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giovedì 22 aprile 2010

La sovrappopolazione e la Terra come sistema

Il nostro pianeta era, fino a pochi decenni fa, l'unico sistema «troppo grande per collassare». Per secoli ne abbiamo sfruttato le risorse e ci siamo spostati ogni volta che una sorgente si prosciugava o un terreno diventava troppo inquinato. Mitica fu l'emigrazione da un'Inghilterra già sovrappopolata verso il nuovo mondo a Occidente. Oggi però questa strategia non funziona più. La possibilità delle popolazioni di spostarsi da un luogo all'altro del pianeta, una volta che le risorse di quel luogo siano esaurite, è oggi svalutata dalla uniformizzazione demografica del pianeta e dalla sua trasformazione in una unica grande fabbrica antropizzata che consuma natura e produce scarti. La migrazione che una volta era gioia della scoperta e salvezza in un nuovo orizzonte, è uno spostarsi dalla miseria a un luogo degradato. E' divenuta uno spostamento senza valore in un mondo uniforme. Dobbiamo tornare ad una Terra vista come sistema complesso che alterni zone di insediamenti intensivi e zone vergini o di insediamenti ridotti. Sono necessarie politiche demografiche attive volte a disegnare un nuovo pianeta.

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