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martedì 7 febbraio 2012

IL TURISMO DISTRUGGE IL PIANETA

Traffico aereo mondiale sull'arco di 24 h




Riferisce Giampaolo Pansa nel suo ultimo libro "Poco o niente" che i suoi genitori fecero un unico viaggio in tutta la loro vita: quello di nozze a Riva del Garda, a 260 chilometri di distanza da Casale Monferrato, la loro città. Molti nostri nonni o bisnonni avevano fatto un unico viaggio in tutta la loro vita: quello al fronte nella Prima Guerra Mondiale. La moda dei viaggi internazionali o intercontinentali di massa è esplosa negli ultimi decenni. Fino a cinquanta anni fa erano una rarità. La retorica sull'arricchimento culturale determinato dai viaggi e dal contatto con le varie culture del mondo è gonfiata ad arte. Come dice Mauro Corona, poeta e scrittore, il quadratino di terra che sta davanti a noi contiene tutto l'Universo, se uno sa vederlo; se uno è cretino, può visitare tutti i luoghi della terra, ma rimarrà cretino. Martin Heidegger è stato uno dei più importanti filosofi del XX secolo. In vita sua fece solo un paio di viaggi (in Francia e Italia). Elaborò tutto il suo pensiero filosofico essendo rimasto sempre in una piccola cittadina tedesca. Come del resto fece anche Kant. Solo sul finire della sua vita riuscì a realizzare un sogno: vedere la Grecia. Un viaggio, quando è veramente sentito e fatto magari una sola volta, come rara, unica occasione nella vita, può assumere un valore immenso. Fatto spesso, come svago da supermercato, non serve a niente, se non ad inquinare il pianeta. In alto si può vedere il traffico aereo mondiale nelle 24 ore. E' un impressionante moltitudine di oggetti in movimento altamente inquinanti. Ognuno di quei puntini brucia in poche ore tonnellate di cherosene, producendo gas serra e particolato altamente inquinante per l'atmosfera, la biosfera e il clima del pianeta Terra. Sono emissioni direttamente riversate nella parte alta della troposfera e quindi particolarmente devastanti. Senza parlare delle centinaia di migliaia di imbarcazioni cariche di idrocarburi e sostanze chimiche tossiche che scorrazzano sui mari. I milioni di motori dei veicoli a combustibile fossile delle auto, dei camion, dei pulman contribuiscono alle emissioni inquinanti dei trasporti in tutto il mondo. Il turismo, soprattutto nei paesi ricchi, contribuisce in maniera determinante all'inquinamento generale, e tra pochi anni i cinesi e gli indiani aumenteranno moltissimo i viaggi per turismo. L'atmosfera potrebbe non sopportarlo. Forse bisognerebbe tornare a dare valore al viaggio, affinché sia veramente utile e formativo. Farne pochi, ed in maniera sentita, ritrovando quello che era il suo significato originario: la scoperta che ci riguarda e ci cambia.

1 commento:

  1. Ho sempre pensato che il turismo di massa sia una forsennata idiozia ... branchi di scimmie che gironzolano per il pianeta senza capire un c***o di quello che vedono. La favoletta che viaggiare apre la mente ... sì, forse 50 o 100 anni fa. Ma adesso è solo una migrazione in massa dell'idiozia.

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