di dire quel che pensa veramente per non apparire mosca bianca? oltre che razzista, fascista, bla, bla, bla... diamine! la televisione mi ha detto che tutti la pensano diversamente da me, che io sono l'unico ad averne abbastanza, per cui sarà sicuramente così...).
Voglio sperare che l'indottrinamento televisivo, che era in effetti dominante sino a qualche lustro fa, sia in forte calo. Oggi ci sono mille altri fonti di informazione, soprattutto sul web, e non tutte seguono il mantra ufficiale. Sono quindi abbastanza fiducioso che di persone che non seguono il coro ce ne siano parecchie.
RispondiEliminaArticolo ampiamente condivisibile, molto ragionevole e opportunamente "unpolitically correct"...
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