tag:blogger.com,1999:blog-6502998796927224343.post3460984144541250467..comments2024-03-10T14:56:28.445-07:00Comments on unpianetanonbasta: EIBL-EIBESFELDT: GLI EFFETTI BIOLOGICI E COMPORTAMENTALI DELLA SOVRAPPOPOLAZIONEagobithttp://www.blogger.com/profile/04657422204330750887noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-6502998796927224343.post-57773507622215512112011-11-23T07:13:52.158-08:002011-11-23T07:13:52.158-08:00Concordo ovviamente che malattie come l'iperte...Concordo ovviamente che malattie come l'ipertensione e l'infarto siano legate alla alimentazione e alla "qualità del proprio sangue". Tuttavia anche per queste malattie la sovrappopolazione, la vita stressante nelle megalopoli, hanno la loro importanza. Sia direttamente come effetto dello stress causato dall'alta densità di individui e dai ritmi cittadini, sia indirettamente in quanto lo stress da densità agisce sul tipo e la quantità della alimentazione. I prodotti impacchettati e sotto conservanti, con alta percentuale di grassi e zuccheri, sono prodotti tipici delle megalopoli e della civiltà che le sostiene. Per il poco tempo a disposizione si tende a cucinare sempre meno e ad alimentarsi con cibi preconfezionati. Sono tutti prodotti che vanno ad influenzare, con il colesterolo e i triglicerdidi, la qualità del sangue e le malattie cardiovascolari. Come riportato in un post precedente, vi sono evidenze scientifiche che anche la qualità dell'aria delle megalopoli, il Pm10, gli inquinanti, influiscono pesantemente sulla incidenza di ipertensione ed infarto. Mi permetto infine di non essere daccordo sul fatto che il problema non sia il numero di umani, ma la densità. Matematicamente il discorso potrebbe anche filare, se si trattasse di un contenitore e un contenuto da ben distribuire. Ma il problema non è matematico e distributivo. Il problema è in quel rapporto tra uomo e natura, in quel senso che vogliamo dare alla nostra vita e al mondo che rende la vita degna di essere vissuta. La bellezza del mondo è un valore, o è un accessorio? Certo, costruendo distese di grattacieli nelle savane africane e nelle foreste pluviali amazzoniche riusciremmo a far vivere sulla terra 50 miliardi di umani. Ma, a quel punto, che cosa sarebbe la Terra? Che sarebbe l'uomo? Che senso avrebbe la nostra vita?agobithttps://www.blogger.com/profile/04657422204330750887noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-6502998796927224343.post-86560857661840426582011-11-04T15:41:47.594-07:002011-11-04T15:41:47.594-07:00Salve, mi permetto di lasciare un piccolo commento...Salve, mi permetto di lasciare un piccolo commento...<br /><br />Articolo molto interessante. Trovo però che le conclusioni a cui si giunge sono un po' troppo azzardate: prima di dare la colpa per le malattie dell'età contemporanea (ipertensione, depresione, malattie cardiovascolari, ecc.) a fattori "esterni" come la sovrappopolazione, si dovrebbe credo puntare prima il dito su altri effetti molto più "interni", in primo luogo l'alimentazione. Ogni attività corporea è legata in primo luogo alla qualità del proprio sangue, determinato a sua volta dalla qualità e dalla quantità dei cibi di cui ci si nutre. Ho visto troppe volte persone malatissime, spesso incurabili, guarire grazie ad un radicale cambio di dieta. Vivere in posti più a contatto con la natura aiuta senza il minimo dubbio, ma è pericoloso dimenticare che la natura la portiamo comunque dentro di noi, persino in una megalopoli, se mangiamo un cibo il più possibile naturale, completo, in armonia con le stagioni. Quando uno è sano, il fatto che intorno ci siano 3 o 3000 persone non cambia molto; se invece ci sono problemi evidenti già con il proprio "interno", figuriamoci come si riesce ad affrontare quelli "esterni"... <br />In generale, relativamente alla tematica della sovrappopolazione, credo attualmente che non sia tanto il numero, il problema, ma la densità. La terra potrebbe probabilmente sostenere anche una popolazione 10 volte superiore (dico un numero tanto per dire), SE fosse distribuita in modo molto diverso da quello attuale (http://it.wikipedia.org/wiki/Popolazione_mondiale) e si cibasse di cibi molto diversi da quelli della dieta media attuale.<br />Boh! Speriamo che cambi qualcuno degli attuali paradigmi, perchè così (siamo tutti d'accordo!) non si può andare avanti...<br /><br />Saluti!LucaChhttps://www.blogger.com/profile/12597156183234687854noreply@blogger.com